Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

36 G. Papini trovassero tutto bello che critici mai sarebbero? La loro potenza sta tutta, o quasi, nel limitare e negare : e, runche impotenti nel mestier loro, s'attaccano a quelli uncini per far sembianza d'averla. Solamente i morti trovano, e non sempre, un po' di grazia awo loro : questa razza non si riscalda che al freddo dei camposrunti e la musa dell'entusiasmo ha, per loro, la torcia funeraria in mano e uno scheletro trapunto sul chitone nero. Di questa sovrabbondanza di critici la ragione è da ricercar!-li, credo, iJn questa « degnità >> di Vico : « In ogni facultà uomini, i quali non -vi hanno la natura, vi riescono con ostinato studio del– Farte; ma iJn poesia è affatto niegato di riuscire con l'arte chiunque no111 vi ha la natura» 1 ). E difatti il primo professorello o filosofetto può, con sugo di groppone, arrivare a mettere insieme il saggio critico o almeno la recensione minossica e radamantica mentre .... Guardiamoci dal mettere in subbuglio il viperaio : è ris3.tPuto che i critici si «sacrificano» eroicamente all'opera di raddrizzar le gambe altrui filllo al punto di storpiar le proprie. Ma se volessero ! Se lasciassero gl'incauti nella ·notte dell'errore e mettessero anche loro le mani in pasta : vedreste che roba! Difatti un di loro, stucco di covar•e ova di gesso, ha messo finalmente al mondo, poco fa, un pulcino di sua fattura, a111zi un gallo COIIl tanto di cresta in capo e di sistema filosofico nei budelli, eppoi ,s'è guardato fiera– mente attorno scoccodando : Ecco come si fa! E ,gli oci di sua conoscenza hanno applaudito, collo sbatter delle palette del becco, a tanta rivelazione. Badiamo : io non voglio calunniare le oche umili e commestibili che girano per le campagne. Quando incedono col bel corpo piu– mato e ondeggiante, simili a dame replete e contegnose che spas– seggiano la bellezza che fu ; o alzano il collo, a bocca spalruncata . . ' per ricever rprovia!llda; o van cercando tra l'erba i delicati ba.cozzi color rosa e freme di contentezza la massa soffice e candida sem- ' brano a me bestie pacifiche e onorande che non meritruno d'esser paragonate alla bassa forza letteraria. Ewoi son pulite, chè sem– pre cercan l'acqua; e profetiche, chè annunziano collo starnazzar delle ali il temporale che s'aspetta a gloria da u111 mese: e umane, chè stanno volentieri insieme e volentieri cercan la compagnia del– l'uomo. Il loro grido non è armonioso nè l'andatura elegrunte, ma vorrei pur vedere quanti palmipedi della critica avrebbero il cuore di tirare il primo sasso ! E senza ricorrere al Campidoglio salvato presento a,gli innocenti volatili sineerissime scuse per il paragone. Ch'io voglio un grandissimo bene all'oche - a patto però che non . ' ' scrivano. 1 ) Saienza Nitova ..., a cura di F. NICOLINI (Bari, Laterza, 1928), 213. BibliotecaGino Bianco

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