Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

332 U. Fracchia - Oh, se non fosse che questo, ~ disse. rattristata Alessan– dra, - mio fratelJo Massimo è molto più bello di lei, eppure è lassù da tre anni. - Z◊1ppica,, - spiegò allora Dolores, ironica. - Come, zop[Pica ? - Il poverino ha una gamba più corta dell'altra, quanto ? mezzo centimetro. - Puoi anche dire due dita, stupida, - corresse Marcello. - Hai sempre detto tu stesso che era mezzo centimetro, - in- sistè diS[Pettosamente Dolores : - Anzi, dicevi che non era nem– meno mezzo. ' Marcello le ,prese un orecchio e g·lielo strizzò fra due dita come una buccia di limone. Dolores gettò uno strido, e [POitutti caddero. in un grigio silenzio. Alessandra aveva distolto gli occhi da quella piccola scena d'amor fraterno, e le sembrava ora che quei monti, quei boschi, il torrente che si vedeva scorrere schiumando nel fondo deUa vallata, quel iponticello cqperto d'edera che con un salto lo scavalcava, non fossero cose vere. Vere erano quelle tre penmne sedute accanto a lei, quei visi o sfrontati o acidi, le loro parole tediose. Con una tenerezza in cui l'amore e l'orgoglio si mescolavano, facendo di nn sentimento cosi morbido nn sentimento forte, pensava a Bene– detto, che forse a quell'ora era attorno per la città in cerca di un mezzo per sollevare suo padre dalle cure che lo angustiavano; pen– sava a suo padre e a sua madre, e, come il bambino che a un tratto si spaventa nel sentirsi solo, e senz'altra ragione lascia a metà ogni ipiù bel giuoco [Per correre in ~erca del babbo, della mamma, di una faccia amica che lo rassicuri; cosi lei, con i suoi diciotto anni; con il suo carattere coraggioso e calmo, avrebbe voluto in un salto scendere da quella carrozza e correre nell'altra, ad occuparvi il posto che sapeva vuoto. · - :È veramente il Oignetto, - diceva intanto il maggior Iupiter a conclusion~ delle sue lunghe ricerche. E, levando gli occhi dalla carta, vide dinanzi a sé sua moglie, cosi serena e ridente, che lo guardava, e anche a lui sembrò straordinariamente giovane, come se la sua costante malinconia ed anche alcuni di quegli anni, che avevano pure lasciato qualche ombra sulla sua fronte, fossero per incanto scomparsi. Se ne senti commosso e felice e, stesa una mano per posarla su quelle di lei che i guanti rendevano ancora ipiù piccole del -naturale : - Ti senti bene, Celeste? - le domandò: - Del tuo malessere di ieri, più niente, vero ? - Soltanto gli occhi, - rispose la signora Celeste. E, volgen– dosi al conte Pepi, con_civetteria gli disse : - Sa ? Ìeri ho pianto. BibliotecaGino Bianco ~ ~

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