Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

:. .... ' • *· .._ " ... ~ ., ,~.:•_·~ ..:,.\,, .; .. • : ... - •··-:- (-! .;. • ,._--.·-s,_j,,.:f' ... :rJ• , . in (l,lcune l~ttere inedite 401 oipera può mettere un Monaco in cose di sfera ta,nto elevata? .Pe--. raltro il desiderio di cavarmela di quel ginE>4Praio, mi fece promet- ··, tere mari e mondi; e me ne andai, dicendo fra i denti: « L'asino mancava per portar le legna. )) · Tornato in Monastero, il Ministro mi. raggiunse con le lettere. Questo dav. Nigra ci crede davvero, ed è cattolico veramente di cuore. Questa mia convinzione incomincia ad intorbidarmi la co– scienza. Il tacere non mi pareva ben fatto, ed affidai tutto ad uomini timorati di Dio, perché con la orazione e coi consigli mi indirizzassero. Questi mi consigliarono di recarmi in Roma e dir tutto al Papa. Ma eccoti lettera da Roma, che con cento ragioni mi stornò dall'andare, dicendomi che il S. Padre si sarebbe adirato al solo vedermi. A questo annunzio solo un Angelo avrebbe potuto portl:1rmi in Roma pei ca«;>ellicome Abbacucco : coi piedi miei non mai. Così, stretto tra la lettera che mi allontana da Roma, ed il . Ministro che mi S1Pingead andarvi, per amor di pace ho pensato deporre il fardello delle proposizioni del Sig. Ministro nelle mani di V. Eminenza, e starmene qui col mio caro Breviario. Le scrivo in un foglio separato e le rassegno a V. Eminenza. Le legga, e giudichi col suo alto senno se siano degne di andare a' !Piedi del S. Padre. Se Ella crederà opportuna la mia presenza, con l'espli– cita volontà del S. Padre, io verrò. Se no, me ne starò qui pregan– doLa a !Perdonarmi tanta audacia, di cui mi fa colpevole l'amore che porto alla S. Chiesa, al suo Capo visibile, ed alla pace della mia coscienza. Ecce ego in flagella paratus sum. Le bastonate sono sempre l'appendice della soma. In qualunque caso, suipplico l'Eminenza Vostra, a certificarmi ,1el ricajpito di questa mia lettera, ed a perdonarmi l'insigne, im– pertinenza, con cui l'ho nojata. Le bacio devotamente il lembo della S. Porpora e con profondo rispetto mi soscrivo Di Lei, Eminentissimo Principe, D.mo ubb.mo Servo D. LT.TIG I TOSTIC assinese. VI. L'ABATID I MONTID CASSINO A S. M. VITTORIO EMAN10IDLID Il 1 ). Dalla Badia di Monte Cassino, 23 aprile 1862. Maestà, Venuta la Maestà Vostra in queste nostre provincie meridionali, sento il dovere e il desiderio vivissimQ nell'animo di essere tra i 1) Contro questo atto del Pappalettere, rivelato da una pubblica~ione della Nazione di Firenze (1° giugno 1862), si vedano le proteste nell'Osservatore Romano del 4 luglio 1862 e nella Oiviltà Oattolica, 1862, voi. ]Il, p. 231. • t Bìblìoteca G no Bianco

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