Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

.... 396 n Padre Tosti, Nigra e Cavour e la conciliazione liana. Le nostre aS(Pirazioni, la nostra vita non vivono che del de– siderio di cooperare a questo divino umano connubbio. Le mando la copia di una lettera che oggi stesso parte per Rom~ al Cardinale Altieri che io conobbi assai in Roma. So che oggi la sua fisionomia p~litica è cangiata, ma io conosco bene il suo cuore conosco il lato debole di esso ed ho voluto tentare di scuo– terlo,' entrando per quella breccia. Si guadagnerà almeno di fa~ sentire in quelle aule verità e discorsi inusitati e preiparare gh animi agli eventi. Vostra Eccellenza la consideri e se crederà qualche idea falsa, me l'avverta per regola avvenire. Ho dovuto mandarla presto: perché sfuggivami l'a propos della Santa Pasqua. Perdoni Vostra Eccellenza la cattiva scrittura della copia. La prego di presentare i miei profondi e risipettosi ossequi a S. A. R., mentre ho l'onore di dichiararmi di Vostra Eccellenza suo devotissimo servitore D. s. PAPPALETJ'ERE Abbate Ord. III. L' ABBATE DI MONTECASSINO ALCARDINALE ALTIERI 1 ). Eminentissimo Principe, Il tras correre del tempo e la mutabilità degli eventi non possono cancellare g.al mio cuore le impressioni che le alte virtù della Sua mente e - del Su o cuore immutabilmente scolpirono nell'animo mio. Pel che, in questi tempi turbinosi, nei quali si vorrebbe abbattere dai tristi uomini di partito la nostra Santa Religione, io voglio venire a ri!()etere i miei profondi e devoti ossequi, nell'augurarle felicissima la Santa Pasqua, facendo voti a Dio, perché venga pm:e. _ la Risurrezione gloriosa della nostra Madre Chiesa nel modo nel quale Dio crederà più proficuo pel suo trionfo. Eminenz~, io ricordo sempre le sue leali e profonde considera– zioni sulle cose e sugli uomini; e forse la sua voce allora fu un'inu– tile Cassandra che profetava inutilmente il doloroso avvenire. Oh! se la sua voce fosse stata così potente, come era potente il senso morale e la intelligenza che la dettava! La pubblica opinione dei veri e devoti amici della Chiesa vedeva nell'Eminenza Vostra il consigliere sincero e il vero sostegno di quella; nell'Eminenza Vo, stra erano le speranze di tutti: perché rappresentava nei suoi prin– cipii la conciliazione degli opposti, che è il vero altissimo carattere pel quale la Chiesa si fa ed è il culmine supremo della società, supe– riore a tutte le basse e contraditorie passioni. E finché, Eminenza, 1 ) Senza data, ma del,.25 marzo 1861, come si ricava dalla lettera precedente. BibliotecaGino Bianco

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