Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

Là Stella del N ortl 323 - Stai bene così, nonnino ? - chiese Alessandra, quando vide che si andava rasserenando. - Credi che rimarremo molto qui ? - chiese à sna volta il vecchio. · - Non so che cosa il babbo abbia deç,iso di fare .... - Eh, non credo che ci lascerà a lungo tranquilli, - sospirò il vecchio. - Ne.ippure io lo credo, nonnin,o, - soggiunse Alefisandra. - Tutt'al più rimarremo qui ancora un giorno o due, che ne dici? Alessandra gli sorrise, non sapendo che cosa risipondere. - Certamente un paio di giorni, se tutto andrà bene, - ripeté il nonno, ostinato, e appuntò sul viso di Alessandra i suoi piccoli occhi bigi. Poi a poco a poco il sno sguardo si oscurò sotto le gravi palpebre, e si sipense. Quando Alessandra entrò neUa camera di sua ma<lre per darle la buona notte, la signora Celeste era già distesa nel letto, ma non si preparava a dormire. Posando sugli alti guanciali le spalle a,~– volte in una sciarpa di seta azzurra che le lasciava nude solo le braccia, i capelli sciolti e sparsi, teneva in una mano un piccolo specchio ovale con cornice d'argento, e, sollevandolo, di quando in quando vi si specchiava. - - Che ti sembra del mio viso, stasera ? - chiese qrnmdo Ales– . sandra le fu vicina. - È il viso di una mammina bella e giovane, - risipose Ales– sandra, mentre i suoi occhi si posavano con ammirazione sul viso di sua madre. - Temevo di aver trovato un altro capello bianco, - disse la signora Celeste: - Quanti, mio Dio! E queste rughettine all'an– golo degli occhi, le vedi ? Sempre così, dopo una giornata come quella di oggi. Alla mia età non si può più piangere, Sandrina mia. Dovrebbe ricordarsene il babbo e non se ne cura nemmeno. - Il babbo ti vede giovane e bella come me, - disse Alessandra - Non era così una volta, - soggiunse la signora Celeste: - Fi- gurati che, in America, per molti anni ha voluto che portassi sem– pre sul viso un velo fittissimo, per timore che il vento e il sole me lo sciupassero. ,- - Era forse geloso del sole, - disse scherzosamente Alessandra. _ Oh, iper questo, se era geloso ! - esclamò la signora ?eleste con un piccolo sorriso di compiacenza : - Quando eravamo d1 guar- nigione ad Aguascalientes - ti parlo del tempo in cui il babbo era ufficiale nel Messico - il generale Pueblo mi disse una sera, du– rante un ballo, che il maggiore Iupiter alle riviste, sfilando alla testa del suo reggimento, ordinava semipre ai soldati di voltare il BibliotecaGino Bianco

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