Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

422 G. Piovene porta dei frati, se erano uomini ; delle monache, se erano donne ; litigando ciascuno per essere il primo, quando s'aprivano i bat– tenti e appariva il guardiano o la guardiana. a minestrare gli avanzi. Francesco era giunto a precipizio in questa città teologale, con l'intenzione di starvi nascosto almeno un mese, vivendo d'acqua, d'aria e di belle vedute. Qualche giorno prima, a Torino, aveva perduto scommettendolo sui cavalli il danaro datogli !Per un mese di villeggiatura. Non riuscendo, per viltà, a confessarne la iper– dita, s'era deciso a rinchiudersi in Aosta e vivere un mese con poche centinaia di lire : risoluzione che gli era parsa eroica; come pare a molti che, meno adolescenti di lui, non sanno che il più grande eroismo nasce in genere da una piccola paura : che un'azione eroica non è che un viottolo traverso, per sfuggire a un atto coraggioso ; e r he al mondo, se non vi fossero che coraggiosi, non vi sarebbero eroi. Buttarsi a capofitto nell'incerto, a occhi chiusi, è sempre. uno scappare, anche se va verso il ipericolo: riunisce due viltà, la fuga, e quel chiuder d'occhi per non vedere. Il Pos– sagno era giunto ad Aosta felice come tutti i fuggiaschi; d'una felicità che durava dall'attimo della perdita, quando era uscito dall'ippodromo con le tasche vuote. Come si divertiva, allora, a guardare la gente che usciva con lui, uno ilare, l'altro aggrondato ! Uno aveva certamente perduto e si mordicchiava il labbro con atto ridicolo. Come lo trovava stupido d'aver giocato male! Tornava a piedi, tra due filari d'alberi che lasciavano cader polvere ad ogni soffi.odi vento. Non aveva mai gustato tanto il paesaggio, benché, vicino all'ippodromo, non fosse iper nulla attraente : e proprio questo gli faceva piacere, di vedersi giunto a un tale grado di tranquillità, che sapesse godere di nulla. - Ho perduto, - pen - sava, - eppure non ci penso: sono tranquillo e felice. Non potrei essere più felice. - Tutto su cui iposava gli occhi era poetico e ipieno di senso: riusciva a scorgere, a distanza, fino la nervatura delle foglie, e a richiamare nella memoria le nozioni scolastiche sul color verde del frondame. Gli pareva poi che se le persone, che passavano, avessero potuto non solo sapere a parole, ma sentire nell'intimo, quanto poco gli importasse di loro, quanto egli fosse indipendente e felice, se ne sarebbero offese : e gioiva di questo, come di un'arma, non capiva bene se d'attacco o di burla, contro tutto il genere umano. Si sarebbe lasciato insultare senza volgere nemmeno il capo. Vedeva uno col viso ridente. - Tu forse hai vinto, - pensava, - ma non puoi guardare, con occhi così lim– ipidi, un sole cosi mansueto. Non puoi sorridere con tanta giovanile dolcezza, respirare con tanta leggerezza di fiato. Non puoi osser– vare, in modo così tenero, le linee nel cavo della tua mano. - Si BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy