Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

74 U. Fracchia marinara. E che cosa pensavo ? Che passavate il tempo a diver– tirvi, come i signori e le signore che, nelle vigmette colorate dei giornali, vedevo assistere alle corse dei cavalli in quelle belle tri– bune, mentre io me ne stavo chiuso in una specie di prigione, a leticare un gra,mo pane e conquistare uno stupido primato fra cat– tivi compagni, consumando i miei gomiti semJPre sugli •stessi ban– chi per dodici mesi dell'anno, come il più povero e abbandonato di tutti. Le lettere del babbo, sempre piene di buone parole e di belle esortazioni, per molto tempo le ho fatte in mille pezzi, e per– sino del suo denaro mi servivo malvolentieri. M a ora che è passata, questo appunto ti volevo dire, gliene sono gra.to, a nostl,'.Opadre, dei miei undici anni di collegio. Sono un fondamento solido per la mia vita. Se mi nasce qualche dubbio sul modo di comportarmi, penso ai miei anni di collegio, che da quando sono co111 voi mi sem– br3:111o già tanto lontani, e trovo subito un esempio che fa al ca•so mio. E a,ppmito grazie a questa, esperienza, che io gli debbo, posso oggi vedere i suoi difetti, le sue debolez.ze, e parlarne con te, senza JPer questo mancargli di -rispetto o volergli meno bene. - Tn gli vuoi bene, vero ? - chiese Alessandra con il vi,so raggiante. - Moltissimo bene, - rispose Benedetto. - E anche a me, anche a Massimo? - Che cosa posso pensare di Massimo, ,se non lo ho mai ve- duto ? Solo gli invidio i suoi tre anni di guerra. - E a me, a me? - Tu mi ,somigli molto, Alessandra, "- disse anora Benedetto con un leggiero tremito nella voce: - Da te, ecco, vorrei essere capito. Perché non facciamo un voto noi due ? - chiese poi c0rr1 un aooento più grave e sommesso. - Bene, bene, - disse allegramente Alessandra. - Facciamo un voto. - Che tu ed io vorremo sempre l'uno il bene dell'altro, e che ci comporteremo sempre reciprocamente con una confidenza illi– mitata. Come mi sentirei forte io se fossi sicuro di te ! - Ma tu puoi esserne sicuro, - esclamò offesa Alessandra. - No, - disse Benedetto, - viviamo insieme da troppo poco tempo. Tu non mi 1puoi conoscere a,ncora a,bbastanza. VI. Il ,sole incominciava ora a splendere nel cielo che si andava rasseren3:111do. I gabbiani erano •scomparsi e una luce intensa cir– conda,va ogni cosa nello splendore del mattino già alto. fu quello BibliotecaGino Bianco '.

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