Pègaso - anno I - n. 4 - aprile 1929
470 U. Fracchia - Ah ! Ah! - fece il nonno. E il suo stanco sangue in un .attimo gli affluì al viso, sul quale ogni ruga da nera divenne bianca, mentre tremando più del solito, i suoi occhietti si alzavano a guar- ' . . dare Celeste che in quel momento abbracciava Stefano. Egh s1 mise subito di buon umore, cosa che gli accadeva assai di rado, incominciò a ridere, e rideva seilllPre ogni volta che vedeva qual– -cuno parlare. - Io sapevo già tutto, - sussurrò Alessandra a suo padre. Prese una delle sue mani, che in una posa un poco solenne egli teneva distese sulla tovaglia, e gliela baciò in fretta. - Come sapevi tutto? - chiese con un sorriso impacciato il maggiore Iurpiter. Alessandra accennò a Benedetto. - Suvvia, - gli sussurrò Alessandra, - sii buono, babbino. Fate la pace. i - ta pace, la pace, - borbottò confuso il maggiore Iupiter. E guardò Benedetto. Benedetto si alzò, andò ad abbracciare suo rpa– dre e lo baciò sulla gota. - Tu che vuoi lavorare, - disse allora il maggiore Iupiter con gravità, quando Benedetto fu ritornato al suo posto, - dovresti accompagnarmi, qualche volta. È bene che tu incominci a sapere che cos'è una trivella, una capra, uno scavo, e a distinguere un diaspro da una seÌ'pentina. - Se rpotrò, ti accompagnerò volentieri, - rispose Benedetto. Il maggiore Iupiter finse di non aver capito le rprime due parole .e guardò sorridendo Celeste che era pure tornata al suo posto. - Ohe ne dici, - le chiese, - se cercassimo una casa per noi ? Non la preferiresti a questo povero albergo ? - Una casa? Oh, Stefano mio, sai che è sempre stato il mio ·sogno, - rispose la signora Celeste. Come di solito, quando era piacevolmente eccitato, il nonno in– •cominciò a raccontare la storia del rpovero brigantino. Egli si ri– volgeva a tutti in generale, ma i suoi occhi si posavano con mag– giore insistenza su Alessandra, rperché essa sola in realtà gli pre– stava attenzione. Era il racconto di un episodio della sua gioventù che ormai tutti sapevano quasi a memoria. . - Figuratevi, - diceva con la sua voce tremante, - che nel 1854 io mi imbarcai a Gibilterra, sulla Maria Honrada) un brigantino portoghese che faceva vela per il Brasile. Il suo capitano, un vecchio pesce di scoglio, si chiamava Don Pedro Baldoria. Ah, ah ! rproprio Baldoria. Questo era il suo vero nome. Levammo l'ancora, e un vento fresco ci portò subito in alto mare. Era un rpovero brigantino, ·vi dico, tutto rappezzato, con le vele che gridavano vendetta. Ma il mare, sebbene arzillo, si manteneva costante con certe ondettine BibliotecaGino Bianco
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