Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929

142 R. Calzini la madre de' suoi figlioli : Bice Bugatti sorella dello scultore e del costruttore d'automobili. Se l'era portata via da quella casa pa– terna ORpitalissima di Milano dove c'era sempre tavola bandita per tutti gli artisti. Dalla lettura dei romanzi francesi era passato a quella dei filosofi e dei poeti, iper diventare negli ultimi an'ni ad– dirittura un bibliofilo che comiprava incunaboli. Ma sempre aveva scritto poco e malvolentieri e con fatica si era provato a più ri– prese a raccontare la sua biografia. Ultima forse quella tracciata quattro anni innanzi per il Pisani-Dossi che doveva interporsi per ottenergli la cittadinanza italiana : « Voglio restare come fui sem– pre fedele e operoso suddito d'Italia.>> E diceva fra l'altro: « Le mie isvimzioni le tolgo dalle alte cime nevose delle Alpi dove passo la maggior parte dell'anno abitando al Maloja. >> Ora gli scrosci s'avventavano contro i vetri : r~pigliò la penna, attaccò un altro periodo della lettera ad Alberto: « Tu non sai_; ma io ti attendo da quindici giorni e dovendo partire .... >> Furono le ultime iparole : gli era parso di udire voci note oltre quelle in sordina delle grondaie, e schiocchi di frusta. E la voce di Grubicy sonora lo chiamava : - Segante! Segante! - Ti stavo scrivendo : appari come i ipersonaggi nei romanzi. Batt i pagn salta foeura la stria. È risaiputo che il milanese fu la lingua ufficiale dei divisionisti. - Eccola la stria. Dietro la grande ipersona di Grubicy veniva innanzi una signora bionda, infagottata e grondante, la veletta era levata fino a metà del viso sopra la bocca pallida, e vi si iilljpigliava lo sguardo ceruleo ~-_ e dolcissimo. Una b3illbina dalle trecce sciolte, la Gigetta, sostava, armata di un grande ombrello, sul limitare non osando entrare dietro la mamma. Segantini si precipitò ad abbracciare la sciura Emma, la cara amica che era stata sua confortatrice nei momenti difficili e sempre affettuosamente fraterna. Il volto olivastro del pittore incoronato dai folti capelli neris– simi e chiuso nella barba d'ebano come nella gorgiera di cuoio d'una corazza, s'era rigato di lagrime·. Per la prima volta gli amici vedevano Segantini piangere. Ma intanto era accorsa la sciura Bicetta e i ragazzi. Si snoda– vano le domande consuete che servono tanto bene a mascherare la commozione. - Come state ? - Quando siete partiti ? - Che tempo ! - Come siete grandi, ragazzi ! Segantini e Grubicy erano in calzoni corti· ma le due signore bionde portavano sottane lunghe e maniche st;ette e il busto ser- BibliotecaGino Bianco

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