Renato Birolli: ••Tre ragazze 11 D l pochissimi altri si potrà dire come per Birolli si deve dire che una maturjtil di forma intesa nel senso dell'esperienz.o - appare delidramma in uJl quadro che potesse tenere - al di là da ogni concetto di pro\'a e senz'alt.Ta responsabilità dinamica di risultati - i brevi limiti di ne.ata dalla dillicoltà di problema in un'astratta denominazione figurativa, e cui si risolve e si riconosce il proble- che potesse resistere poi olla mediocre ma stesso della sua cultura. Difficol- applicazione di un metodo per la quale t.à dalla quale sarà neeessarfo ancora s'è creduto notare ad esempio nel seuna volta riprendere per istituire il condo Quasimodo un'eccedenza di matiuadro di una moralità che non è senza teria cromatica sulla disponibilità di significato e senza episodio di valori' stampo dei suoi contenuti formali. Non rappresentativi e sociali di comune me- sarebbero mancate a Birolli queste posditazionc. Perchè si pone anzìtutto come sibilità se eg.li avesse un solo momento condizione critica della nostra ricerca negata la persuasione istintiva di quelquesto riconoscimento delle facoltà di la coscienza per la quale il problem~ riprova (e dunque di storia) delle ra- della cultura si poneva come respongioni di un'intima disciplina del gusto sabilità del quadro o ricostruzione asul piano qualitativo delle !orme per nalitica del discorso per se stessa de .. le quali, al djsopra delle conclusioni terminata come necessità di partito di di natura privata, è maturjtà dell'e• piano o di categoria criticamente risperienz.a la matw-iM di sintesi Ira le solta nel senso di Wl atteggiamento che proprietà di definizione poetica del linguaggio e un'aperta necessità di di- .scorso. anche per noi rappresenta un invito di posizione. Nel Quasimodo n. 2, oome in altre Ora, non v'è, in Birolli, necessità prove della medesima esperienza !idi discorso che l'eccezionale puntualità critica delle emergenze non riportino, come selezione int.erna di movimento, in attimi dell'esperienza attra\'erso la quale un'accettazione generica dell'idea della 'cultura si esprime come responsabile capacità di processo. Così di una proprietà di lin- guaggio che rientra direttamente nel clima di questa ditenninazione per se stessa poetica degli interessi di civiltà per la quale un problema d1 !orma è anzitutto nella moralità della coscienza espressiva e nel mito dell• sua sooperta. Evidentemente non sarebbero mancate a Bir.olti possibilità manuali e &m-j tattiche per la soluzione privata del gurativa - particolarmente nei precedenti ritratti della ,Madre e di Rosa Birolli - è da segnalare un estremo di dispon.ibilltà formale, e di carattere, di una pittura che per altre riserve di contenuto e per altri estremi di movimento, di saggio in saggio ripresenta a ae stessa il problema della coerenza come clifficoltà di piano ideale, il piano stesso dell'arte. Qui eternameut.e rimosso dalla facoltà di giudizio e di tentnth-o che ne promuovono, con la rappresentatività dei rapporti culturali e privati, il valore poetko dii riscoperta tendenza, la moralità d'avventura. Jn quel ritratto Bi.rolli attraverso la definjzione cromatica dei valori di Fondazione Ruffilli - Forlì superficie che le pr0prietà 1.igurativei '\:olontariamente scoperti nel gfro de1dei corpi, le proprietà plastfobe del l'arabesco, quelle proprietà analitiche mezzi, quelle sensibili della ricerca 1 variamente compongono jn intimità di raccordi e di estesa penetrazione di simboli, di limiti e di quantità, in quel ritratto Birolli congiunge, sia pure in senso opposto, i termini dell'esperienza formale altre volte condotta nel senso della definizione grafica. Si veda, a questo proposi1;?, nella Composi:ione di Bergamo, disporsi in un valore di continuità rib:nica della forma, di raccordi Sii Sassu ha sperimentato tutto l'umano lavoro dei tempi: • futurista » nel '26, ma d'un .futurismo già liberato e 5azio, di polCll\iche, si gettò, poi, con straordinaria golosità, sull,antologia europea della pittura moderna, preparando segrete risorse di stile alle virtù del suo mestiere. Una recente mostra a Co·rrente delle tempere e dei piccoli olii 1928·33 ·ci ha indicato un momento felice, d'oro, nella g!azia del moto dj quegli anni. Sono gli anni in cui Sassu, insieme ~ BiroUi banno dimenticato il tempo di questa nuova aperta gioia cli dipingere: più SOrvegliato e consapevole, Birolli è giunto tardi ad una ferma e sicura maturità: più disposto ai Hberj e veloci giochi della !antasja Sassu è stato geniale e precoce. Alcuni dei suoi meno conosciuti bozzetti, gli han ijr}~~r~~uefl~::r:in~o~f :::gr;a.:~ ve1azione di un artista che sarebbe stato dei mezzi figurativi che un'altra sintesi dell'esperienza - oon una maniera diversa - porta ad altre conclusioni di gusto espressivo. Ad oltre conferme della diWcoltà di problema che cosi riacquista il senso alto ed eroico della. difficoltà di natura, per Birolli eccezjonalmente dotata nei suoi estremi concetti di moralità e destino. SANDRO BINI A. Souu: u / tlocatorl di dddt,, 1933 lieto cli ~, anche se si fosse abbandonato solo al gusto rapido degli appunti per la memoria. Da questo ·"intenso lavoro uscirono, poi, quej « Ciclisti » (1932), un poema, s'è detto - e tutt\ i giovani vorrebbero averlo scritto - in cui forse è indicata la via della soluzione dei problemi fondamentali della nuova pittura: intanto i segretissimi • Giocatori cli dadi», i rossi « Pugila.tori », i lenti e profondi • Interni di ca fii », gli studi liberissimi dei e Ciclisti »; e . iniine, gli eec.itati « Concerti » in una intimità rara ed e\'ocatrice del colore, sono i suoi temi d'allora, le sue picoole liriche, un canto estremamente intenso e alto, assoluto. Oggi può darsi, che Snssu stia passando davvero un tempo di « crisi », una sua stagione d'argento: non tutto può s.oddisfare nei suoi modi un po' eclettici ed eHollati 1 qualche volta e!- !Tettati. L. ANCESCHI 23
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