Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929

Neoclassicismo rrmsicale 203 sicale, ci appariranno classici sotto quest'aspetto .(pur nel solo am– bito della musica moderna) certi Preludi di De bussy, anche se sboc– ciati in quell'atmosfera impressionista c.he poté sembrare anti– classica iper eccellenza ; e classiche resulteranno alcune pagine <li Honegger, di Pizzetti, di Bloch, anche se espressione d'ingegni in fondo tipicamente romantici. (Appunto recentemente, durante il Festival di Siena, ne avemmo tutti la precisa impressione ascol– tando il Quintetto di Bloch, in raffronto con altre musiche con– temporanee). E giustamente Mario Labroca sostiene che Strawinski era già classico quando creava con gesto impetuoso e rivoluzionario quelle opere mirabili che sono Petrouchka e Les Noces; mentre bisogna avere il coraggio di confessare ché probabilmente non di– verranno IJ?-ai classici il Concerto e la Sonata ipér pianoforte, anche se isipirati ai dettami di Bach; ed è dubbio che lo divengano anche Edipo Re e Apollo Musagete) sospeso l'uno tra l'oratorio di Haeu– del e la concezione operistica di Glinka, ondegg'iante l'altro fra le grazie di Lulli e quelle dfDelibes: opere di compromesso piuttm,to che genuine creazioni, anche se portano innegabilmente le tracce d'un fervido ingegno e d'una mano maestra. L'altro errore fu, secondo me, di iportare la reazione all'Otto– cento e la fobia del romanticismo a conseguenze estreme ed ecceR– sive : ché se da un lato era naturale sfuggire ai ipostumi wagneriani che sfociavano nella morta gora schoenberghiana, non era altret– tanto logico, volendo comporre Sonate, Quartetti, Concerti, di saltare a [Pie'ipari un secolo e rifarsi al Settecento per cogliervi quelle forme in aspetti chiari e nitidi sì, ma modesti e spesso em - · brionali. Può darsi che in 'avvenire si abbandonino le forme della Sonata e della Sinfonia, o che queste assumauo andamenti del tutto liberi ed oggi imprevedibili; ma se vorremo riprenderle e continuarle sulla via maestra, non potremo dimenticare il secolo che quelle forme ha portato a maturità e perfezione. E talora io mi domando se fra i giovani che oggi scrivono alla moda del Sette– cento molti conoscano davvero, a fondo,- all'infuori dei centenari e delle commemorazioni ufficiali, Beethoven, Schubert, Schumann, Br.ahms .... Per tutte queste ragioni è probabile che oramai il cosiddPtto neoclassicismo debba godere breve respiro di vita. Gli succederà un neoromanticismo? Da alcuni sintomi, già chiaramente visibili, si potrebbe pensare di sì, ma non sarà, probabilmente, molto prefe– ribile, almeno nel suo aspetto collettivo, se dovrà procurarci un:1 fioritura di musiche banalucce ed oleografiche, e :portare alla n– balta delle preferenze i nomi di ottocentisti minori, come Mendels- Rohn, Tschaikowsky, Gounod.... · BibliotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy