Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929
a Matilde Bartolommei Gioli 139 qua giunga dalFitalia 1 ) è gradita, poi perché .... perché è una let– tera sua. Vede? pare che anche le nostre figliuole si sieno messe d'accordo per procurarci de' nipoti nel medesimo tempo. La Fer– nanda sta per partorire la terza volta, la Titiiia m'ha fatto per la terza volta nonno, con un maschio, il primo di questo mese. E che pena, cara signora Matilde, è stata l'esser qua, e come ho sentita più viva e acerba la malinconia della lontananza .... Basta, non ne parliamo. LB scrivo per cacciare le malinconie, non per accrescerle. Preferisco dàrle notizie mie da me, al fargliele avere ila' gior– nali : 'i· quali dimostrano delle cose affricane tale un' ignoranza che si riesce difficilmente a spiegare dopo che questa benedetta Colonia ha fatto tanto parlare di sé e ci è costata tanto sangue e tanto denaro. Han raccontato di atti e di propositi miei un di– luvio : atti non mai compiuti, propositi non mai concepiti; han taciuto invece delle cose che ho fatto già in questi 50 giorni da che sono arrivato e che mi paiono buone. Il vero è che io non mando né faccio mandare corrispondenze, iJ!erché mi ipare inutile: alla fine dell'opera mia si giudicherà dagli effetti; posto eh'io riesca ad ottenerne de' ragguardevoli, staranno zitti; posto ch'io non riesca, mi lapideranno : ma ci sono preparato. Veda un po', per esempio, il chiasso che hanno fatto per il mio berretto ; e certo, giudicando dell'Eritrea come della iprovincia di Pisa o di Arezzo, il berretto fa ridere. Ma qui, - e dovrebbero oramai sruperlo, - si tratta con un mondo molto diverso. Qui non si concepisce coman– dantè che non sia generale, né generale senza insegna. Qui se venisse Bismark in giacchetta e ipiopiJ!ino, non troverebbe un cane che lo guardasse. Aggiunga che qui il governatore dev'essere sa– lutato dai soldati e (Dio guardi a farne a meno) ottenere certi segni di rispetto dagli indigeni : or senza alcun segno che lo di - stingua, non si può pretendere che soldati e indigeni lo ricono– scano. Una delle difficoltà cui io andavo incontro era appunto questa: che gl'indigeni sapessero che il comandante non era un generale o qualche cosa di simile, e lo pigliassero a gabbo: il che naturalmente avrebbe iportato a reprimende, punizioni, ecc. Invece con u_n po' di berretto io ho ottenuto sin dal primo giorno questo resultato : che poiché i generali hanno al berretto i galloni d'ar– gento ed io un ricamo d'oro, gl'indigeni mi chiamano il generale ' . d'oro, ossia, nel concetto loro, il generale che sta sopra a tutti gli altri generali; e le conseguenze di questo fatto sono facili ad immaginarsi e a valutarsi. Eh! se le figurassero, cara signora 1) Ferdinando Martin i fu nominato GoverJ)atore dell'Eritrea dal Ministero ROOJi.ni nel 1897, e restò in quel posto dieci anni. BibliotecaGino Bianco Fondazione Alfred Lewm' Biblioteca Gino Bianco
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