Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

326 U. Jh·acchia le righe ? Che cosa sono queste che il babbo chiama le nostre pre– senti strettezze? In che consistono i bisogni più urgenti della noatra vita ? Vorrei sbagliarmi, Alessandra : ma tutto questo significa che nostro padre è costretto ad un viaggio, che egli stesso giudica pe– ricoloso, dalle condizioni, non so fino a che punto gravi, del nostro stato: in altre parole, per la necessità, sembra, urgente di guada– gnare il denaro che ci occorre per vivere. Avevi tu il sospetto chf' noi fossimo poveri fino a questo punto ? - Io no, davvero, - rispose Alessandra. ~ •- Neppure io, - disse Benedetto: - Io ho sempre creduto che 11 babbo, con tanti anni di lavoro, e con tutti i milioni di cui non fa che parlare, fosse abbasta:nza ricco perché si potesse vivere come noi viviamo. Alle grandi ricchezze non ho mai pensato., Ma qui si -parla di strettezze e di bisogni. Ora, possiamo permettere che il ·babbo si sacrifichi per noi ? Immagina che cosa sarebbe la sua vita lontano da te e dalla mamma. Si vede già in questa lettera. E la ,mamma, come vuoi che lo lasci partire ? - No, certo, - disse Alessandra. - La mamma non lo lasce– rebbe partire, o vorrebbe partire con lui. - Nessuno di noi lo lascerebbe partire, e meno che mai noi due, che sappiamo, ora, come stanno le cose, - disse Benedetto. - Dammi un consiglio, Alessandra. Se avessimo dinan7';i a noi qualche settimana, io saprei come fare. Cercherei di lavorare per lui. Ma forse dopodomani, forse fra due giorni, egli deciderà di partire. Ne parlerà alla mamma, e sarà già fatta una parte del male. - Bisognerebbe persuaderlo, che è un'idea assurda di andar sene solo, - disse Alessandra: - O partiamo tutti con lui, o rimaniamo tutti. Benedetto si abbandonò scoragg·iato sopra una sedia. - Non si lascerà persuadere, - disse crollando il capo: - Bi– sognerebbe costringerlo. - Costringere il babbo a fare qualche cosa contro la sua vo– ,lonta? - chiese Alessandra: - È assurdo. Io credo invece che si ]ascerà persuadere. - Ma come dirgli, intanto, che noi conosciamo i suoi propositi senza che egli ce ne abbia parlato·? - Oh, questo, - rispose Alessandra, - bisognerà confessar– glielo francamente, che abbiamo trovato questa lettera e che l'ab– biamo letta. - Ho deciso, - disse allora Benedetto : - Io cercherò domani stesso da lavorare. Quando• avrò trovato, ed egli me ne chiederà il perché, gli confesserò ogni cosa. · - Questo sarebbe già un buon principio, disse Alessandra. - E poi, potrò anch'io lavorare. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy