Pègaso - anno I - n. 1 - gennaio 1929
A Sua Eccellenza Benitn Jlfossof.ini 91 e del diritto d',ogni innocente all' « io vooo così», si sono accordati per demolire nell'arte quella solida ipirall!ide di clienti fede1i. La rovina è tanta che lo stesso Vaticano, pur con un Pontefice, come questo, umanista, non riesce a ritrovare la via, e lo provano i monumenti C'hc :alza an,c6ra dentro San Pietro. Vaticana bibas si delectaris aceto, di– .ceva Marziale; ma egli parlava ili vigne, e io di greggi. Ultima, poiché rientro in casa, ho lasciato la letteratura. Qui ln ,Stato quasi nulla può, ed è proprio qui che il Ruo Lliscorso del 10 otto– bre .resta ammirabile e memorabile, .pensiero d'un Capo che, anche sa– lito tanto alto, non pe.I'de il contatto oon la vita semplice e quotidiana; •e, nato scrittore, i,ia i ùuoni scrittori essere più dannosi se avversi, che utili se favorevoli; e nella storia ha veduto l a miseri a cui la tirannia napoleonica ridusse le lettere francesi, e 1a oensu.ra pontificia quelle romane, per non dire dell'Austria che almen o a Mil ano fu più cauta del Papato. Solo una cosa lo Sta,to può : offrire a tutti scuole ben ordinate e bi– blioteche comode e ricche, e nelle scuole salvare l'insegnamento del greco e del latino e non cadere nell'inganno della « scuola unica», oggi chiesta d:al Cartello francese, senza alcun fond3Jlllento di cultura e di ciJVHtà ,classica, ovvero nel p.regiudizio della scuola fin dagl'inizi pro– fessionale che sarebbe come seminar di gennaio sul terreno ghiacciato il grano o il granturco. Ancora i migliori ingegneri sono quelli usciti dal Liceo Classico, non quelli usciti dal Liceo Scientifico; e la cultura classica, prima che gli scrittori e lo stile, ha da secoli, in tutto il mondo civile, formato gli uomini e il carattere. È quello che Giovanni Gentile ha pensato con la «riforma» che V. E. ba fatto sua, ha adattato ogni .anno meglio alla vita, e della quale giustamente il Regime si gloria. S'aggi unga che la nostra letteratura è in una stagione marzolina, più hoc.ci e gemme che fiori e frutti; ma per chi sa guardare, sono bocci pro mettenti ssimi. (Anche pe.r questo, sia detto tra parentesi, abbiamo -0on pochi amici creata questa ;ra.ssegna, dove i. giovani migliori saranno accolti e onorati come meritano, e in tempo, prima cioè che delusi dalla solitudine s'appassiscano o forzati dal bisogno si sparnpani1.10). Manca -0ggi nelle lettere un capo cni per l'autorità sua o della moda i più ob– bediscano. E una fortuna? E una sventura? Il fatto è che manca. Ga,. briele <l'Am.nun.,,io è sull'Olimpo o sul Parnaso, tra ;nuvole che per al– cuni sono d'uragano, per altri di calura, per altri d'incenso; e io un granellino d'incenso glielo brucio fedelmente ogni giorno, e me ;ne vanto. Come il Papa dal ~ttembre 1870, Benedetto CrQCe dall'otto– bre 1922 non ha più potere temporale; ed era stato un buon papa, anche se cogli eretici ferocissimo. Ormai con la polemica letteraria od artistica ~i rischia di far credere, per cinque minuti, gigante un buon ~ollega che ha la nostra statura, ,e d'indolenzirei le braccia a percotere un fantoccio di cencio. Resta l'assalto alla stupidità, alla facilità. alla retorica, o bugia che dir si voglia. Ma questa è lotta eterna, e non può ffiSetl'e il contrassegno d'un'epoca, come la lotta contro i ladri o gli ubbriachi non può essere l'emblema d'un.a ci viltà. Molti si dolgono di questa mancanza, nella letteratu.ra , d'un Capo, anche pel buon esempio, eh<>qui non calza, de lla politica. }fa sono gli ibliotecaGino Bianco •
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