Pattuglia - anno III - n. 1 - 20 gennaio 1944

In quel di Forlì, è uscito un giornale, JI Pensiero Romagnolo, redailo da alcuni giovani che nel programma si definiscono al di sopra (o al disotto) dei Partiti. Uno di questi giovani redattori - bisogna pur dirlo per meglio far conoscere di chi si tratta - è al di sopra dei Partiti semplicemente perchè - l'ha dichiarato lui al Doti. Paolo Silimbani - l'iscriversi al Partilo Fascista Repubblicano avrebbe procurato forti dispiaceri e preoccupazioni alla mamma. (Potrebbe questo giovane amico rispondermi che Giosuè Carducci, che era Giosuè Carducci, alle accuse di non aver partecipalo ad alcuna delle molte guerre del suo tempo, ribattè, dicendo che egli aveva una madre e una fami• glia cui pensare. Nel qual caso noi ris,ponderemo con le parole di 0riani, che se non era Carducci P.ra però un lf uomo 11. u Eoidenlemenle lui/i gli eroi d'Italia erano dei ba,tardi I) Questi nostri giovani dunque hanno fatto un giornale, in cui - diciamolo sinceramente - vi si trovano cose anche interessanti e giuste vicino a cose perfide e ad altre per noi incomfrensibili (ad ogni modo le capir~ i u popolc> n, al quale il giornale sembra indirizzalo allo scopo di elevarlo secondo i concetti \:li Giuseppe ,Mazzini !) Se chi ha autorizzato la pubblicazione del Pensiero Homagnolo avesse chiesto a chi li conosceva bene, chi erano questi giovani, allora l'ex Segretario. del G.U. F. Silimbani, il Dire!tore della rivista Pa//uf?lia, il sottoscrillo e lutti gli aliri fascisti, rimasti tali durante i quarantacinque giorni e dopo,. avrebbero detto che codesti bravi giovani. i quali hanno da; venti ai ventiquattro anni e mai hanno fatto un gi-,rno ror: diciamo di 1 zona d •operazioni, ma neppure di , · 1ervizio militare, non avevano diritto di fare la loro uitica e di esprimere la loro opinione, semplicemente pcrchè hanno mancato ad ,,_ ria 'fede regolar:-r,enle giurala, professala e prupagandata, e che i I trib.male Provinciale, quindi, alla stregua delle disposizioni impartite, potrebbe giudicare e con molta probabilità condannare. I signori Honchi, 'Graziani, Sgrignoli, Camporesi, fascisti universitari con relative cariche e incarichi quasi lutti, non lo erano più al 26 luglio mattina, giorno in cui avranno ·anche lc,o proclamalo con un Ah ! di liberazione che la schiavi!ù era fi. nita. Ma 1i.>nsolo: durante il periodo badogliano ,. - ed è lo stesso Ronchi che pare dircelo in una molta patetica lettera all'amico genovese, queilo che dovette lasciare i libri, gli amici e la casa (sembra di essere in piena malinconia d'arcadia) quando Genova I u bombardata - codesti giovani non desistettero dal chiedere il permesso di fare un loro giornale. Siamo certi - data l'abilità veramente notevole di ottener tutto, dimostrata in molte occasioni - che se Badoglio non avesse avulo tanta fretta di andarsene da Roma il permesso lo àvrebbero ottenuto, , palluglln Ai g1ovan1 del "Pensiero pensiero !degli altri anche se dissimi,le, o contrario al nostro, ma a questi giovani che al proprio paese non hanno dato assolutamente nulla, e che mai hanno assunto - se non forse oggi - un atteggiamento che comporti un pericolo alla loro fisica persona, neghiamo il diritto di scrivere e di parlare; 'specie in un momento come l'attuale in cui la Patria è percorsa da tremiti di sangue ed invasa dallo straniero, che solo· Je armi e le coraggiose opere· possono ributtare • nel mare. In quel vostro giornale, giovani, che voi proclamale al di sopra dei Partiti ·per fisica tema di responsabilità, prima che •per idea - o meglio per opinione, poichè l'idea è uno spirituale valore che esi_ge fedeltà lino al sangue e •I martirio - voi spesso vi richiamate a Giuseppe Mazzini, all'uomo Ma,- zini. Non vogliamo, abbiamo già detto, fare un esame di ciò che avele scritto. Diciamo solo che l'uomo Mazzini, per costrÙire l'Italia, fondò un Partito: u La Giovane Italia », e prima era stato Carbonaro, e cioè uomo di setta, di partito ànche se nel suo intimo la carboneria non gli piaceva. Ma lo era staio perchè - come egli stesso dice, parlando di Bini: " Ei rideva con me del/e formalità e dei simb~- lismo dei Carbonari, •ma credeva,' com'io crcdevll nell'imporlrmzn d'or., dinarci sollo qualunque forma a//'< , zione ». E ancora: « /o non ammi• rava gran fallo il simbolismo comp/es,o, i misteri g,,rarchici e /a fede - o piullosio la mancanza di fede politica - della Carboneria, come i falli del 1820 e del I821, da mc studiali quanto meglio io po .. leva in quegli anni, me l'additavano. Ma io era allora impotente o tentare cosa alcuna di mio, e mi s'affacciava una congrega d'uomini' quali, inferiori probabilmente al R magnolo ,, concetto, /~cevano ad · ogni modo una cosa ,ola del pensiero e del1'.azione e ,fidando scomunic/ie e pene di morie, persistevano, J;. slrulla una tela, a rifarne un'altra. E bastava perchè .io mi ,en/i3'i debito di dar loro il mi~ nome e I' opera mia. Anch'oggi, canuto, chieda che, dopo la virtù di guidare, la più alta sia quella di saper ,e[(uire: seguire in/endo chi guida al bene. 1 Giovani, troppo immemori in lta/ia e altrove che si tengono per rispetto ali' indipendenza 'del/' individua segregali da ogni molo d' as,ociazio: 'ne e di Partilo ordinalo, sono genero/men/e quelli che più rapidamenlc e servilmente soggiaciono a ogni forw ordinala governativa. La riverenza ali' autorità vera e buona, purchè liberamente accettala è l' arma migliore contro la falsa e usurpala n. Nel brano del Mazzini, da voi riportato, la parola « partito o è intesa nel suo significato più basso, come ne dà dimostrazione con la frase cc causa d'uomini ambiziosi : corrolti >>, mentre per noi Partito - al di là degli uomini che possono essersi nell'esercizio del Potere corrotti e fatti ambiziosi e vuoti - è u credenza n, è idea che si estrin. seca in una prassi politica, in quanto - Mazzini insegna - la vita, quella degli uomini e quella della ~~'?!ria, è pensiero e azione. E voi che cercale l'uomo, come Diogene lo cercava con la mitica lanterna, dovreste pur sapere che fondamento primo dell.'uomo è l'o- ,nore; e poìchè )' uomo - voi stessi lo dite - è uomo soltanto nella Patria, non può esservi onore nel1' uomo se non vi è prima nella Patria. E' per questo onore perduto che noi cl battiamo ogni giorno, quotidianamente, e ci batteremo lino in Ma ora basta. Il carne- ; • , :.: k ~ _ Me!P.:'.'m~ ha giàR U:l";({:!,~ tJJ0A@léiEJ(ii)J11U81r1I Il - meno. Non temiamo il · segni ■oppreui dopo il 25 luglio .... 3 fondo con le armi e con la fede, che è ·parola e sangue. E poi ci battiamo per la Patria, per la terra della Patria, per essere liberi nella nostra _Patria geografica che è I'J. .talia, perchè se i popoli non hann~ libertà nella loro terra, ma lo' straniero li domina, finiranno col perdere, ndll' eserdizio della '· servitù, ~nche le doti più mirabili di mestiere e di arte. Giovani del Pensiero Romagnolo, chi seri ve voi lo conoscete,· non è nè un eroe, nè un santo; ha sempre cercalo, come lanti altri. di essere un uomo, di non far compromessi con la propria dignità, col proprio onore, colla propria onestà. Ha professalo una sola lede politica e quella ancora professa e professerà domani, ·se non abbia a soffrire di un fenomeno di invigliacchimento; per questa fede ha assunto delle responsabilità e ha passalo molti dei suoi non moltissimi anni · lontano da casa e dalla sua terra, soldato in grigio verde o in camicia nera: ha avuto qualche piccolo onore e molte amarezze e delusioni, ha espresso il suo parere apertamente, anche quando altri trovava pi~ conveniente non farlo. Nell'ora del crucefige non si è eclissalo, e in quella tragica del Jislacimenlo del!' esercito non ha voluto farsi disarmare da nessun~ poichè sentiva, insieme alla vergogna del tradimento, la sua dignità di ufficiale e di soldato non di un re, ma di un popolo di cui si doveva difendere l'onore. Co,l ha cercato di essere un uomo; come lo hanno ugualmente cercato centinaia di mi• gliaia di camerati, molti dei quali, . fratelli, amici, non sono tornati e non si sa se torneranno; dispersi o caduti nei campi, o vinti dalla sofferenza o dalla stanchezza in tanti giorni tristissimi. Può anche darsi che noi si sia sbaglialo. Ma di questo ne riparleremo domani, quando voi, anche voi uomiR ni superiori ai partiti, avrete lasciato 'la vostra casa e con uno zaino sulle spalle e un fucile alla mano, vi sarete portali sui monti d'Abruzzo a difendere la Patria geografica e l'onore del popolo · ehe dite di voler educare al sacrificio e alla poesia; e avrete così concorso, con lutto il resto della gioventù italiana, a ributtare a mare il nemico. Saremo lietissimi allora di prendere atto del vostro coraggio e d,ma 'VOslr3 coraggio e della vostra passione d'ltaliani e di parlare e discutere e magari di aver lorro. Tutto ciò naturalmente se davanti al Tribunale Speciale potrete dimostrare di non aver man• calo ad una lede giurata, ma di aver avuto soltanto un attimo di giovanile leggerezza. Il che vi auguriamo di cuore, perchè preferiamo mille volte sapervi soldati, pur con idee lontane dalle nostre, nelle trincee, dove la Patria non è vano palo, ma terra e sangue e onore. PinoRomualdi

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