individui, portandoli in mezzo a vicoli ciechi senz.a avere la capacità di guidhrli alla nuoya e prome:;sa luce. Si pretendevo un pacifico arrendimento, unA abulia mentale, un perfetto adeguarsi a binari per giunto mal tro.cciati. Ma l'uomo ha bisogno sopratutto della sua autonomia spirituale ed ha bisogno di guide. Troppe domande non tro"·arooo una giusti/icata risposta. E gli uomini sperduti in un labirinto di congetture, vennero lasciati in balia dei propri istinti. _ • ( « Quando un vlandante sperduto do- ,nanda la via, è azione riprovevole insegnargliene una falsa e poi lasciarlo solo; ma questo non è nulla in confronto al male che si fa quando ai induce alcuno a smarrirsi nelle vie della propria anima. Al viandante sperduto serve aLneno di conforto la varietà del paesaggio che lo circonda, e la speranza ed ogni risvolto di ritrovare la retta via; ma ehi si smarrisce nel proprio interno, ai vede rinchiu&0 in uno apazio angusto, e subito si ritrova nel punto dal quale si è mosso, e si aggira continuamente in un labirinto dal quale sente che non potrà uscire ». S. K 1 11R k z e A A R o - DUJrio del seduttore). In tale condizione di smarriti si sono ritrovati molti int-eJlettuali italiani e la loro disperazione di salvezza li ha condotti a eepedienti ora condannati come inadempienti al niomento che viviamo. Ma non c'è da st:upirsi se certuni si sono sbandati, se si sono infervorati in teorie e in idee che non pOS&Ono es&ere oondivise. La mancanza di una atmosfera in cui Jibenmente respirare li ha Jndotti molte volt<" a masturbazioni deleterie. La ricerca di un equilibrio fra Ja vita spirituale e quello fisica, li ha portati spesso a squilibri condannabili, ma di cui ~ssi stessi, per primi, si sono aC<..'C()rti:e nelle loro incoerenze, nelle loro tragiche pazzie, nel loro gridare e sbrnitare è stato sempre presente l'nrdore di vincere il peggio; nel loro doloroso quotidiono Farsi uomini 1 i giovani intellettuali poi hanno intuito la ,·io di liherazione. Sgombri gli orizzonti da ogni foschia, la maggior parte degli intellettuali ìtalilrni ha potuto avvicinarsi, fiduciosamente, o quei recinti, insormontabili un tempo, scavalcarli, conquistarli. Ci ·sono ancora, alcune cornacchie che gracidando ammoniscono di tenersi lontano da alcuni di essi, forse non contente di vedere Ja cultura italiana riportarsi sulle posizioni <l'avanguardia, riguaclognare il tempo perduto. Ma i più hanno capito che è necessario conoscere 1utto ciò che è stato fatto nel mondo, di buono e di cattivo, per avere poi in mano tutte le armi necessariE" per combattere il cattivo e tutti i mezzi per assimilare e migliorare il 'buono. fra l'altro gli intelleUuali e la cultura italiana .sono stati nccusati di imitazione: é questa, in fondo, è stata l'accusa più benevòla. A parte H fatto che si è confuso e.erto riecheggiamento di motivi già segnalatamente superati 'altro,,e (ptr la facilità degU scambi intcllettuali), non si è capito che diversamente non poteva essere; e che apmt 11- -!: 1.1 • 1m11-111m ma-x11 PATTUGLIA POLn:'.ieA. ARTI . LETTERE ---rou.J' • Sede Littoria .• Tel. 6111 Di.rettore, 1.ENA.TO IOSSI Condirettore I LI VI O fl.ATTJ WALnl 1.0NCHl • redatt. capo ruponubUe OUUTO.NUMFRODOPPIO l. 5 011111. :l~inri I. 1$-fateistlilimlitari I. IO Dutrlb. D. I. I. I. · P.n I. Paataleo 3 - ■OMA PU'alLICrTA• i Ufficio P\&MtUdti • Propa, gaada • Vla ■oae. 6 - aOLOONA ANONIMA AITJ GI.AFICttE • BOLOGNA VIA CONSOLAal • Sei. Edit. G. U, F•• Forll PAOLO IILIMIAHI. S•greterio del C. U. P,• P Il ES ID ENTE Armando lavaglioll • Bruno Muottì Li,.io Fratti • Renato Rot■I pu.nto tutta la c.-ultu.ra italiana è tesa ora ad un necessario aggiornamento per poi giungere al superamento delle vecchie posizfoni. In questa asceaa culturale è necessario procedere per co• nosccnze e per gradi., e non per improvvisnzione appicicaticcia ed inutile. Che gli intellettuali italiani - quelli specialmente delle generazioni giovani e vergini cli preconcetti - siano in linea col tempo, ce ne dà una indiscutibile prova l'atth·itfl giovanile che nel campo dello spirito ha assunto proporzioni notevolissime. Che j responsabili del pompierisrno politico, in buona o mula fede che siano, temano la e conoscenzR :- dei giovani intellettuali, in quanto perviene sempre alla scoperta di ogni abuso e di qualsiasi insufficienza, t: naturale. Che poi i giovani, di questa nuova Italia, vengano attaccali e calunniati in svariati modi, è la conseguenza dell'incrinatura morale, irrimediabile, di al<"Uni fattiei, non ei sa come, padreterni uffkìali. D'altra parte é la solita faccenda dell'indi"iduo mediocre che,. jocapace dj migliorarsi per yiltà e inthna incapacità, non sa concepire come, nonostante 1~ sua vito intessuta di pettegolezzi laudativi, di offerte e dedi• zioni incredibili, il tempo lo costringa, col suo serrato progredire, a lasciare il campo a chi agisce in nome della civiltà e deJla onesti. Le accuse di assenza rivolte agli intellettuali italiani sono ridicole. Basta vedere da chi partono; da gente che non sa neppure lontanamente il travaglio di quell~ cultura italiana che, fino a ie1·i lasciata in disparte, si verrebbe oggi ere.asse, su ordinazione, sia la canzonetta patriottica che una moderna Diade. l'-on si ha l'esatta sensazione che gli uomini di t:ultura stanno lavorando per preparare quel granitico, equilibrato, armonico compleS80 di civiltà per cui la Patria potrà, come ba eem..2re potuto, improntare ]a storia del mondo del genio degli italiani. WALTER RONCBI Superabilità delNazionalismo FRA le prime p1-oposizioni del manifesto con cui fu indetta la costituzione dei Fasci italiani di Combattimento, a Milano, nel 1919, emerge anzitutto la decisa volontà dj porre la « \'&lorizz.azione Jella guerra rivoluzionaria al di sopra di tutto e di tutti •• Questo marcato motivo di sincera esaltazione della Patria e della sua vit--, toria, da cui i1 fascismo trae vita e garnnzia per i suoi sviluppi, acquista. risalto fonJamentale fra tutti gli spunti di carattere p0litico, economico e svch1le, conteuuti nel manifesto sansepolcrista (su.ffragio universale, voto per le dono(.>, abolhione del Senato, leflge ver Je otto ore di lavoro, ecc. ecc.). Pe\· il Fascismo delle origini, nato ·dalla guerra ed animato dalla volfmtà di reduci daUe trincee, era necessado fare propri quei motivi ideali che avevano suscitato le supreme energie 'nazionali nei momenti sanguinosi e gJoriosi del Grappa del Piave e di Vittorio Veneto. Conquistato il potere, il Fascismo arrronta e risoJve tutti i problemi na•. zio no li ed internazionali, pratici e dottrinari, sempre ispir8.ndosi alla verità e tilla trascendenza della P.e1tria, che sola può giustificare ogn.i sacrificio e clonare bellezza ad ogni ideale. Nasce così lo St8.to totalitario, con la sua Iun-, zione di postulare i diritti al lavoro e alla \·ita del , popolo ituliuno, e di proporre al mondo un modello concreto di Stato 'nazionale, forte ed operoso, ordinato e cosdentc dei propri diritti e dei propri doveri; teso nella faticosa opera di. educazione e di elevazione delle masse, che vengono così tutelat\ e dirette nelle loro esperienze politi• ehe, morali e sociali. Anche il problema sociale venne in tal modo impostato e risolto nella. sua funzione di problema nazionale: e così le Corporazioni ebbero il compjto di orientare tutte le forze dell'economia, verso il benessere e )'autosufficienza. della Nazione; e l'Agro tu redento perchè il lavoro fecondo degli italiani trionfasse sulla ~improduttività della palude; e l'Impero fu creato per<?hè gli italiani avessero dn esso pane e lavoro. La spinta a tutte le conquiste dei Fuscismo iJ° nerbo vivo di tutte le 6UC energie, la sola giustificazione alla sua recisa volontà di ordine e di J>Qtenza, sono da ricercarsi nell'amore e nella dedizione alla Patria e alla causa della sua grandezza. Di tronte alla ineluttabilità dello guerrtt, il Fasc';ismo ha però allargato orlì immensamente gli Ol"iz.zonti rivoluzionari ed ha. acquistato una nuova e più va-, sta funzione. Attingendo a problemi u• niversali, e non ·più eolo nazionali, H fascismo comprende come deva darsi ora una veste ed un contenuto validi per ogni popolo che sia meritevole di avere un Suo posto neJ nuovo ordine. Il Fascismo comprende come l'ideale della Patria italiana è insu.Ificiente per giustilicare l'ampiezza dello schieramento di Iorze, al di qua e al di là dei 1·eticolati che- dividono il mondo. Esso deni, quasi, parlare tutte Je lingue,. perché ogni popolo intuisca nei suoi principi, i principi della propria vita. Il FaS<'ismo, che pone 1a Patria al cuore della sua esistenza, non può imporre a ciasc,'Un popolo di rinuncia~ alla propria Patria per il ·prestigio della Patria italiana. Alla base della nuova, sistemazione dei popoli non può essero dunque posta questa visione della vitu, troppo angusta e troppo particolare, per poter soddisfare aJle esigenze dei popoli che oggi sono dura.mente impegnati nel grande conUiUo. La realtà di Roma imperiale ebbe vita in un mondo che non conosceva c.iviltu e che appunto nella civiltà di Roma riconobbe la ragione e la nobiltà della forza e del diritto che le Legioni affermavano. Ma anche quelJ1esperienza è oggi storicamente consumata e praticamente non più attua• bile: di tunt:o sono mutate le condizioni di sviluppo della nuova espansione italiana, di quanto si è ingigantito lo sfor• zo che gli uomini di tutto il mondo compiono oggi per darsi una Patria. Pensare d1 sopprimere le singole patrie nazionali per aUermarne una sola, sopra tutte le altre sarebbe - oltre che ingiusto ed oppressivo - negare le nostre stesse origini come popolo e come Rivoluzione. Si deve invece preparare lo spirito perchè tutti i germi dei vari nazionalismi vengano maturati in una più vasta coscienza universale: <la tante mentalità - particolari e fram.mentarfo - deve sorgere un co• mune modo di concepire il mondo co~ me patria dell'umanità, in cui la nazione sia cellula del nuovo consorzio umano, cosi com~ l'u,,omo singolo è parte e cellula della famiglia. Come un giorno l'uomo ruppe ii sistema chiuso delle caste; come voUe uscire dal feudo per conquistare unn più vasta patrio aJ suo lavoro, cosi domani esso sentirà una nuova im• perìosa esigenza maturarsi nel suo spirito. Jl passaggio dal ,momento nazionalist.a al momento universale nella vita deJl'uomo è f'aticoso ed impegna tutte le energie moraH dell'individuo perchè la coS<'_ienza esca dal primitivo particolarismo e conquisti una superiore dignità e respof\SSbililà verso Pinlt·ro genere umano. E non sarà il rft.orno delle pernjciose teorie degli abbracciamenti universali, ma une nuova e più vigorosa conquista della civiltà, per cui l'uomo che penserà al bene esclusivo della propria t<'rra apparfrà domani piccolo e gretto, come neJ Risorgimento furono pk"OOli e gretti i regionalisti di fronte agli unitarj_ Non si avanza net .mondo senza un'idea universaJe: ma per gli uomjni che hanno combattuto strenuamente per la propria Patria, in essa credendo, non sarù difficile la comprensione e la collaborazione con gli uomini che hanno saputo ·sacrificare per la Patria. li problema è oggi di uocire dall'alveo del nazionalismo, non per negarlo, ma per superarlo in un atto d.i fede nella solidarietà del mondo. CICI GHIRO'lTI ... Non è la prima volta che su queste colonne si parla di na%ionalismo e di. uniVErsalismo: gid molte opinioni si sono incrociai«' ·at riguardo, senzo peraltro che la polemica si sia mai potuta ritenere esaurita. Tuttavia siomo convinti che si tratti in gran parte di termini più che di sosWnziali concetti e di opposte idee. Da questo punto di vista parrd strano che Pattuglia pubblichi • Superabilità del nnzionalismo • dopo aver pubcala « Nostro nazionalismo •; ma in veritd a parte il C'Ontrasto dei due titoli il contenuto dei due scritti non dd luogo a nessuna contraddizione, perchè in entrambi il motivo più importante consiste nell'istanza di UJ1 lievito univer.t;ale che per uno pud chiamnrsi solidarield internazionale e per l'altro ricono.<:eimento da parte di ogni sirrgolo nazionalismo del nazionalismo degli allri, ma che in ;,,/timo anc,/isi risu/Ja sffnpre di eguale composizione e sost.anz.a. Si tratta infine di superare quella sorta dt nazionalismo individu<,- li~ta pP.r cui ogni popolo si chiudeva nel suo guscio ignorando ( o meglio pre1.Plldendo dt ignorare) gli altri, facendo ossurgere il concetto di nazione a un ~ignijicato pitì vasto e pili umano, piU allruisla e diremmo quasi piU religioso. Solo -- e anche qui sembra che piU o meno si sia tutti d'accordo - alla base di questo ordine universale, cellula prima autonoma e insostituibile cli lui/o il sistema, non possono Psservi altro che le diverse n.azioni, potew.:iate e riconosciute nei loro ef- /etti"i t'alori; è dt qui che noi prefer·i<imo chiamare questo ordine, ordine naziomrli.~tico; in un senso che non i indubbiamente quello classico ed originale, ma che calza a perfezione - secon<lo il nmitro modesto parere - con il concetto che preme precisare e manifestare. (6. Z.) Il pro••lmo no.mero di «Pattugli&> ■arà dedicalo ••Il acrltlorl llgul. Con eHo al vaole r■adere omaggio ali aiaa delle regioni lett■rarl■-e■• lo plà r.tlcl d'Italia, faorl da ogni pr•,r .. ma di acaola com■ da nn facll■ -tologl■me. •-• aderita con acrlltl, n•II■ •a-i:lar parte laedlll, Ha11■ala Uoa• tale, Camilla Sliiarbaro, Carla Ba, A■ialo Barile, Adrlane Grande. l•i:■lrà un p-■rama dell" opera ~ol itowanl li.ari, aol qaall •I dove aoprattatte ••Par• l'Impegno e la ferma co■cl■ua letteraria, ra- ••••• rorae -rea, certo non ■nper• •a llella laro pre•eua. Il aamoro ò a cara di Tallio Clcclarelll, Gla-lao Gallonl, Garlbaldo llaraul.
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