Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

in alcune lettere inedite 395 nedì 1° aprile, Dio concedente, ho fermato muovere per Roma. L'onore di un'altra Sua lettera mi tornerebbe assai opportuno. Avverta, che, ove il Governo Italiano ed il Paipa si accordas– sero sulla sostituzione del possesso ecclesiastico delle Chiese e Conventi italiani al politico dominio dello Stato della Chiesa, si otterrebbe anche dal Pontefice, e non è poco, un implicito rico– noscimento del nuovo Re d'Italia. Non dico altro sulla cosa, [Per– ché la singolare perspicacia del suo ingegno già mi precorre nel- 1' analitica estimazione del mio progetto. Duolmi che l'elemento istintivo, ancora prepotente, del mo– vimento unitario in Italia potrebbe ostare alla tranquilla evo– luzione di questi negoziati. Confido però nella olimpica fermezza di chi stringe il freno delle italiane cose in Torino. Un argomento di questo mio dolore ci dà la qui vicina S. Ger– mano, che, soccorsa e salva, non ha guari, da questa Badia nei furori di selvagge reazioni, oggi chiede al Governo del Luogotenente in Napoli ed al Parlamento nazionale la sua abolizione. Pestilente indizio di ipiù pestilente governo, che depravò e conduce ora questo popolo a !Peccato di oscena ingratitudine. Certo Pasquale Ranaldi verrà in questi giorni in Napoli con la inonesta petizione. Vorrà Ella soccorrerci del suo patrocinio ? 1 ). Accolga coi miei gli ossequi del nostro Monsignor Abate, e mi creda con profondo' rispetto di Vostra Eccellenza devotissimo servo LUIGI TOSTI. II. L' ABBATEJ DI -MONTECASSINO A COSTANTINO NIGRA. Monte Cassino, 25 Marzo 1861. Eccellenza, L'Eccellenza Vostra ha saputo vulcanizzare il dop!Pio amore (che in noi era già fuoco) della Chiesa e della grande Patria ita- 1) A questo proposito va riferito quanto il Padre Tosti scriveva al VieusselliX, <la Monte Cassino, 26 dicembre 1860: « .... Abbia,mo sofferto molto, non pei gari– baldini, ma per la reazione dei contadini eccitata nel settembre dai regi soldati [borbonici]. [l nostro monte pareva uno scoglio in mezzo ad un mar tempestoso. S. Germano, e posso dire, il Distretto fu salvato dal nostro Padre Abate, che .seppe talmente governare gli animi da sottrarre queste contrade dai mali orri- bili, che tribolarono le altre parti del Regno. Il nostro monastero fu il vero rifugio dei peccatori. Uomini, donne, tutti tra noi, e noi accogliemmo tutti, perché non ignoravamo la ferocia a cui sarebbero andate le imbestialite turbe. Monte Cassino divenne ='altra volta quel che fu u,n tempo. Allora Goti e Vandali; oggi i cosi detti regi.>) L. A. VILLARI, Spigolature dali'epistolàrio del– l'Abate Tosti. <e L'Italia Moderna>) (Roma), a. IV, vol. r,, 1906, p. 285. Biblìoteca Gino Bianco FondàZione Alfred LeWin' Biblioteca Gino Bianco I-

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