Pègaso - anno I - n. 2 - febbraio 1929
235 G. Toffanin lascivie intorno, goveTnarsi coi sudditi avaramente, superbamente mar– cirsi nell'ozio dare i gradi della milizia per grazia .... né si accorgevano i meschini eh~ si preparavano a esser preda di qualunque fosse per as– saltarli. Di qui nacquero nel 1494 i gravi spaventi, le subite fughe e le miraeolose perdite.... La meraviglia è che quelli che restano stanno nello stesso error,e e vivono dello stesso disordine. ii IDvero? Sarà anche vero, ma è detto male. Nell'aristocratico il pu– dore di certe veri,tà scardinatrici fa parte dell'istinto di conservazione : ed io non so pensll,re parole in cui quest'offeso pudore più nobilmente si risenta che in certe del Cortegian.o da cui la verità del Machiavelli (si riferisca a quello o ad altri, il Castiglione, poco importa) è dolorosa– mente riconosciuta per tale, ma è volutamente negata, in nome della cc forma ii, cioè in nome di quel rispetto che i valori tradizionali, tra cui la cultura, meritano sempre nel mondo. « Non vorrei già che qualche' avversario mi adducesse gli effetti con– trarii, per rifiutar la mia opinione, allegandomi, gli Italiani col loro saper lettere aver mostrato poco valore nell'armi da un tempo in qua. n ohe pur troppo è più che vero ma certo ben si potria dir, la colpa d'alouni pochi aver dato, oltre al grave danno, perpetuo biasmo a tutti gli altri : e la vera causa delle nostre ruine, e della virtù prostrata, se non morta, negli animi nostri, esser da quelli proceduta ii (I, 4). E non dice di più. Se premessi alla lettura continuativa, certi riscontri come i prece– denti potrebbero giovare a evitare la delusione onde questo libro sconta presso molti moderni la celebrità fosforesoente del titolo. Basti pen– sare alla sfortuna scolastica del Castiglione su cui trionfa il suo rival Della Gasa, spirito certo più caustico e interessante, ma non affresca– tore di sale regali. Alle frivolità di queste, ma1 s'interessano, penso, i lettori moderni finché esse non acquistino calore umano ragguagliate _alla vita spiri– tuale nel cui pieno riflesso il Castiglione con tanta serietà scriveva e pensava; ed oggi è morta; e non può esser meglio adombrata che su– scitando, accanto all'interprete di quella, altri uomini pure interessanti ma diversi. Allora, a poco a poco, appare variata di vivacità e di tri– stezza, d'umorismo e di reticenze, quella prosa al primo gusto così uni– forme e non certo adeguata, aà ogni modo, per fosforescenza sua, a quella dell'ambiente descritto. Ma per quante riserve risultino nel giudizio finale dell'opera (e noi non le abbiamo certo taciute) quel sempre presente interesse dell'autore per la sua materia in ogni caso la salva. Una volta giunti poi alla sicura comprensione del perché un nobilis– simo spirito come il Castiglione ci si potesse appassionare senza impic– ciolirsi, il valore storico del quadro ingigantisce e ogni pagina riserva qualche nuova piccola sorpresa. Per concludere, vogliamo accennarne una ai danni di Torquato 'l'asso? ,Se l'essere, nell'intimo,_ cortigiano inguaribile, fu triste destino BioliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy