Pattuglia - anno II - n. 7-8 - mag.-giu. 1943

Spazzatura Queste righe non vogliono costituire - perchi non lo sono - una risposta alla polemica che alcuni tizi hanno promosso, con una cerio violenza, contro cli noi, contro la nostra rivista e contro la nostra attività editoriale. Sono solo il documento di un nostro effettivo sentimento e c(ella nostra posizione che non teme urtoni e spintarelle, quegli urtoni e quelle spintarelle ai quali molti tuttora ricorrono nel tentativo ,li farsi largo. Abbiamo dunque notato in diversi giornali, quotidiani e di Guf, come si stia facendo una specie di levata di scudi contro quanto andiamo pubblicando da circa due anni con amore e soprattutto con disinteresse. Premettiamo - e sappiamo che questa premessa lranquilli%%erà e nel conl«n.fX> impen.-.ierirà molti dei nostri non occasionali e più o meno velati contradditori - che noi non aspiriamo a ca.riche politiche e ad altri incarichi coi relativi stipendi, dichiarati o no; cht? noi non vogliamo portare via il « p~- sto » a nessuno; che non ci dimeniamo per ottenere collaborazioni ai « grandi > giornali con le conseguenti ambite lire di compenso; che noi, come i nostri più assidui collaboratori, non percepiamo neppure un soldo per la nostra atti,•ità giornalisti'ca qui ed altrove; che siamo abituati a parlar chiaro sempre, anche quando non è nel nostro interesse; che siamo patrioti ad oltranza costitu%ionalmente e non « lo facciamo», come certuni, a tempo e luogo per ottenere papardelle, encomi, gradi, attestati e tanto meno cavalierati o per far dimenticare un passato nebuloso che a certuni potrebbe interessare (noi ce ne freghiamo); che nessuno di noi ha speculalo o sto speculando sui nastrini di guerra e sulla particolarissimo situazione del momento i che siamo, purtroppo, tanto onesti da ripudiare tutti i mezzucci polemici atti a dar sfogo alle polluzioni dialettiche di molti nostri colleghi; che cerchial11o sempre di chiarire in sede giornalistica le nostre questioni giornalisliche, tenendo pur presente di avere, oltre al cervello, muscoli ben allenati; che ci fanno schifo coloro che prostituiscono le proprie benemerenze patriottiche per cercare d'aver ragio• ne; e per concludere, dichiariamo che il nostro giornale è libero ed indipendente e non Ira bisogno, per uscire, di arruffianarsi l'ami'cizia e la prote%ione di Ti%iO o di Caio e perfino di Sempronio. Fatta questa lunga premessa, crediamo inoltre opportuno precisare a tutti coloro che, polemizumdo con noi, hanno fotto delle vigliacche insim.,.a- :.ioni nei nostri confronti, che non sono tali insinuazioni ad impensierirci, ma l!abitudinc polemica e mentale di quella ancora fitta schiera di persone per le quali la parola di Cmnbronne i troppo nobile, persone che, con diabolica e corligjanesca astuzia, trasportando la questione subito su un piano ipocritamente politico, credono di impensierirci parlando di colori a forti tinte, QJJeslc persone, pronte a seguire ogni camaleontico pervertimento, ci disgustano, essendo vili al superlativo, mimeti:wndosi sempre, e sono indegne di parlare di chi ha avuto il coraggio di dichiarare apertamente la propria fede, giusta od ingiusta che essa sia. Almeno con gente di quest'ultima specie possiamo scoptrarci petto a petto, a viso aperto, mentre coi primi bisogna stare attenti "lla abituale e metodica pugnalata alla schiena. r.rediarno superfluo avvertire i nostri. per il mo'mento intransigenti, contradditori che noi siamo cosi esasperatmnente italiani da poterci avvicinare a chìchessia senza tema cli contagio e che se l'autarchia• ed i surrogati in campo economico sono indispensabili, nel campo dello spirito sono nefasti, costituendo l'avvil;mento delle nostre a_ spirazioni in(elleltuali, obbligandole infatti a giri viziosi e senza respiro e quindi Od una insufficienza nei confronti degli altri paesi. Abbiomo più voli,, ripetuto che presentando certi scrittori poeti pittori stranieri non intendiamo scoprire la luna. (Ma .si vede che l'Italia è popolttta da eserciti di sordi, se ci sentiamo ripetere perioclicomente gli ~tessi discorsi). Desideriamo solamente procurare ml un cerio numero di volonterOsi quel materiale necessario per <1pprofondire la propria cultura ed ampliarla. Noi non ci rivolgiamo ai saputi Cli professione, agli illustri aggiornatissimi cd annoiati, agli uomini formidabili di universale cultura; s."ccome essi, tanto dotti, non hanno saputo elargirci quelle conoscenze, di cui non è possibile fare a meno, ci siamo presi noi lo briga cli tradurci e di offrirci quanto è serrato - ammesso che lo sia - nelle loro ermetiche scatole craniche. Noi non vogliamo diventare ministri, non invochiamo cattedre universitarie e direzioni di quotidiani. Stiano clunque tranquilli questi vanagloriosi padreterni: nessuno cerca di abbatterli. Al mondo· c'fJ posto per tutti, e•~ bisogno di tutti e di tutto, anche delle cariatidi. I po-;zi neri ed i gabinetti di decenza sono C,a responsal,ilità politica I rapporti . tra f~osolia e . politica Occorre però che questa penetrazione, ponijo_no m un swgolare risalto, le dello poH0ca sino alle più modeste r!sponsabihtà eh~ .co~J_M!tono _a questa; sfere del pubblico non venga allatto sino al punto _d1 llldir';Zz.are il regol_a: travisata in quell'altro dannosjssimo mento . di f:9-~ esse~~ente p~atic1 senso che vorrebbe attribufre una fa• e c~,nti.ngenti !n una. d.irez~one ed ~n un coltà di decisione politica, definitiva ed ordine eh~ _s~ano g1à pi:_1D1a. raz1onal- inevitabilmente particolaristica, anche a ~ente de~IJLlh ed assunti. Per questo C?loro per i quali il m~ggiore vantogs•. può s1~e~te a.fier:mare che la g10 consiste nel procurare il risultato SCJenza. ~litica rientra nei quadri della politico già come un dato esistente i percultura p•ù. al~ e domanda, come tale,. chè. per questi si palesa assai più conuna .Partec•paz1o~e. cos~nte, un appor- veniente che l'elaborazione politica veni? di v?lontà e .~ m~genz'!, una ~ele- ga elf~ttuata e raggiunta csclusivamen~ zione di propos~ti e di_ atteggiam.t;nb che da eh• possiede i necessari requisW d~ non ~o~~no, 1n?ubbl8.lll~nte, r1~ultar~ scienza e sia inoltre consapevole del accessibili a . nl;tti. Con il che, 61 b 1 ~d1 S!,lOi insostituibili compiti, di una m1sbene, non . S! inten,de e~~dere un m- sione che è veramente di elevazione e tera oolletuv1tà dal..lacqUJs1z1one dei be- di ammaestramento , nèfi_ci efletti ~he possono d:alla politica In tennini pratici tutto questo si vemre prod_ott1 (perché,. anzt questo po- traduce nella necessità della costitu- ~re estensivo_ ne rap~resento. ~no tra zione di una categoria di « politici » 1_fondamentali caratteri)?. ma piuttosto per educazione oltre che per temperasi vuole ~ollocare la _poli~1ca stessa ne! mento, e cioè nel Iar sì che i Tiflessì suo f'reciso ~u?lo di_ ~le,~,. per cu.J, pedagogici della politica considerata nel t.alu~ . ~ss~J1Zrnlt motivi. d m~zJO, talal- suo concreto svolgunento vengano go• tre ouz18:t1ve e prov~·edimenu non pos• rantiti dal faUo che essi sono suscitati: ~:o dien~ ~{:!~a~e:~ f~ti:~r~ da singolari e qualiiicat.i p~ota_g~nisti! complessa conoscono a fondo i prjn- da coloro ~he un. lungo u_~ocrnJO d1, cip·ii e le leggi, sopratutto sono in pos- ~tu.ta e d1 moralità ha eiflcacemente sesso di una sensibilitil intellettuale O molt.rato verso un tanto severo traguarmoral~ che loro pennette di tronteggiare do; e del ~ri può ~vvcnir_e unjcrunentu con sicurezza tutto quanto domanda di .,.attraverso 1 mstauraz1one cli una consue-- venire esaminato e risolto. tudinc così .preziosa ed insieme correnD'altra parte la politica, apparte- te che la politica, e particolarmente la nendo più di qualsiasi altra al gruppo «: vita politica» come neU'interno dello delle scienze pratiche per eccellenza, Stato si esplica, garantisca a sè me•, presuppone la perfetta conoscenza dL desima una indissolubile continuità, me• quelle altre discipline il cui direttivo diante un esame logico e suUiciente di carattere è sufliciente a determinare gli qualsiasi avvenimento e con il sussidi<:\ sviluppi, emi.nentement.e liberi e varii, di uno specifico gruppo a tal Iine inche nella vita sociale affiorano e 6i dil- clinato ed adatto. 1 ferenzia.no continllamcnte. Questa stes- Questa « cognitio rei » - che anche sa osservazione dovrebbe inoltre servire alla politica è pertint;nte - doonMda a trattenere energicamente dal conferire adunque di veni.re conquistata attrau.na responsabilità politica attiva (vale verso una disciplina metodologica che sii a dire un potere di discriminazione de• manifesti principaimente nella formazìo• terminante) a coloro ai quali può al ne di ooloro verso i quali si dovrà massimo venire concesso il personale fatalmente orientare l'attenzione degli approfondimento delle verità politiche altri, nell'addestramento di una minoe del loro esercizio; mentre essi non ranza che riconosca nella politica iJ &uq risultano in grado di formulare spon- scopo primario e di essa si dichiari, taneamente simili verità, non hanno in· come un'att.rice cosciente, colei che no somma quella Qaturale ed insieme spe• riconosce i vasti limiti e ne osserva rimentata capacità di venir situati in i rigidi obblighi, Così tacendo è da posizioni di effettivo comando. Nondi- .. ritenere che persino quella che deve meno sembra essere entrata nella con· essere definito come la responsabHità suetudine del periodo presente una vol- politica passiva del cittadino, vale a garizzaz.ione della politi.ca sino ad ot- dire la serena accettazione di una Wtenere dagli individui sing'oli la valuta- sciplina e cli un opportuno sistema di zione in termini politici di tutti 1 pro•. n?~e, posso. venir facilitata e resa blemi che alla società in molteplici moW plu anoora feconda; ed anche lo Stato; possono occorrere; con il che riesce che delle iniziative politiche vuole rie\,jdente come la tendenza estensiva. sult.are l'origine ed insieme il punto della politica sia oggi in una fase ere• de~la più. avanzata conlluenza, potrà asscente, soprattutto sia in funzione di sai meglio ottemperare a tutto qtJanto un giudizio dei propri personali inte- rappresenta la sua stupenda finalità, ressi che si dimostri cépaèe in ogni al bene della persona wnana che gh moffleoto di. cont:emperarsi alle finalità consegna gran p~e d~ ~uo destino e dello Stato che quegli stessi interessi che lo segue con 11suo v1gilat-0 coraggio. organizza, pone in rilievo e dilende. DINO DEL BO F ç n dazi On e Ruffilli - Forlì luoghi cli primaria tmpor/an=a e necessitcì per buttarci le immonde::e di /.utli i Iempi; quindi nessuno pensa di eliminarli, come del resto nessuno tocchenì i padreterni in questione ed i loro lumi fumosi. Tult'al pi,ì si cerchertì di defilllrli, di nascondere un pochino e gli un.i e ili altri, solo per motivi di estetica e di igiene. Non ambiamo riconoscimenti ufficiali; nelle nostre polf'!miche non abbiamo bisogno di sfmluare l'arcobaleno dei colori -politici ed accasare il nostro contraddit.ore di incipiente borghesia oppure di semitismo. Non siamo dei vi• gliacchi e ci battiamo ad armi pari, uomo conlro uomo, e non abbiamo bisogno dei carabinieri della legge per avere ragipne, quando 1'<1bbiamo. Qualora dovessimo derogare da questi princ~pi, qualora anche noi dovessimo fare il verso come tanti altri fogli, il nostro giornale non tmrebbe più ,-agione di esisterl! e non esisterebbe, del resto, più. In quanto poi ai cari giovini che in quet,•ti ultimi tempi fanno ecces• sivo sfoggio polemico, servendosi dei oieti mezzucci Ji stontita memoria, essi suscitano in noi maggior ripugnan:a clegli ontichi pre:iosi congegni del pro• fessionismo ,polemico. Disgustosa una polemica che abbiamo letta su un foglio universitario veneto: dimostrava l'autore tanta meschinità da a"erne fX'na. Quanta gente gode nel fare pettego/e%zi come e più deUe 1-.ecchie sguattere! Chi non· ha scritto la sua br(IVO frecciata polemica senza parlare di « carta sprecata » scogli la prima pietraj ma insistere su questi vieti argomenti è indegno cle/lo cic..·iltri ti cui i giov<1ni tutti quanti dovrebbero essere giunti. Ci sono poi i giovini che si credono ormai arrivati perchè hanno ottenuto un posticino in qualche ministero o cosa del genere e che guardano ora tulio clall'allo della loro eccelsa seggiolona co11 sufficienza, distribuendo a destra e a sinistro gustose ironie da redattori dell'a piccola posl<1 di un qtwlsiasi setlimcmole cinem,,togrnfico. Giovani questi podreternetti in boccio e/re vorrebbero ottarcare hriga con tutti per potere fare sfoggio della propria abilità dialettica, per stupire il colto e l'inclita e per farsi c,pplaudire dal numeroso servizio battimani che ciascun padrelernetto sì sceglie sempre con tanta cura? No, giovani no! Ma gente senza elà e forse senza sesso che incanutisce nella ormai troppo sfruttata professione di giovanilismo. Basta poi col continuare a giocare ai giocani ecl ai vecchi. Siamo solamente uomini! Dobbiamo essere solamente uomini, miranti, con l'identica fede, allo stesso fine. Cerchiamo una buona volta che tutti quanti portinoin pia%za 'i loro effettivi sentimenti, a costo di qualsiasi sacrificio. La commedia dell'ipocrisia non deve continuare piti a lungo, Si tratto di vita o di morte. Ogmmo deve sentire il dooere di portarsi dat•onti agli uomini vero e nudo: si,rcero ed onesto. Questa, abbiamo già detto, non 4un.a risposta polemica. l: un impeto di sincerità che è scaturito dal profondo ciel nostro cuore, violento, incontenibile. li lettore vorrd perdo1llJrci il tono quasi incivile, certamente diverso da quello e/re ci siamo imposti nella nostra dicitura gotica di giornalisti italiani; ma è l'unico tono con il quale possiamo fc,rci intendere da chi sappi<lmo noi. PATTUGLIA

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