Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929
.Argomenti 95- è sempre una parte deteriore; ed è inutile sforzarsi a volgarizzarla. Me– glio dedicare scrupoli e denari a offrire ben tradotto quello che conta. Che giustifi~i-One possono trovare le opere complete dell'umorista A, del romanziere B, del drammaturgo C ; i quali non solo non valgono un mignolo di Dante, ma spesso sono screditati e tramontatissimi nei rispettivi paesi originari? Ma, anche qui, ;non ho mancato di informarmi prima di scrivere; ed accetto per vero che il tale editor,e d'un qualsiasi volume di Ramon collochi seimila copie in un anno; e ottomila d'un volume del London; il doppio, cioè, della tiratura d'un buon libro nostrano. Vuol dire che, in questo a.spetto, la questione tocca essenzialmente la educazione del pubblico; e la formazione d'u;n pubblico di gusti meno superficiali. In tale materia, la critica può qualche cosa, sebbene non convenga illudersi. In ogni tempo, parte del pubblico disertò la tragedia e andò a veder ballare gli orsi. E del ballo degli orsi nulla rimase; ma la tragedia vive ancora, e chiama a sé, in cambio di quei disertori, la miglior gente di tutti i secoli. Anche con tali dubbi, il continuo migliorarsi, che tutti ci augu– riamo, della nostra produzione originale; e l'investhsi, attesissimo, di questa, in for me, nob ili e popolari ad un tempo, di romanzo e di dramma, potrà vale.re, largamente ed automaticamente, a ridurre le pro– porzioni della straboccante materia estera propinata da certi editori, Non dimentichiamo, però, che del più bel libro del Verga forse non furon vendute tante copie, in tanti anni, quante si vendono annualmente d'un brutto romanzo americano. E se Verga fosse stato americano, sarebbe lo stesso. Né dimentichiamo, in fine, ma. si poteva meglio cominciare da questo, che l'arte, e anche il tradur bene, in grande misu·ra, s_onoeser- - cizio di abnegazione ; né posson cercare, come altre attività, un perfetto e immediato rapporto economico; sebbene •sia dovere di tutti rimuovere quant'è possibile gli squilibri. L'artista, e anche il traduttore artista, è fatalmente un personaggio postumo, e spesso molto postumo; con i vantaggi e gli inconvenienti connessi a tale qualità; e la storia delle opere più degne, da una traduzione geniale all'alta lirica, mostra che esse furon quasi sempre compiute accettando serenamente queste con– dizioni, certo non divertenti. E:muo CECcHr. ibliotecaGino Bianco
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy