Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
492 S. FERRARI, I versi e il Mago immediatamente, genas tuas remitte, scrnper et vide bis, Thallusa avrebbe come spinto il figliuolo a morire. Non può stare. La ninna– nanna conserva il suo umanissimo significato, stando fedeli alla let– tera : - Occhietti che mi fiesate così tra le lacrime come se dovessi andarmene via lontano lon~a,no.... quel giorno non dovete credere che la mamma sia proprio perduta: chiudetevi e sempre la rivedrete. - I puntini c i sono per esprimere, come difatti esprimono, il dolore e lo sgomento, on.de la povera schiava si sente assalire pensando a quella inevitabile separazi one: - Mi manderanno via,, forse non ci vedremo più; ma per rivedermi tu non devi che chiudere gli oocbi alle cose di fuori e fermarli nell'immagine mia che porti scolpita dentro di te. - Nel breve· s11ggio che segue, Dinanzi a.l mistero, Raffa, Garzia rac– costa felicemente La Porta, Santa del P. all'ode barbara Su, Monte Mario del Carducci, non per dire che quella deriva, da, questa,, sì per notare che ambedue, ciascuna a sno modo e in perfetta- armonia, col genio de' due poeti, rappresentano l'atteggiamento diverso del maestro e dello scolaro davanti al mistero della morte. Le osservazioni che fa, fin,amente peneate, non sono sempre lucidamente espresse. Solo non consento nel giudizio che, eccetto La Porta Santa, in tutte le altre figurazioni dell'ansia cosmica al Pascoli << il problema si presenta, in forma a;stra;tta. >> Anche pel Ciocco ? E così non mi pare bene inteso il principio dell'ultimJ:l, strofa in questa parafrasi : « lasciaci sperare, Vecchio; chè se noi stessimo sempre di qua dovremmo vedere la più spq,ventosa agonia. >> Il discorso non torna, mi sembra; mentre è evi– dente che il poeta invoca dal Papa la fede nell'immortalità, pl'ivi della qual fede gli uomini somigliano a ombre vane, condannate ad aggirarsi quaggiù, fino al giorno che la gran porta del sole si chiuderà anch'essa e nessuno più saprà nemnieno il nome della terra. ,Seguono rassegne, delle traduzioni di varie poesie del P. fatte da Benno Geiger, in tedesco; dei Poe'fl'l,iConviviali dal Valentini, in fran– cese; del commento a 11na scelta di Myriaae edito da Rosolino Gua– stalla; del volume dello stesso Valentini: G. P. poète lyriqiie. Les th,èmes de son inspiration, e dell'altro di Antonio Campari: La poesia di G. P. Finalmente il volumetto si chiude con la prima puntata di un Saggio di bibliografia pascoliana, dovuto alla diligenza e alla coltura della 1Sig.a Angelica Valli Picardi, e con gli Spogli di bibliografia biografica e critica, a cura di Gabriele Briganti e Mario J?errara. Nell'insieme dunque un'opera utile e interessante, compiuta dalla. Società Italiana G. P. la quale come si gloria di avere a presidente onorario Benito Mussolini, così d'una cosa non si stancherà, speriamo, mai : di bruciare ogni giorno 11n granello d'incen!'IO al suo poeta. LUIGI PINrROB0NO. SEVERINO l<'ERRARI, l versi e 1l .Mago. Quarta edizione a cura di L. DE MAURI. - SonzQgno, l\,filano, 1929. L. 10. La p,oesia di Severino Ferrari. dove proprio merita questo nome, fiorì, se si potesse dire, in margine ai margini della poesia, grande. I quattro madrigali del Petrarca,, quei tre o quattro, e non più, del Sac- BibliotecaGino Bianco
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