Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

a Matilde Bartolommei Gioli 203 bacio dell'opposta riva)); alberelli amorosi e pudichi che non si ve– drebbero di certo sul Fiume morto se non ve li avessero tr3.1Pian– tati dai giardini poetici'-di Emilio Frullani o di Corrado Gargiolli, buon'anima. • . Ancora : qua e là troppa abbondanza di epiteti : aggiogati per giunta, a due a due, in lunghe file (cerchiamo anche qui n !Paragone nella Firenze di quar-ant)anni fa) come i cavalli di Livingstone. Succede di questi aggettivi come de' personaggi delle Figli1iole di Nena: son tanti che non si sa a quale tener dietro. Col voler fermare nella mente del lettore, tutte insieme, tre o quattro qua– lità dello stesso oggetto o dello stesso individuo, Ella riesce a, ipro– durre questo effetto : che l'una toglie valore all'altra, e il colore anziché aumentare, sbiadisce, si perde indistinto. Qualche-volta ipoi sono inutili o mal disiposti. Astiosa e invid-iosa: l'astio comprende l'invidia; infaticabili e la,boriose (1p. 53) : se erano infaticabili erano laboriose di certo. Tutte queste osservazioni Le parranno pedantesche: e può darsi che sieno; ma io non ho voluto tacerle: ho detto di esser sincero, voglio esserlo. E poi Ella sarà meglio persuasa che, quando dico brava) lo dico perché lo penso. Passo ad altro. Certe cose che si attengono all'analisi di sentimenti, mi pare avrebbero potuto essere da lei dette più chiaramente. Ho paura che alle volte Ella si sia lasciata vincere dalla pigrizia e si sia conten– tata del ipresso a poco. Vegga « qualche cosa di ardente conser– vava nelle più recondite fibre dell'animo, qnantunque soffocato dal temperamento apatico, e dal carattere sereno.>) Ci pensi un po' : tolto il temperamento e il carattere cbe cosa resta dell'animo? Quanto si scommette che se Ella si propone di esiprimere meglio il suo [)ensiero, che io intendo per discrezione. in un quarto d'ora lei gli dà forme più evide.nti e precise? Due altre osservazioni cbe non si attengono a questioni di forma; ma a quella yerità, che è, se Dio vuole, intento dell'arte sua, e ch'Ella ragginnge così vittoriosamente assai spesso. L' Af– fronto dell'Agatina. Tutto ciò ch'Ell;i, dice per lo sdegno ecc., per la patita aggres– sione, non mi par vero. E non mi pare !Perché non sono veri gli af– fronti di quella specie. Che certi storici vogliano farci crederP all'affronto fatto da Bothwell a Maria Stuarda, passi: si tratta della reputazione della Regina bianca, di salvare, daJle accuse de' puritani, la grande e costante sostenitrice del cattolicismo e del p3.1Patoin Iscozia, ma per l'Agatina del ponte a Serchio pro– prio non mette conto di annebbiare la verità. BisognaYa, credo, se si parlava di sdegno, meschiarlo di sdegno contro sé stessa, di rim– lProvero per una debolezza fugace, sfruttata brutalmente e.... Non BibliotecaGino Bianco

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