Pègaso - anno I - n. 3 - marzo 1929
Appunti s1t Marco Praga 355 goni, Hertolazzi, ~ambaldi, Lopez, ecc. ; c'era stato il fenomeno Butti, c'era stato il fenomeno Bracco,_ era apparsal'immensa e rutilante me– teora dannunziana, era apparso il caso Benelli. Ma, almeno fino al ·tempo della guerra, i gusti della maggioranza del pubblico eran ri– masti pressoché immutati, mantenendosi sul solito binario: a fare la statistica delle rappresentazioni italiane fino al 1914, crediamo che la preponderanza delle commedie francesi, e di quelle franco-milanesi, n'occuperebbe tre quarti buoni. . _ La rivoluzione del nostro teatro coincide, come del rei,;to in molta Europa, con la guerra. E certo non è questo il luogo per riproporre le interpretazioni e le discussioni sui frutti dell'ideologie nuove, grosso rnodo bolsceviche e dissolvitrici, che pal'Vero dare anche nel Dramma i frutti d'un tragico disfacimento spirituale; né, molto meno, di farne l'apologia. Vogliamo soltanto dire che, a un ciitico, era necessario ren- .dersi conto del generale fenomeno : e a questo Marco Praga, che proprio nel '19 era diventato critico della ditl'nsissima Illnstraziono i[;aliana, si _ · i-ifiutò. Anzi, quando vide che altri denunciava l'incipiente stanchezza del pubblico nìiglio1'.e verso l'arte di ieri, insorse con dinieghi vigorosi. Ne nacque tra l'altro una polemica, che si svolse nell'Idea Nazionale, sulla fine della « commedia borghese» e l'apparizione di quello che si chiamò, con denominazione non molto peregrina ma insomma per la · prima volta, il « nuovo teatrò » 1 ). l'raga,__ricusò d'ammetterè che la « commedia borghese ii avesse esau- . 1-ito il suo ciclo; più ancora., ricusò addirittura per l'arte sua questa • qualifica cli « borghese J>, che l'offendeva. « Io non sono un borghese. Forcajolo si, borghese no; se le parole « hanno il loro significato. Borghese, se mai, lo sono pel Censimento, ,_, perché non ò uno stemma, e, attraverso un poeta, vengo da conciatori « di. pelli. Io sono un a.ristocratico. Ciò che vuol dire, lo sai, il contrario « di democratico. ·Lo sono d'animo, di sentimenti, di gusti. Avrei voluto « esserlo anche nelle mie èommedie. ,Ahimé: mi è mancato l'ingegno.! « :-:-:-. Io non riesco a comprendere che cosa intendiate significare con <• quelle due parole, qual genere d'arte scenica vogliate indicare. Se dite: <• commedia di' carattere, capisco; commedia comica o buffa, capisco; « commedia a tesi, capisco; commedia grottesca, o Dio.... sì.... no .... « be', insomma, èapisco. Ma se dite commedia borghese, non capisco. ii Riiliutava, più che ma,i, il rifedmento geografico a, Milano. Giui·ava · che l'arte di Giacosa, di Rovetta e sua,- avrebbe potuto essere quella ch'era stata, anche-« a Roma, a Napoli, a, Perugia, a Viterbo >i; che i suoi personaggi non erano più milanesi di quelli di Bracco, anzi addi~ rittura di quelli di Pinero: « La seconda ntogl-ie, eommedia inglese per eccellenza, potrebb'es– « sere perfettamente una, commedi-n: italiana, col semplice mutamento di « tre o quattro battute. ii 1) Idea Naz·ionale del 6, 11 e 14 dicembre 1921. BibliotecaGino Bianco
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