Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929

Il Padre Tosti, Nigra e Cavour e la conciliazione 391 la completa pubblicazione delle relazioni del Passaglia e del Pantaleoni al Cavour potrà dare pieno risalto all'opera illuminata e coraggiosa di questo Principe della Chiesa, che osò sfidare l'onnipotenza dell'.Antonelli e della sua parte, pur di avvicinare il Papa agli intendimenti del Governo d'Italia. Onora lui e il Cavour la lettera, -ancora inedita, che questi gli scrisse l' 11 febbraio 1861 per rendere omaggio alla sua opera, per incuo– rarlo a proseguire in essa, per offrirgli confidenziali assicurazioni sui pro– positi dell' Italia rispetto alla Chiesa, e per auspicare con lui vicino il giorno in cui potrà essere celebrato « in Roma stessa il più gran fatto che la Storia moderna, se non anche quella di tutti i tempi, avrà a ricorda,re, la riconciliazione, cioè, dopo secoli di lotte e di guerre, dello spirito della Religione con quello della Libertà. » Fallite, per le ragioni già dette (alle quali vanno aggiunti gli intrighi degli spodestati Sovrani di Napoli, presenti a Roma dopo la caduta di Gaeta), le trattative tra Roma e Torino, il Cardinal Santucci vide avven– tarsi sul suo capo i risentimenti del Papa, pentito d'aver ceduto per un– momento alle sue esortazioni, e le ire degli intransigenti, che avevan ve– duto con orrore cosi vicina per sua opera la possibilità della conciliazione tra il Papa e il Re. Si disse che il povero Santucci se ne fosse addolorato a tal segno da averne grave danno alla salute. Egli moriva pochi mesi dopo, il 29 agosto '61. E come narrò poi il corrispondente romano del Temps, per ordine del Papa si sequestrarono in gran fretta tutte le sue carte. Non può leggersi senza un moto del cuore, che poche settimane prima Francesco Arese, rendendo conto il primo luglio, da Parigi, al Ri– casoli, di un colloquio col ministro Thouvenel su accordi da stringersi fra Italia e Francia per l'eventualità di un Conclave, - si diceva allora Pio IX molto depresso di corpo e di spirito, - al nome del Santucci, fatto dal fiduciario segreto italiano, il Ministro ftancese rispondesse pronto: e< San– tucci nous va ». Ma come prender congedo dal Padre Tosti e da' suoi confratelli di fede religiosa e civile, senza rivolgere lo sguardo e il pensiero in alto, e< a mezza costa i> sul monte, a Montecassino 1 .Anche l'episodio cne abbiamo illustrato, - la luce più bella verrà dalle lettere, - ci rappresenta la sto– rica Abbazia faro e rifugio di alta fede religiosa e di alto sentimento ita– liano. Dante, ner dare il suggello del suo verso alle benemerenze e glorie del passato, anticipò parole grandi per grandi eventi futuri. Abbiam ve– ramente veduti questi frati _.,_accesi di quel caldo che fa nascere i fiori e' frutti santi, .... li frati miei che dentro ai chiostri fermar li piedi, e tennero il cuor saldo. \ Cuor saldo contro le insidie dell'errore religioso, come contro la ne– gazione della patria. Fu questa la loro forza. Moatraro1;10con l'esempio, e ta,nte volte con sacrifizio di sé, con tormento della cose1enza, ma con se~– pre rinnovato fervore, la piena armonia, voluta dalla natura e ~onsent~ta dalla Religione, tra la Chiesa: e la Patria. Ebbero dalla stessa mai smentita ,sommissione alla gerarchia ecclesiastica, se pur qualche freno nel tempo, BibliotecaG no Bianco

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