Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929

O. PoR'l'A, Poesie edite e inedite 369 vita, quel buon senso istintivo, quella tinta viva - direi, rumorosa -, 'quel dipingere a còlpi di pollice, senza delicatezze, ma con una sicu– rezza straordinaria nel far convergere la luce sui particolari significativi e nel farli confluire verso il tema dominante. La storia di Giovanni Bongee è una delle più belle prove di questa arte. Bongee e Porta sono due persone ben diverse: basterebbe pensare alla chiarezza miracolosa con cui attraverso il racconto cosi ingenuo, cosi spontaneo, cosi unito di Giovannin traspare la malizia del Porta che lo sta a sentire e lo giudica. Eppure sono del Porta quella fusione facile di tutti gli elementi, quella vita infusa con una sola occhiata a luoghi e personaggi, è sua - sopra tutto - la solida esperienza con cui sono dtratte quella buona pasta di suddito e di marito, quell'enigma– tica bambocciona di sua moglie, la tacita e facile complicità dei do– minatori. Il discorso sulla franchezza e sulla ricchezza umana della poesia del Porta richiederebbe una lunga analisi. Devo accontentarmi di questi accenni, e soggiungere perché questa sua ,qualità non appaia evidente ad un semplice lettore. Il Porta è, con il Boccaccio e con l'Ariosto, il più grande novelliere· della nostra letteratura. Chi vuol sapere che cosa è «novella», può li– mitarsi a leggere ed esaminare i suoi capolavori : vite presentate in scorci gagliardi, episodi rivelatori di un carattere, descritti con una vena cosi facile, colti da un punto di vista cosi luminoso che il lettore vi si abbandona come ad uno spettacolo. Lo svolgimento è insieme ra– pido e piano: non ci sono soste pittoresche o riflessive, né abili formule sintetiche di narratore disinvolto o frettoloso; ci par di vedere riposa– tamente la superficie delle cose, le fasi dell'azione. Ma sotto quella vi– talità mobile e colorita c'è una sicurezza sovrana di psicologo, una forza singolare d'architetto. Non vi accade mai di riflettere: - Qui il Porta ha la preoccupa– zione o.i descrivere l'esterno o l'interno de' suoi personaggi; qui vuol descrivere l'ambiente -. Mentre il filo si svolge, tutto si colorisce; mèntre il popolano racconta, sotto il suo gesto, al tocco della sua pa– rola, luoghi e persone si animano, come in un angolo di vita isolato da una fantasia tranquilla. Apro il libro ai Desgrazi de Giovannin Bongee, e incomincio la lettura : De già, lustrissem, che se.mm sul deooors de quij prEW()tentoni de Frances, \ ch'el senta on poo mò adess cossa m' è occors jer sira, in tra i nreuv e mezza e i des, giusta in qitell'ora che vegneva via, sloffi e stracch come on asen, de bottia. S'eva in contraa de Santa Marg,aritta e andava insci, bell bell, come se fa, ziffoland de pe1· mi su la mia dritta, e quand sont li al canton dove ghe sta quel pessee che gh' ha freu,r,a i bej oliv, me senti tutt a on bott a di: Chi viv? !!4 - Pèoaso. BibliotecaGino Bianco

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