Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929
/ Poesia letta e poesia ascoltata 157 rono recitati da rapsòdi come esametri di Omero· finché addi– rittura divenne, con Platone, dialoo-o drammatico: Tutti cono– ~on~ i dialoghi di_ Platone .. Sono dr~mmi : la disputa filosofica è ~nserita e dra~atiz~ata nel travaglio di un dialogo -vivace. Né dico 10 questo ; lo dice Anstotele : che i dialoghi di Platone rassomigliò ai mimi di Sòfrone e di Xenarco. Orbene: di questo istinto mimètico rappresentativo che colora di sé quasi tutta la letteratura e poesia classica greca nelle sue manifestazioni principali, io non ho tuttavia ricordata la testimo– nianza più cospicua, il documento più solenne e ipiù fortunato. Quando su codesto istinto e sui fenomeni d'arte che ne derivarono fermò il suo occhio la speculazione filosofica; e, questi e quello con– siderando, il particolare disciolse nell'universale, il momenta[leo e contingent•e vide perpetuo e fece consapevole l'inco[lsa,pevole : nacque allor,a, e si costituì sistematicamente, e durò nei secoli, attra– verso i latini e il Medio Evo e il Rinascimento, fino quasi alle soglie dell'età moderna, quella prima dottrina della poesia,, la quale sost~– neva e dimostrava che poesia, e in generale ogni arte, è imitazione o mimèsi. La Poetica di Aristotele è la prima sistemazione filosofica, compiuta e coerente, di questa dottrina. Né altra, è lecito credere, sul terreno della produttività e fecondità poetica greca, poteva na– scere e fiorire diversa da questa; né qui accade di questa, come feci altrove da altro punto, esaminare esigenze, possibili e necessarie, di una interpretazione più intima alla Poetica aristotelica per se stessa. Se poesia è mimèsi, cioè imitazione, cioè rappresentazione vi– sibile, ella non può essere altro ch1: rappresentaziooe di fatti, non espressione di sentimenti. E dunque il fatto, o, come dicevano i Greci, il mito, ha da essere al centro di questo poetare. E se al centro di questo poetare è il mito, e quindi l'azione rivissuta e ria– nimata e rifatta presente agli occhi di spettatori e di ascoltatori [lelle persone che operarono e nei luoghi e nel tempo; allora proprio questa azione) o, come dicevano i Greei, il drama) dovette esserP per codesta dottrina, la poesia per eccellenza. E così fu. La mimèsi '( .drammatica, in_qurunto la più compiuta e. manifesta di tutte le mi– ·mèsi dette orio-ine e norme alla dottrina filosofica della poesia; la . ' "' ,dottrina filosofica consacrò e sollevò la mimèsi drammatica ai cul · mini di ogni poesia. La Poetica di Aristotele è la poetica della poP– -sia- drammatica. La poesia epica, disse Aristotele, tanto più vale ,quanto 1 più si avvicina e si assomiglia alla poesia drammatic~; e i~ più grande dei poeti epici è Omero perché il più dramma_tico d1 tutti. Noi vedemmo perché. Si costituì per tanto, della poesia, una ;Scala di valori; e il giudizio di valore era dato appunto dalla com-
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