Pattuglia - anno II - n. 5-6 - mar.-apr. 1943

L 'OH.A det t'\t1talc, con quel suo rkhia.mo di una rcsn dei conti annuali sullu base di una smaterializzazione elci moti, i dell'azione quoti- <lianu, ha uc<·entuato In nota umana del <.:onrlilto. Non si tratia di un generico senso di pietù per le stragi e le sofferenze, nè sono visibili crepe siJ!nificativc nel senso di paziente nltcsa dei popoli; è !,l.ita piutlosio 1'occasione ad una precisazione, uUravcrso do<:umcnt, utrie:iali, quali possono es- ~ere le manilestuzioni oratorie dei Capi <lcuJi Stali belligeranti e la puntualiuazionc dclln situazione morale ratta chu Papa, di un richiamo chu da qualche temp<• s1 a, vcrti,·u ncll'atmosf<-ra generale e ndla stampa ,c-rso una v1.:.1oor· più concrctumcntc umana del conflitto. Come se il conflitto stesso perde93e un po' il suo· c.arattcre cawclismatico, dcterminunte, irrim1:clinhilc. per apparire mc~lio corne un nwzz11 d, storia, tnµ:liato sulla mh,ura dce;li uomini. fotto per gli uomini. nel -<1ualc- l'uomo col suo cuore e la .r,ua intclligcnzn non si perde. in quanto ri<·sce n penetrare il di~Cf!:110 concJu-.ho che, col rosso delle battaalie, si rN1lizw per l'avvenire di tutti ~li uomi~i. ·si senti\'O e si è scnti.u~ di più, attra,C'rsù le.• espressioni clc- ;.:li uomini rupprcsentativi, qunlcoba co• mc una es1ecnza delJn ci"ilt..ì nostra che s1 a~foc~inva oltre il rigorismo del teoremi ideologici, una morulità in :.1th•<ta {he \ uolc precipiturc in rormc c..-oncrNc ed a1->solutc. Pnrc che il prolungarsi del conllitt-0 abbia spento delle nttraitive e destuto imcc.:- dei fremiti nuovi in tutti 1 come se l'umanità avesse già troppo concesso allo scientiricismo oociologico in attività da C'entocinquant'anni e agli esperimenti piànificnt1. S1 ha la sensnzionc di un allentamento di terti schemi ideologici e, mentre la Russia rinnega parlc della sua cspc• ricnza per rientrare nei contini <lelln eh iJtù occidentale, i rimanenti blocchi di bcJligcranti mostrano nettamente Ja tendenza ad approfitl.:trc ciascuno dei dati acquisit~ dalPaltro, come se gli UOmini in lotta [ra loro non avessero, in definitiva. fatto altro che inconsciomente cooperare al trionfo di un con• cetto e di un bene più grande di loro. La comprensione nrnnifestata per le sofferenze d1 questo Natale, che pongono in ('ri!-ii il nudeo famigliare, l'as• senza di ampollositù retoriche, i pensieri uffaC'ciati ,·erso un avvenire di. \.OOrdinamento e cli complementniità tra i vari popoli atteslnno quello che già si era reso evidcntc attraverso lu stampa, e cio(· che Pidcn dell'uomo e del tispett.o per l'uomo. inteso como e ;umanit:ì lo - com1>lcsso di scnsiti- , ità e d1int-clliA"cnza, di stimoli con .... creti e di ri<>hi::uni ull'inriniLo - si impone su tutti gli schemi JHtrticoluristici è i,1 di sopru di tutte le gon• riature propaµundisliche. Questo (· l'indistinto cht• si a~itu nell'intimo clt>IJ'odiernu situinione mo• rnle. Questo è ciò che si coglie come esigenza interna del processo storico d1e va attuundosi. Questo un sintomo che non si dc, e sotlovalutare anche se può essere rievole nel tumulto dellè armi perd1è è la insostituibile ,·oc~ del mumenlo. f: uno spunto dei tunti. d,e animano la situazione. Va focondato da chi è nttcnto e da chi :1Yvertc 1·esponsabilitù d'avvenire. ' f: indubbi(! che questa lotta - CO· nw è stato uffermato autorcvolmcntCI è più lotta di popoli e di umanit~ , i,a che qualunque altra. I.a sloria del• l'umanitù è ormui coscicnh: cli sè nel suo ahunr.si e non necessitH cli con- , relizn1;,ioni cli intercbsi dinaslki u di ~pC>c·iepassionali (la stessu (tuali~ tka di guerra di religione attribuita all.1 1>1·cscntc lolla regge solo su un piano di riferimento oe<:asionale e di li-,ionomia csternri. Questll non è tanto lotta d1 principi, quanto lottu di un pl'ine_ipio. del principio unn1no cont,·o la d1sumanizzazionc del pensiero C' della pra:,st .,Politico e sociule. Del UII ~ii L'arrivo in Italia di connaiionali rimpatriati dall' A. O. Per gli pri1wipio umano troppo èompresso dalla HìFornrn ad oggi, filosoficamente; e.hl \Vcstfolia ad oggi 1 potiticnmentc). Si è giù ottenuta, io sostanza, una morali1:zazione della lottu, ::ncndo i po• poli acquistato la coscienza di essa come strumento proprio, attuandosi essa per motivi cli lutti e non di ari• stocrazie govci-nanti. Quella cntitù viva che sono, i popoli, COI\ i loro intel'cssi di carne san2ue é spirito, Hi è riconosciuta protag~nista della storia, in luogo di piccole schiere pri,iligiaie e particolaristiche. J\la il limite ultimo di questa ricerca del protagunistu storico non può essere il concetto di popolo, concctt.o che. per la nostra co5eicnza, implica termini <11inizio e e.li fine poichè non ha vila al di li\ dcllu spazio. Ogni popolo deve saper guardare sopra di sè e dentro di sè. Dcvei saper guarc.brc dentro cli sè e riconoscere le pro1>rie intime rcnltà. Pri• ma cli tutto, il ,·alido {'cl inSOJ>primibilc, c_-sistcre dei motivi stessi del suo 03serc. Non c1è or1ginnlitfl in politici!. che non sin il pilì aggiornato cd adcauato ossequfo ai principi immutabili, :;iano quelli di geografia o di storin; s1u queJJo cli uma..nitù. r popoli cioè debbono riconoscere dentro cli sè la loro mosaicolc costituzione ad « uo~ mini » 1 pietruz·zc, vi,•c. Scnzn gli UO· mini, S('nza il rispetto della legge di umnniti1, i popoli non sono e non vi- \'OnO; potranno esserci degli Stati m·• bitrari, non dei popoli realizzantisi in Stato. 11 -= popolo lo lrn cnrut.tere di moralit(, soltanto perchò è fotto sulla similitudine delPuomo e gli si possono riconoscere tutti i motivi e le Forme di sofforenza e d1 esaliazion<! proprie dell'uomo. L'uomo. Non l'interesse del singolo uomo, chè <1uesto è il princi1>io· c·oncluccr.tc allP d1chir1razioni libertarie. \la l'uomo assoluto, 1ash·aUo, in un ceri.o sen~,..,, l'uomo opera di creazione di, ina. Clf?,gct"to d'una legge cli cifre• nire pedezionatnrc. L'uomo che non è per sè1 ma per gli uomini anche lui. Che può possedere solo per procurare ricchezze dal grembo della lena e dispensarle aglt altri uomini, che cresce e 1,1atur:i sollanto per poter parlccipat·e ad altri la vita [isica o intcllet., tuale e eh c:ui si esalta il gesto cli spogliarsi d~lln propri<l vita per darla af?li altri. A tale uomo il popolo, o per il popolo lo Stuto, crea l'amhicnto dì , ita, il mezzo atmosCerico. Da ciò Pautorillt dello Stato che cll"tta le leggi. da ciò l'eticità dello Stato che re::tliua • • UOillllll un sistema di negazioni e cli ttffermuzioni di principio 1 di limitazioni cioè, e cli indirizzo all::1 , ittt dell'uomo: l'uomo che vale come soggetto c!t azione concreta e come 1>ortatorc di eticità solo in quanto sia in possesso dei propri caratteristici strumenti: h, ramiglia, la proprietà, Pautogoverno del moodo intimo. Lo Stato esiste pet· assicurare all'uomo questi strumenti e, una ,oha che glieli abbio garantiti, esister per richiedergli l'esatta rispondenzu nlla Icgu,e dì moralitù assoluta attraverso la pietra di paragone della fedeltà alla legge slatafe e alla attuazione delle rirrnlit1.ì giuridiche, politiche, soci.a.li dello ~lato. Un tale Swto de\'e essere , 1uanto mni Stato di uomini, anche nei :,.uoi organi. Fuori do ogni pregiudiziale discussione prcFerenziale di forme politiche, è in sostanzu questo che, con g:h estetismi clellc- formule e con gli eclettismi, si cerca da migliaio cli an• ni: che ,,;:uomini"' giungano allu guida dc!lo Stato. E c1ucsta è 1a vero democrazia degli spiriti completi e li• beri: essere presenti alla guida dello Stato mediante l'animo concorde di chi è il più degno es1>0nente del travaglio mo1·ale degli spiriti ctiuna cert,a epocu, clellu foro evoluzione, della loro alfermazione. f: questa la democrazia sostan .. zio.le di quella apparente organizzazione castalc che f': la Chiesa. Demo." {'razin attuabile soltanto quando ci si sappia portare ncf campo dello spirito. Fatto di -= uomini » al comando e di .. -uomini "' nel proprio tessuto - uomini. cioè graniti di 1>ersonulittì. nodi di pasSioni purificantisi, :.\ncora di t·esponsabilitù - il popolo troverù tucili le vie per la propria intima armonia, cioC per lu sua giustizia sociolc. La .'iua, pcrchè ogni popolo deve differenziarsi dall'altro, conscgucntcmenLc al principio che ogni popolo ha, nelJa dinamica storica, un propt'io particolare compito e deve occupare un pro• prio differente gradino cli evoluzione. ~ella coscienza cli. c1uesta recip1·oca fun. zionalihì ogni popolo dc,,e guardare all'altro. E deve gunrdar<' cioè ul di sopra. di sC tenendo come unitll di rifc1·imento non se stesso, ma ;.1ncora unn , olla l'uomo, entità egual~ pel' tutti. Dall'uomo al mondo il 1>0nte è presto get.- _talo. f: più facile passare dall'idea dell'uomo a quella di qualche visiono uni, ersale delJu ,.ito unrnna, che non arrivare a quci-;t.n purtendo <lall'idc.1 di popolo. Forse pcrcht' uomo e universo sono termini clelln stessa oriFondazione Ruffilli - Forlì gine primordiale, che trovano giusU• Iicazione in uno stesso modulo crea• tivo. ·Per passare dall'idea di J>01>0lo a quella cl1 un più vasto aggrcgalO' internazionale, senza sottostare fata(. mente alla dialettica dei due concetti di egemonia o di cquilibrio 1 bisogna rirarsi al concetto di uomo. lmml1g•- narc cioè altri settori di umanità di azione, <la osscr"are lealmente. scnzu pict.ismi e scoza Fiscalismi. Accettare di buon e.rado il diritto alla \'itu degli altri.· perchl· In , ita degli altri. <..-ontribuisce in ultima anulisi ~mche alla. più 11crl'ctln bellezza della pro1nia. Hiconosccrsi su uno stesso piano <li superiori intcrC'ssi mornli - comunanza cli fede, di ideali sociali, di civiltìt -; e allora può essere facile riconoscere anche u qualcuno di que• ~ti po1loli quel diritto alla guida de~h altri che gli è asscgnnto clnl possesso, per diritto, delle principnli lince gco4 ~rari.che e storiche della vita mondiale. ~ Sono, questj, appunti cbe si impongo., no eia soli alla nostra penna, tronmo in se stessi la propria validità e -non rnen'"t dicano appoggi di citazioni, chè sono nppoggiuti e armonizzati ad una sc11rpatn di tradizionali e resistenti pri1~- cipi che da Jungo tempo, anche se d1sconosciuti, re.ggono le cose degli uo .. mini Ci si i:-npongono oggi tra l'appello ad una norma di franchezza e di renltit che viene dai soldati e la carenzn ideale di. chi tira a sorprendert le note cli cronaca discordi che ,otano per l'aria e non arrcrrn la 'leg· µ:e più fo1·tc dei singoli e delle situa• zioni, l'imponderabile senso del conflitto. 'conflitt,, non inutile. dopo quanto abbiamo detto. Doloroso; ma inutile, no. Senza d1 esso, certe svolte del no• stro s'pirito non si sarebbero determi nate: svolt,c che op:gi riconosciamo imprescindihili .. Questo carattere di utilità nsscgnu oggi la sua funzione e la sua validit;.'t storica a <1ucstu guerra. La avranno vintu quegli uomini che ne uscirènno fatti uomini, dopo essersi spogliati della cl)3umanità degli ultimi tre o quattro secoli. allo stesso modo che quotidianamente la, ,,incono quelli c:he se ne fonno strumento per una morte cosciente. L'a- , ranno vinb1 quei popoli che ne usciranno consapcvol i dei proprio tessuto umano e della proprin umnna funzione. Oggi che, nellu nostra cidftù <leL neantcsi 1 sopra i{ mondo della scienza e clcll'unalisi, è l'uomo che torna ad essere il profogonistn de~li interessi e del mondo. ARMANDO RAVACLIOU * Cultursaommaria Quando son messi alle strette ce1·t.i e praticoni •, ccl'ti « organizzatoroni ~ cli comune conoscenza, qualificano qualunque elementare doverosa normale dimestichezza di problemi e dei loro dati come cultura. Anzi, ove siano in ve-. na sussurrano afta a mo' di postilla ingiuriosa. Sanno che ullo parola cultura tutt'i somari rizzun !'orecchie e raglinho: somari di tutt'ltulia, unitevi! Sono essi cbt.:: hanno inventata la cultura sommc,ria, dove un emme è di troe_po. Se poi ,·ogliono fregare un uomo inlellige11te dicono che è un intc/lelLuale. E questo senza che a IOl'O siano minimamente noi.e le sfumature di significato, rhc distinguono intelligenza du intelletto. Così, per non correre i.I rischio d'apparire intellettuali, si dimenticttno d'essere intelligenti. (eia "Critica Fasci!lla .. ) 3

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