Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
414 G. Prezzolini gli occhi di [Parecchia gente, in Francia ~ fuori di Fr~nci3:. M~ tant'è· non credo che egli abbia mai conoscrnto nel cerch10 dei suoi abbon~ti cifre superiori, quando non si trattava del romanzo di Romain Rolland J ean Ohristophe ; e forse, anzi senza forse, appena questo romanzo cominciò ad avere un po' di lettori, a suscitare. in– teresse a déorooher dei premi, è molto probabile che non vemsse più co~siderato con la stessa simpatia, non lo si sentisse più di quella coIDJPagnia, che doveva, necessariamente, essere tutta di gente senza fortuna, di falliti, di profeti inascoltati, di « giusti son duo)), e d'altrettali « nemici del [Popolo>>. Péguy era dunque un uomo che· doveva abbracciare le cause senza successo, o, almeno, abbandonarle appena avessero successo; e gettarsi in tutti gli affari pericolanti, per allontanarsene appena trionfassero; e lavorare in un'azienda, giorno notte e dì di festa, per fare vacanza il giorno della distribuzione degli utili. Anche come scrittore aveva scelto lo stile e la maniera meno [Pro– pria ad assicurargli un pubblico; sipecialmente in un paese che ama le idee chiare, espresse rapidamente, che ha avuto classici insupe– rabili nella concisione delle loro sentenze morali, e nell'argutezza dei loro motti di spirito. Il suo stile, e la sua maniera, erano un proceder passin passino, facendo una mossa avanti e una mossa indietro, ritornando sempre sul discorso e sul termine di [Prima, amplificando e moltiplicando i passaggi, usando una grande abbon– danza di sinonimi, e non lasciando nessun punto del ragionamento senza una lunga fermata e contemplazione a destra a sinistra di dietro e di faccia, della sua verità, come se fosse stato necessario quell'ap[Profondimento e quel rincalzo per procedere innanzi. Una figura retorica non si trova negli scritti del Péguy: è l'anacoluto. Tutti i generi sono buoni, aveva detto un bello sipirito del suo paese, salvo quello noioso; ma Péguy naturalmente aveva scelto proprio quello noioso. Non gli doveva parer vero di fare a rovescio degli scrittori fortunati, leggeri, piacevoli, variati, che filavano direttamente allo scopo. Gli piaceva prendere [Per un bottone della giacca il suo lettore, e tenerlo interminabilmente sullo stesso punto e cento [Pagine più o cento pagine meno per lui non contavano. Ciò è ormai così noto, cosi leggendario persino, che non vale la pena d'insistere su questo asipetto un po' esterno dello stile e della ma- . ' mera, del Péguy ; che è stato paragonato per questo al fare dei contadini, degli uomini del popolo, dai quali veniva direttamente e si vantava di venire. ' I mutamenti ~'O[Pinione, che si sono notati nel Péguy, avvenuti lentamente, e a piccole scosse, proprio sul ritmo del suo stile e nei quali si è voluto trovare una legge di ritorno a un cattolicis~o e a un sentimento popolare [Più profondo, sottostanti alla coltura uni– versitaria ed alla nemica politica che gli si era formata d~rante BibliotecaGino Bianco
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