Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929
366 C. Pon:r.A, Poesie edite e ined-ite guiticanti 1 ), potranno forse giovare a chi tentasse uno studio della forll'azione del Porta: per ora quello che conta, è aver sott'occhio il test.o esatto di tutte le 1p.igliori poesie. 11 Porta ha rappresentato alcuni aspetti della vita contemporanea, IIon in quadretti dal taglio facile e dal tono arguto, ma in quadri larghi, ricchi di sfumature, animati da uno spif'ito che non si può èhiamare lepidtl o satirico se non dimenticando l'indefinibile umanità del grande poeta, per il quale il maggiore interesse è quello di ritrarre la vita in tutta la sua PQ,tenza e in tutta la sua varietà contraddittoria. La qualità fondamentale della sua poesia è la vitalità gagliarda e comnnicativa. Leggendo quell~ pagine, dove ogni cosa è chiamata col suo nome, dove non ci sono attenuazioni od eufemismi eleganti, dove tutte le scene sono ritratte con una simpatia così spregiudicata e con una così franca bonomia che - anche quando la materia è satirica - queìlo che colpisce non è tanto lo sdegno quanto lo sponta1ìeo accostarsi e immedesimarsi del poeta con il suo tema, si ripensa alla tempra san- guigna, cordiale e rumorosa di Rabelais. - Con tanta sostanza morale quanta se ne_trova nelle novelle popo– lari, anticlericali e antinobiliari del Porta e nelle sue caricature del classicismo, il fonùo della; sua poesia sfugge ad una definizione etica del contenuto: sicché, quando s' è descritto il suo atteggiamento di fronte a questa e a quella classe sociale, non s'è detto ancora nulla che spieghi l'impressione che egli lascia nel lettore. Con tanta oscenità quanta se ne trova nelle sue poesie, non si può dire che egli sia un poeta corrotto: perché anche in quest'argomento quelli che dominano sovrani sono il senso della verità e quello della vita. Senza il secondo, il Porta sarebbe stato un piccolo e pesante na– turalista: il senso della vita ha alleggerito e purificato quel suo amore della verità. La moralità e la poesia del Porta sono questo suo avvici– narsi sereno e franco alle scene più disparate. Perciò si può parlare di simpatia anche a proposito dei personaggi ehe sembrano più evidentemente canzonati : fraa Condutt, la marchesa -'fravasa, Polpetta de rognon. C'è in essi la simpatia che hanno certi grandi scrittori per i loro personaggi, di qualunque levatura morale essi siano : la simpatia del Boccaccio per frate Cipolla, per ser Ciap- -pelletto, per la Ciciliana. C'è la spia. della gioia con cui certi poeti creano le loro figure, siano esse di candido marmo o di fango : la gioh lli sentire la vita - senza aggettivi.- e di tradurla in parole. La no- l) Faccio un'eccezione per il nU'lilero 00, promettente inizio d'una novella di ,preti; .per il numero CLXI, scena di stregoneria burlesca da avvicinare a On st-riozz, .alla quale accennai già nel mio libro· (p. 79, n .. 3); e per 1 numeri CLXIV e CCXX, che già avevo esallllinato (op._cit., pp. 148-150), avendo avuto dal SnJvioÌ:li iJ · permesso di U&ufrujxe del materiaile poetico inedito da Jui racooltò. Questi ultimi dtte frammenti sono il meglio dei' versi non pubblicati dal Porta stesso. La decenza mi vieta d'insistei:e sul n. ILI delle poesie libere: il testo è scorretto e forse non fu limato; ma ha lo svolgimentò musicale gra1~dioso e grottesco d'una sinfonia per tromboni.· BibliotecaGino Bianco
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