Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929

' .,, · Gli ultimi giorni di Giovanni Segantini 149 Mario. È l'inverno! Gran giornata per portare innanzi gli ultimi ipiani. Si inchioda fin dalle prime ore dinnanzi alla tela. La cassa che la difende è l'inquadra, è coperta d'uno strato candido. Non vuol essere disturbato: stabilisce di non salire al Rifugio nemmeno per colazione. Porta con sé un vasetto di Liebig di quelli che gli ha portato Alberto e una pagnotta ; se ne taglia larghe fette, le spalma con l'estratto di carne (era una sua ricetta) e le divora senza lasciare il pennello, senza togliere l'occhio dalle cime. Di tanto in tanto si batte le braccia sulle braccia contro il petto, all'uso dei facchini, per cacciare il freddo, o fa una ipartita a palle di neve con Mario. Quando ha sete prende manate di neve e se le caccia in bocca ridendo, come un barbaro al valico dell' Alpi. Alla sera è esaurito : anche la sua fibra robusta di contadino ha un brivido . Il tramonto s'incendia di roghi immensi, tutte le montagne ar– dono, i cinque faghi sono colmi d'oro sotto un velo di porpora. Fu l'indomani giovedì, il ventuno, che senti una prima fitta al ventre, rigida e fredda come una lama : lavorò ancora, di mala voglia, inquieto perché gli pareva che la vista a intervalli si an– nebbiasse. Né la notte lo acquetò, anzi lo spasimo aumentava e si univa a una specie di avvilimento iper la torbida umiliazione del male. La Baba che lo vedeva impallidire e si sentiva smarrita lassù a 2700 metri, sola con un uomo e un ragazzo, voleva scendere a chiamare il medico. - Non voglio. Passerà. Se lo chiamassi,mo e salisse fin qui e mi trovasse poi guarito, mi canzonerebbe. Aspettiamo. Si aspettò. In quel giorno egli ap1poggiò ancora alcune pennPl– late per segnare le estreme tracce di sole sulla piramide ghiac– ciata del Bernina e aveva la delicatezza di un alluminatore intento a dipingere un volo d'angeli. Ma la Baba non era tranquilla, non era serena : il suo padrone, il suo pittore, il suo amico era minac– ciato. Ella sentiva questa oscura minaccia, e non altro. Cara buona donna. E chi voglia conoscere questa Baba dai capelli castani chiari e dai piccoli occhi nerissimi riveda la Fanoitllla ohe fa la calza dm;e il pittore l'ha raffigurata col costume dei Grigioni che ella amava, o fa ricerchi in una buona casa di Losanna dove ella è andata sposa e dove ancora vive. Il sabato, Segantini non si poté alzare e allora la Baba si pred- 1Pitò a Lavaaden a chiamare il dottor Bernhard: salisse subito. - Dove? - Allo Schafberg. - Sta male? - Sta molto male. Era il dottor Bernhard un « dottore chiarissimo e rinomato chi rnrgo, saggio, ardito e fortunato alpinista, cacciatore d'aquile, appassionato amatore d'arte. » Amico di Segantini, possedeva qua- lìoteca Gino Bianco

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