Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

420 G. Prezzolini - Da Péguy a Guéhenno porcaio. Si rilegge ancora Péguy, l'ho riletto in questi giorni, calando giù da uno scaffale le vecchie edizioni dei Oahiers con le sue dediche affettuose, che duravano qualche pagina, a brani di quattro o cinque parole per pagina. Ohe cosa c'importa ipiù di Dreyfus ? È vivo ancora ? Ohi dei miei lettori se ne sovviene ? Ma Péguy è ancora vivo, in un altro senso, sebbene le sue tesi sian tramontate. La vita politica ha le sue esigenze, la vita della na– zione e dello Stato le proiprie, non possono mettersi al rimorchio dei mistici. Le occasioni di incontro e di concordia son rare; è vero che sono sempre sur un piano SUJperiore: quando la crisi è grave, quando la nazione è in pericolo, quando l'umanità stessa è messa in forse, nella figura d'un uomo o d'un gruppo, nel caso d'un pro– cesso o d'un duello, nell'esempio di una dottrina o di una grande azione. Anche Guéhenno deve tornare, sia pur con iparole amare, aill'esperienza della guerra per ritrovare la comunione fra intellet– tuali e manuali, alla guerra nella quale tanti uomini tornarono ad imparare la fraternità. Ma non ~i può vivere sempre in guerra .... GIUSEJPPEJ PREJZZOLINI. ' BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy