Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
Il P_adrt 7'osti1.Nig_ra e Cavour tJ la conciliazione 393 · Vedeva clriaro e vedeva lontano il venerando Benedettino fin da quando nei Prolegoméni « Io già veggo, - aveva ~sclamato, - il braccio -0he si leva dall'eterno Vaticano. O Italia, curva, la fronte, che il Signore passa.» Vedeva chiaro e lontano anche più, quando, poèo dopo, nell' Epi– stola ai Napoletani pel centenario 4i San Benedetto, scriveva: « Verrà in quel di sul Monte Cassino un pensiero uscito dall'aula vaticana,, quello '~ dèl succéssore di San Pietro 1... Il pensiero, No·: forse verrà Egli stesso.» Quella che allora fu inefficace e condannata « pietosa violenza » al Sommo Pontefice, è oggi possibile realtà benedetta. Forse anche perché, a traverso tante deviazioni e tanti sacrilizi, gli italiani hanno :finalmente ascoltato e praticato il monito che nella sua sonante e fremente prosa italiana questo monaco profeta si lasciò sgorgare dal petto vibrante di _~- entusiasip.o impaziente, nelle pagine del suo San Benedetto al Parlamento Italiano: « Voi, e con voi ogni italiano intelletto, dovete ora adopemrvi CO!Il tutti i nervi ad educare il naziònale individuo alla notizia dei suoi diritti per difenderli, alla notizia de.i suoi ·doveri per adempierli; dovete farlo cosciente di sé stesso, perché sia agente in rapporto dell'umanità. Non basta la coscienza istLntiva che ci fece gemere sotto i gioghi di babeliche dominazioni straniere e ci die' la forza a repellerle; ci vuole quella razionale, necessaria alla plenaria e tranquilla evo– luzione delle nostre forze vitali. » FRANCESCO SALATA. I1). IL PADREJ 'l'OSTI A COSTANTINO NIGRA. Montecassino, 25 Marzo 1861. Eccellenza, Ieri fui onorato della sua lettera del dì 22 di marzo corrente. Quello, che essa recava intorno ad una [Possibile riconciliazione dell'Italia con la Chiesa, mi confermò meglio nella certezza che portava della onestà, giustizia e religione del suo cuore. Non ..credo, che si ipossa andare a partito più opportuno e più conve– niente alla presente ragione dei tempi e degli uomini di quello che V. E. proipone, ispirata dall'alto senno di S. E. il Conte di Cavour. Se io fossi Papa, lo avrei a quest'ora già suggellato con un A.men. 1Mail Papa è Pio IX ed è in Roma. Perciò dubito, che gli articoli della composizione da Lei proposti [Possano essere ac– cettati senza il conforto di un~ guarentigia, che ne assicuri il perse– verante adempimento. 1) Le lettere I-V sono tratte dall'Archivio Storico del Ministero degli .A.ffàri Esteri e formano parte dell'incarto cavouria.no sulle trattative con Roma nel 1860-61. ,Lnsieme con altri documenti sullo stesso argomento provenienti dall'Archivio di Stato di Torino, se ne comporrà un prossimo volume dell'edizione nazionale dei carteggi del Conte di Cavour. Da nostra Commissione Reale ha affidato questo vo– lume di documenti sulla questione romana, 1860-61, alle cure di GIACOMO GoRRINI. Biblioteca Gino Bianco
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