Pattuglia - anno III - n. 1 - 20 gennaio 1944

6 Disorientamento· dei giovani e il Sindacalismo Gli avvenimenti del 25 luglio furono, senza dubbio, caratterizza .. ti dal disorientamento dei giovani : la loro presenza, se e dove e' è stata, si deve più ad un senso di curiosità che di adesione al movimento messo in seno dalla borghesia e dalle forze occulte al soldo di stati stranieri. I giovani avtebbero dovuto fare proprie le idee e le aspirazioni del Fascismo e del Sindacalismo: sono rimasti invece sorpresi e disorienta-• ti nel l'osservare il crollo rapido e violento di un sistema destinato ad eternarsi nr.i secoli come dottrina politica e come concezione di giustizia sociale delle generazioni avvenire. La stampa quotidiana, che fino al 25 luglio aveva tenuto un contegno riservato e corretto, perfettamente consono allo staio di guerra, · nel termine di ventiquattro ore si tramutò in ;.ma campaRna scandalistica contro gli uomini del Fascismo. Ciò fece riflettere i giovani, che non potevano capire come un movimento di vasta mole come quello fascista potesse subire tante ingiustizie senza la bènchè minima dimostrazione di fede. ~ I giovani però capirono, che per $0ffocare ad un tratto il movimento fascista bisognava che idee nuove con uomini giovani avessero potuto superare la dottrina sociale e politica del Fascismo; ma l'attesa al Àguardo fu vana. Nel sommovimento badogliano, infatti. furono i resti di vecchi partiti plutocratici e politicanti di mestiere a tornare a galla, con tutti i loro effelli e difetti morali, sociali e ·politici: uomini ottantenni da/le senili concezioni che non potevano non sfo~are la loro bile contro il partito che Ji aveva defenestrati senza gloria e senza onore dai posti di comando. I giovani restarono quindi asscn• ti dal sommovimento badogliano per mancanza di idee nuove; ma sono tuttora disorientati per mancanza di conoscenza effettiva delle concezioni sociali e oolitiche del Fascismo e del Sindacalismo. li Fascismo, biso~na ,iconoscerlo, ha innalzato e valorizzalo gli uomini; ma ha trascurato di far coooscere e valorizzare le sue istituzioni. I giovani lavoratori in generale e gli studenti in particolare ignoravano, a distanza di venti anni, i principi e i fini sociali della rivoluzione fascista: come avrebbero potuto difenderla nel suo contenuto storico ? Avrebbero dovuto, come devono,. essere gli elementi di punta, gli animatori (delle :dee ~ivoluzion,.rie: hanno invece sempre sentito parlare di Rivoluzione Fascista, di Sindacalismo, di Corporativismo senza conoscerne praticamente jl contenu• lo sostanziale e sociale. Da ottimi Balilla, e questo fu un diffetto della scuola premilitare, sono diventati dei mediocri giovani fascisti. (1) D'altra parte, trattandosi di concezioni nuove, non si possono sem• pre rilevare ~ai •libri : gli 1r,segnanti e gli economisti sono anch'essi diso- F~t~i1r~w~n-~~t senta traccie ind~l~b1i di ciò che ìJialluglia stato fatto, non permette di poter fare facilmente un quadro sintetico del suo sviluppo avvenire. li Sindacalismo è, ripetiamolo, un mondo in via di formazione, è quindi anche una scienza in /ieri: pure sono decise le sue linee di massima. Non vuole la sostituzione di una classe all'altra, ma dislrug- [ dai giornali ) ' gere la costituzione castale della società, strappando l'individuo da o-. gni vincolo per lasciarlo libero di associarsi secondo la ragione e I' e• ~perienza nuova1 e ott~nere un mag• gior incremento della produzione economica con la più ampia libera• zione di ogni. singolo. Di conseguenza iI Sindacalismo costruisce pietra su pietra la sua ri• voluzione sociale al di fuori e al disopra dei partiti politici, poichè il Sindacalismo è appunto una · forza sociale. Senza una base pratica, senza. conoscerne i principìi teorici e praii~ ci, come potrebbero i giovani seguire le varie tappe della Rivoluzione ideale e sociale del Fascismo ? I giovani vogliono essere interes• sali al movimento sindacale corporativo; vogliono essere edotti dei fi. ni sociali immediati e avvenire della Rivoluzione; in altre parole vogliono essere partecipi della forza viva della Nazione e non possono, per coscienza e dignità propria, essere messi da parie, tenuti .Jontano. Non dobbiamo quindi mer'!vigliarci se i giovani qualche volta hanno finito per prendere in considerazione idee estremiste prese a prestito da 5lati ~tranieri e che si• sviluppano in contrasto con quelle fasciste, non già perchè tali idee siano di loro gradimento, ma perchè presentano elementi di rivoluzione radicale di tutto l'andamento politico ed economico dello Stato, anche se utopistici o a circolo chiuso come il comunismo. - tuclanBoernardl (I) A mio parere, sarebbe suffi- ~icnt.e che gli ist-,rutloti pre-milil u.· ni Fossero ama.ncatfi da elenu:nti e• ~110,·ti, che illustrn,.s!;;aro id g;ov,n11i le b:isi fondMnent.a.fi dell'ordinamento siindtu:nle e corporativo, ponendolo a confron'to con le idee sot..·'ial1ei politJi<:he di !Stati strn11ieri. ( ,Bisogni\ convincersi che per i giovani oon è sufficiente l1insegna,• mento .fis,ico, QC(;Orre dar loro una educazione socia.le e politica. Semplicità GAZZETTA DI PARMA • r.: Quando rSi rinacque, <.Juan<loriap1~1111110 lu uostre se<li 1 tuU,e uin po' fracassate, eravamo po.dti ma tutti ins~e1ne in· una n.tmwsreru Ji cameratil.:1110e <lj f•rnte1,nità che a molti rjconlnva i tempi eroici e belli del pri1110 rast1is1110, e ~1.i più giovnni unu, sogrw.t.a. :atmosiieru. ùi ~incerit.ì. P Ji passione durante u111t1.an11i cli ,duro 111!1 troppo burocrutico lavoro. Non a1,riv.av.ano ordirli. Si agiva <l'iniz.iat,ivn, d"intesa 'tra noi, guidat,i <lai nost,ro cuore, dalla. nostra int.elligt..-'t1z.Jùl,alla nost,rn ccw.denza e dagli insegnamenti J,j una esper'ienza l.ontana e i-ecente. Oggi s.i11r mo ancora pochi, perchiè t,ali pl'eferiamo rS1ma11ere se, dobbiamo sceutle-r,c .a compromessi con chi mon è degno, Per decisione e coraggio, (li ,venire con noi. Tutto va inquat.lrainc.los!1 I' orgu.nizzaiione ri• prende co1'po, :i c.ol!ega111enLi sono allacciati e i'azione tsi vjene og1Li giomo facendo più urlitaria, più prcJisn., più direttamente na.ziona• le. Ciò /doveva e~sere eJ è perchè il coi·po ,è uno •e una. devo' essere la vita. Ca,pi e gregari r<ipren<lono un loro preciso postò di reFponsubilità e (lj lavoro per 11· i.:oor<linanrnn· to necessa.rio ad, affrout.ure P rìeol• veire le situazioni che la Rivoluzione impone 1e risolve in r~lnzione ç-1Ne urgeuttiss.ime e ~mprescind:bili necessità. ùi gul'll'a. .Tutto ciò iè bene: è vHn org:micu: l\1u non vorl'emm-0 che il l>urotra.ticismo, in parte purtroppo ne-- l..-C-ssu,r,io, 1.ljaffogasse i 13entimenti origina!~, ~chietti, vibranti e fugasse ,quell'atmosfera dei prim,i giorni. Si.webbe uu male a c:onseguenlO 1,t,rribili. Dice1n1110 1 in quei ,:,.~iorn:i Uust.n c.011 le bardature. IDice-1111110: lBasta, con gli Ol'l)elli I E bnstn sia con gli Ol'pelli. Dicemmo: Sim:erità. ! E sincerità ~ia in ogni momento. 1 E pen:hè la si.ncerii Là sia t,a.le, bi· s()gua che l'atJm.osf.era'.in cui i fa. sc.isti vivono tra di loro sia uua atmosfera. ùa camerati, do gente Gcsi parlò i>enny ... " Le macchine attribuirono alla Gran Bretagna il potere sul mondo. Macchine migliori daranno all'America la superiorità sul resto del mondo e sull'Inghilterra. Troppo saggi per tentare di .governare il mondo, ci . limiteremo a possederlo. Nulla ci può fermare. Le nostre armi sono : denaro e macchine. Le altre nazioni del mondo abbisognano di denaro e di macchine. Ciò spiega perchè la nostra conquista è così facile, così inevitabile ,,. Ludwel Denny L'Europa del lavoro e dello spirÙo dimostrerà al S,g. Denny il vizio del suo •sillogismo. intanto, oome \ vedete, l'Inghilterra lw perduto la /{li.erraprima di per, \ drrla: anu; prima di incominciarla. fE_r_!_1_______ ~--~----• intelligente, di que,1la iutelligenza che quando è tnle 110n è mai presunt.uosa. .Se ric:orninciamo con le c~e solenni e coi tre squilli. <li t1·omba 1 I.a sincerità <le.i più sem,.- plici e <lei rJill umili s''impappina o quella dei furbetti si nasconde, e tuUo rjtoma ad amJare tremead1.1mente bene. Semplicità sib,'llOri, nei ·nomi e 11ei t!itoli, nei moJi e nelln parola. Siamo e dobbiamo restare tutt,i oa,. rnera.tii, fratelli !cgatJ tutti al ùestino ùella .P.at,rìa. per vivere o per mori•re con lei. Non dimentichiamoci mai, camerat.i, che come è vero c:he mili.a dobbiamo 1·i11nega1·e Jelle ncts,tre vAccliie ri<lee fasciste è pur ,vero che tutl:o <lobbiamo rinnegare della /orma con cui questo idee volemmo .far \oJ\'Cre e irnieguare agli ita.tiani e al mcn<lo. Costituente l,A NAZIONE . Mirl<0 Giobbe: ,Ne~1wno .- dico nassuno - s1 preoccupava jn !fondo di sapere co• me la Costituente sa1,ebbe stata. composta 1 comel- a.vrfbbe funziona,- to, cosn avrebbe deciso. L' importaute era <li uscire clal!o stato llu1• llo nel quale .viviamo tuttorn, ùi sent,i11si vincolai-i ad 1111 1nesso ght• l'i<lico, Jal quale lo Stato ·Italiano avrebbe derivato la sua consisteuza, veùi la sua autorità. Con la Costituente ~i liqu.i<lava Jec:isarnenté una situ~zione equivo• ~a, sii legalizzava. la Rivol~zione. C.iò corri\ipondeva ad un intimo b1- ,.cogno del nostro spirito razionale. L'lt,aliu, secondo l'aspettativa una· nime, avrebbe potuto affrontare 1Ì suoi problemi vitali r:on la cosc.ieoza, !ICrcnn, perchlè rinnovata nel ,suo onl:im1111trnto statutario. 15.i pensava che !IUCJes-sivnmentt! sal'ebbe stnto possibile aprire, in ~ ede 01,iginule, o di cntegÒria, un di• ba.LLito preparato,:io, pP.r giunger'i! poi all'assemblea nazionale che in ""• sola seduta avr,ebbe potuto vara.t·e la nuova Costituzione. · li Consiglio dei Ministri ha inNece <leciso altrimenti. Ho. nioviato quesLo evento lfonùamentale della nuova. vita itali,tna alt'ej)OOa in cui I' l talia avrà ripreso il ~uo post.o tli combattime<1to. E' questo un gesto che porte da un pres!tpj)osto <lii iddiscutibile portnta fJlorale. Non fosse altro per il fatto rhe 1 campo· nenti della -costituente sono quasi tuLti uomini che n,I combattimento wià ci oono •Inti e che per le loro fonzioa1i non sono chiamati a tornarci. Tuttavia mi sia pe!'messo ùi ùin~ che i giovani comb,ltt1wti che ~i 11.vvicra1111!0tulln. liueu do) fuoco n,· vrebbero preferito anelarci 6ent.enùosi militi di unn Patria defmita 118isuoi contorni ,sost.nnziali, con uu volto chiaro, ,fiducioso, preciso. iMi sia permesso inoitre di dil'6 che sarebbe stato preferibile disar· ma.re, -subito a'a.vversa..rio tsempre lpil1 nucJace ed attivo, che <lentro ciun èÌ insidia oltre che cnn le· pistole con ,la propaga.oda. infida, aven1]0 fn.cile giuoco sull'instabilità della nostra posizione giuridica e sul pro.- lungan:.i della 11ostra cr.isi costit.uzionnle.

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