Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929

Vita e poesia di Giulìo Salvadori 107 considerava quegli scritti come non suoi. Ma non mi pare che codesta riserva possa ,r:ìfe.rirsi alla ,poesia, neppure a quella pr€-Cedente la sua conversione. E sarebbe bene che oggi qualcuno pensasse a fare una ivasta e seria scelta dell'opera poetiea di Giulio Salvadori. Ecco il modo di bene onorare 1mo dei migliori poeti dell'ultimo cinquantennio. / Dalla cortesd.a della diletta nepote del poeta,, signora Lisa, ho avuto in v1sio~ il manoscritto d'una Vita di Cristo che Giulio Salva– dori veniva componendo da, molti anni. Sono ,più che altro appunti da servire per conferenze e lemoni, con commenti e annota~iop.i, dove il Salvador.i ciliari va e fì.ssa,va,sulle fonti il ,suo pensiero cristiano. Ma non mancano i capitoli ,sv,olti e i progetti per un 01,dine ,defiinii.t1vo.Giulio Salva.dori accarezzava l'idea di scrivere la vita dell'Uomo-Dio. Però, credente, dovette sentirsi inferiore a tanta impresa. E ci rinunciò . .&d ogni modo i tratti di codesta v ita na.rrati p er disteso sono assai belli per l'auste:rità della dottrina, la limpidez.za della forma, il fer– vorn del sentimento. E interessanti sono i commenti. e le note \in margine ai fatti del Vangelo, perché aiutano a comprendere l'uomo e la sua opera, illuminandone .anche punti meno noti. Non cito, ché si andrebbe per le lunghe. Ma anche questi appunti dovranno essere studiati da chi voglia conoscere intero il pensiero ùi Giulio Salvaùori. Pensiero costantemente seguìto dall'opera, dal giorno della con– iv,ersioniefino a quello della sua morte. Poco prima di morire il poeta consegnò alla nepote, c,ome suo testamento spi.rlituale, una lettera scritta sul fini-re del settemhre per rispondere ad un illustre :filosofo che lo a,veva invitato a collabovaire a certa opera da lui diretta. In questa let– tera, che n()ll so se sia mai stata spedita, era detto tra l'altro: « Sono grato a, Lei del pensiero e dell'invito. Ma a Lei, che ho creduto e detto smce:ro rumante deLla Ye.rità, e a cui altTe volte ho pa,rlato sinceramente, come potrei io, in coscienza, <lare la collaborazione ad un'opera dove la filosofia, dominante nega Dio vivo e vero ,per adorare la diivinità del– l'uomo? Grw a Dio, formato per rendere testimonianza alla Verità, ho oerca.to drl. renderla nella, scuola e negli scritti come ho potuto. Sono alla vigilia d ella morte, e vorrebbe che smentissi in questo breve scoccio di vita mortale la testimonianza data con le pairole ? ». Mo1ti scrittori cristianeggianti dei nostri tempi ci hanno abituato a tutt'ailtre opere, a tutt'altro linguaggio. Debbo dire che non un cri– stiano come 001Storo,ma vero e intero come fu Giul,io Salvadori anche io vorrei essere, se davvero un giorno il buon Dio mi dovffi.'le mettere le sante mani sul capo ? AR:-IALOO FRATEILI.

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