Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929

200 M. Castelnuovo - Tedesco balletto La boutiqu,e fantasqite) ma anch'egli consel'va sempre il carattere di divertimento) prettamente settecentesco. Da questo ad assumere senz'altro nella creazione forme e schemi propri del Settecento (la Suite e la Sonata) nella sua fasi~ embrio– nale), il passo è breve. Fu, mi rammento, al Festival di Venezia del 1925 che scop1piòcome una bomba {bomba quanto mai innocna) la Sonata per pianoforte di Strawinski, curiosamente ricalcata, sia pure con atteggiamenti personali, sul Concerto italitino di Bach ; ma già prima egli aveva tentato, con caratteri meno evidenti e precisi, un connubio fra elementi stilistici bachiani e sonorità di jazz in un Concerto per pianoforte e strumenti a fiato. E in quella stessa estate del 1925 Casella aveva composto la sua Partita, per pianoforte e orchestra, e nell'anno pre·cedente il Concerto per quar– tetto d'archi, dove sono modernamente utilizzate le forme della suite e i caratteri del concerto grosso. Ma, ripeto, il Festival di Ve– nezia fu <d'annunzio ufficiale)), e dai allora la moda cominciò a di– lagare. Dopo la Partita) veramente magistrale, di Casella quante altre Partite sono spuntate, soltanto in Italia? Molte, troppe.' ... - Faites votre je11,)Messie1trsJ - Ognuno tenta la sua brava par– titina, ai giuochi più svariati, talvolta anche a scacchi, col rischio di uno scacco matto .... Fra i giuocatori meglio addestrati e più fortunati ricordo MoPtari, Ghedini, Veretti, autori tutti di Partite. , Vittbrio Rieti cerca altre denominazioni; ma gli va riconosciuto, se non altro, il merito di essere stato fra i primi (per una naturale tendenza che lo porta alle forme più spoglie e semplificate) a tentar questo genere col suo Concertino per fiati e orchestra che risale, se non erro, al 1923, e dopo con molte altre composizioni, non im– muni da una certa secchezza e freddezza, ma dotate di un chiaro e sicnro senso della forma e, talvolta, di un lepido umorismo. Anche Mario Labroca rievoca gli albori della Sinfonia con una Sinfonia da camera ed nn Concerto. E la serie potrebbe continuare .... Se tanto si è fatto in Italia, immaginiamoci all'e.stero. Quante Snites) Sonate) Sonatine) Concerti e Concertini! Insieme alle forme, anche gli" strumenti del Settecento tornano di moda. Manuel De Falla ci ha regalato un Concerto per clavicembalo e pochi stru– menti (sull'orma degli antichi clavicembalisti S(Pagnuoli derivati da Scarlatti) che è una gustosa associazione di movenze settecen– tesche e di valori timbrici moderni ; mentre :Francis Poulenc pre– para per Wanda Landowska un Concert champétre) pure per clavi– cembalo. Perfinoc Ernest Bloch, sempre assorto nei suoi sogni mes– sianici, è uscito dallo « splendido isolamento)) ed ha fatto una ìieve conc~ssione alla moda del giorno con un Concerto grosso per archi e pianoforte, che porta tuttavia l'impronta del suo stile· severo. BibliotecaGino Bianco

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