Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929
152 R. Calzini . Gli 1tltimi giorni di Giovanni Segantini notte che ne è vinta; leggeri voli di nuvole alitano comè voli d'ah– geli a tremila metri. E i cinque laghi riaippaiono l'uno dopo l'altro, plumbei e lisci, per specchiarli. . Il cadavere è vestito, avvolto in un tabarro che sventola, cori– cato sulla barella : i colpi del martello che intanto richiudono il quadro incompiuto nella cassa, rimbombano funebri. - Andiamo? - Si va? - Pronti? - Su? - Su. Non si !PUÒ nemmeno piangere: la luce di quella, grande vita non è ancora dileguata. I montanari con gli alti bastoni ferrati sembrano alabardieri che riportino il cadavere di un eroe morto nell.e prime linee. Il Sole li illumina di colpo fiammeggiando. Le pinete .attonite allineano un esercito di giganti : tutto è fermo ed estatico nella ,giornata senza vento. Gli aspetti delle cose sembrano cristallizzati nel tempo iper non più mutare. Arrivato a Pontresina il corpo è ,posto nella bara e questa su un carro avviato al Maloja come nel Ritorno al paese natio. Da Oelerina a Cresta, a St. Moritz, a Oampfer, a Silvaplana fino al Oimiterino del Dolore oonfortato dalla fede il funerale si svolge romantico e quasi festoso: si accalcano ai bivii presso le antiche croci contadini e contadine severi, tagliati nel legno, i visi rubi– condi dei ragazzi appaiono come mature mele dietro i vetri degli ohalets; sottane rosse sventolano sui ballatoi. E da un paese all'al– tro scampanii ininterrotti distendono baldacchini d'argento e ghir– lande di suoni. È l'unico omaiggio della vallata !I)erché ormai tutte le fronde sono disseccate e tutti i fiori sono morti. Rimase esposto nella chiesetta del Maloja il sabato ; e la dome- nica, primo d'ottobre, fu sepolto. · · RAFFAELE OALZIN.I. BibliotecaGino Bianco
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