Pattuglia - anno II - n. 3-4 - gen.-feb. 1943

A ~!:m~c;kc~~:::~or:~~e~ea -- no ,•eramente poche: erano un esiguo numero di contro ad una massa incontrastata. Mario FcJTari era un giovane al tissimo, esile e biondo, di una bellezza delicata e segnata: Javorova come viaggiatore presso Sper1ing e KG.- pfer, lavorava molto per sopperire alle necessità comuni della famiglia, e i woil momenti dl' riposo, e diciamo pure di ricreazione, erano occupati tutti daJ cinema. Questa era fa sua passione fondamentale: egli giurava oèl cinema come qualche cattolico preparato e con- ,·into potrebbe giurare in Dio. Aveva una sensibilità aperta alle più sfuggenti manifestazioni dcU'ort.e, cd era buono di animo, tanto buono che il ricordo della sua comprensione e gentilezza fu quello che maggiormente- ci afUisse H ·gforno della sua dipartita. Ci conoscemmo aJcum ailni fa, proprio per caso, cd io ero come un ragazzo appetto a lui: io tene\·o ancora i 9uadern.i ben ordinati e squadrati e ilJu... strati, sopra. i quali segnavo mnn mallo i ,e fiJm "isti •, con .tutti i dati possibili immaginabili di Jovorazione, nomi di attori, magari anche giudizi della stampa. E lui mi prese a benvolere per questo: perchè capiva che purtroppo nel cinema ci sarei caduto anch'io nei mondo più irreparabile e fatalo, perchè an·ertivn che non di comune alJucinata passione si trattava, bensi di predisposizione natjva, totale e scnzr 8Campo. E mi diede i primi consigli buoni. Io devo a Ju.1 (e Jo vidi forse tre volte in vita mia) l'indirizzo deciso e senza equivoci su.Ila via esatta, e devo anche a lui, alle sue prime, povert;, striminzite «serate retrospettive> ìn via Mazzini ang. Carlo Forini (un'ex macelleria, credo), o nl palazzo Litta di Corso Magenta, Ia conoscenza e J'amore dei vecchi testi della nostra arte. Comencini e Lattuada hanno fatto i( loro dovere intitolando alla memoria di Mario Ferrari la Cineteca mHanese: e il nome d1 ~ Mario Ferrari, rievocato u bassa voce in una commemorazione veloce ma profonda, fu pure al centro della prima bellissima «mostra» organizzata a Milano in occasione della Tricnnafo. Perchè si deve alla sua cura, alla sua tenacia, aJ suo atretto incsauribiJe, se alcuni importanti testi fu~ rono salvati dalla dispersione e dalla. dimenticanza: e anc.he ai suoi ostinati contatti con gli stracCl\'endoli e i rH venduglioU d'alta Italia si deve, e alla. sua pk:cola macchina di proiezione, tt ai suoi propositi stranamente diritti e senza pervertimenti, se l'amore del buon cinema è oggi più ditruso, se il governo s'è interessato attivamente della questione della Cineteca, se inline sj ritengono da più parti opportune, e enzi indispensabili, Jc proiezioni di antichi film ad ottenere i1 contatto più proficuo e convincente con fa realtà e COI" gli orizzonti di questo « brillante > cinematografo. Perchè Jui, pure cosi giovane, e sebbene fa sua scomparso risalga a pochi. oom fa, dev'essere tenuto come un precursore nel vero senso della parola, uno che vedeva giusto e chiaro fnddove tutti gli altri crono immersi in quel tipico e contagioso ,·agolarc inconcludente e sciocco, e in quelle ommirazioni eccessive di spettacoli e di divi, che anche oggi derivano da ignoranza. Ora si diceva che accanto a Mnriq Ferrari erano poclti: i im;gliori in senso assoluto. E che oggi (ofmeno, si sottintendevo), oggi c'è un poco più di luce all'orizzonte. Ed effettivo.mente è nro: bisogna pur riconoscere, a nostra intima consolazione, che questo importante progre&&0 c'è stato. Merito della drastica e assolutamente benefica instaurazione del monopolio; merito dei. film lrances1 che banno potuto offrire un'idea. un p~'più vicino di cosa fosse cinema: mcr~to dell'interessamento costante e senza prevenzioni e senza speculazioni dei ragazzi più serii e più giudiziosi, e delle prime Jaureo sul Cinema (o professore Fiocco, quale fu il vo~tro coraggio) i <li chiunque sia il merito, e C<>munquequesia evo{uzioile sia andata maturando, fenoni.eno di superamento e di outocritich ~be lasciamo agli storici di. domani, esiste il fatto che, oggi come ogg1, molte antiche barriere e prevenzioni e incaponite ere~ denze sono cadute per sempre, men, tre il cinema comincia lentamente ad avviarsi sopra lo strada fissata e motivata dalla presenza stessa dei suoi folgoranti mezzi. In questo rifiorire di buopi intendimenti, in questo ritornare, in Italia_. Funziodneellacritica alle correnti resistenti e vitali delh• nostra razza, in questo abbandono di posizioni superate e raggelate per immergersi neUo studio appassionato dei documenti . più importanti del nostro secolo, la funziono della critica è stata pressoché decisiva. Noi viviamo in un'epoca di criticismo imperante: è i1 secolo dell'effusione, della psicologia, dena rjfiessionc, dell'auto-riflessione, dei diarii. Oggi si rischia di sapere tutto,, su un autore, ancora pi-ima di avernei conosciute le opere. Il nostro libro migliore è torse Un uomo finito, ed è u(' libro interiore, Oggi - dicono - non esistono che in parte le scuoio e gli schemi, e prevalgono, pur costretti, gJ'indirizzi individuali. Ma ancora prima che s1 riferisca u.n avvenimento c'è già il problema vjsto da quattro parti, e prima che tu possa interpre-· tarlo e r1\1iverJo e so{frirne, c'è la tuq mente stretta net giro di tutti i pun-. ti di vista. · 11 lungo e folle roderQ ha quasi completamente consumato il tarlo ch'è in ciasC'uno di noi. Forse Ja guerra C'be si combatte sta rapprcsen• tando un rivolgimento sostanziale jn questo stato di cose che non può più continuare perchè, ormai, ha quasi esaurito se stesso. Ma prima della guerro., 1?Ìà il cinema ave\·a rappresentato' nella sua intima easenza rinnovatrice, questa profonda reazione: e l'avevano intuito quei pochi. Principalmente neJ cinema, bisogna aUermarfo decisamente sta la salvezza del nostro secolo artistico. Ecco che con ho sono ricostituiti gli essenziali valori della narrazione, dèlta descrizione esterna, dello. fantasia. Valori tipicamente italiani, perc:hò noi non conosciamo poeta più schiettamente italiano dell'Ariosto. Forse per'-hè J'Ario5,to era troppo simile n noi, t mancato per tanti anni il nostro giudizio spassionato ed obbiettivo sopra di lui. In questo senso, registi &erenarncntc italiani sono De Robertis, Blasctti, Camerini: che sono an che, a tutt'oggi, i nostri miglfori. U tentativo alla lrancese dJ Ballerini non ha dato conseguenze: è abortito. li tentativo alla russa d1 PaoleJla non ha avuto séguito: é trwnontato. Lo nostre accondisccnze a.I cinema d'oltre ocea110 han portato quei peregrini Irut" ti che sappiamo. Le nostre ricostruzioni storLhe con proponimenti di complessità, di fedeltà e di didascalismo, sono !ollite; erano e alla tedesca •. Se vogliamo far dello spirito come humcu.r, come intel/eghenzia, o come cerebralismo, conseguiamo - e Jo si ò visto praticamente - risultati non spon-. lanci, quindi nfont 10Uatto duraturi. E sarà da studiarsi con molta attenzione il tentativo di Visconti, Alicata, Puccini e De Santis in Ossessione, film che <lolle numerose fotografie pubbli• ente su tutti i giornali s'annunciavo piuttosto pencolante tra il verismo dettagliato dei Iraucesi e quello contra• stato e crudo, a sbattimenti violentlj delta maniera lettet'aria americana, da Caldwel e Anderson a John Steinbe<:ld ·(anche i illliglit.ri scrittori amercani non sono che in parte d1 stile americano? Morley, \ViJliam Sar.:iyon ... ). - Ma torniamo in carreggiata. Si . diceva che la critica ba fatto molto e ha conseguito alla fine l'ottimo dei risultati: ba contribuito a rischiarare le idee su questo enigmatico cinema. So a tutt'oggi fa maggioranza è ancora restia a reo~ dersi · conto dei valori positivi del ci• nematograio, è _però innegabile che una schiera agguerr,ta e cosciente sta ope• rando io profondità e, sempre più1 anche in estensione, da qualche anno. Le serate retro~ettive, che sono ancora troppo poclie, quando ci sono ot .. tengono anche un non indiilercnte sue• cesso di pubblico. Ad una ripreso dell'Angelo azzurro si entravo a stento un'ora prima: soltanto le gambe di MarJenc, soltanto loro, le candide gambe vieppiù in risalto col contrasto di quelle n1•7e caJze di cui si potè discorret"e partendo da Freud autorità classica nel nostro secolo, avevano attirato quella straboccbe,·ole folla? Ora Ja gente legge le critiche, e le discute, e ciascuno tende a formarSl una sua pie-. cola opinione soggettiva, in base alla sua cultura, al auo gusto, ·o semplidi UGO CASIRAGHI cemente ana sua umanità;: ~ i ,pezzetti in.formativi e rutilanti dei quotidiani, sempre più appaiono insufficiénti. J settimanali illustrati han sempre sue• cesso, e d'altra parte è giusto ed ò normale che il pubblico abbia i .suoi beniamini come li lia nello sport e come li ha nelle altre arti e come li li ha perfino nelJa guerra: Iorse che tinche le librerie non son piene di libretti pubbl.icitarii, di fascette e di fotograiie, che non rigurgitano delle e ultime novità •? E non ci sono le, collezioni e le ambizioni? Tuttavia os~ servate come in Film ad esempio, eh'(' il nostro settimanale diffuso non solo da noi, s'imponganq da qualche tempo firme come Palmieri, come Gio• vannetti o Bartofozzi o il maestro Mosctti: persone, quindi, di gusto esercitato, e di rilievo riconosciuto anche in altri campi, oppure in pn brillante, difruso, cuJturale excursus in tutti i compi. Bianco e nero non h" ancora ottenuto il consenso che si merita; ma Cinema si trova onc:he in sperduti paesetti d'Italia, e in qualcuna di queste scabre contrade d'Albania. Io credo che il pubblico si debb<1 continuare a trottarlo bene. Armiamoci di pazienza e indicbinmogli i film buoni e mettiamogli fra Jc mani riviste af.propriate e libri succosi e fa .. ciii sul 'argomento. I due libri di Chiarini, Cinematografo e Cinque capitoli sul film, sono stati tanto apprezzati appunto 1,erchè l'autore si è sforzato dt diftondere lo idee più serie e basilari con la più sempJjce ed immediata delle forme. 11 lettore di Balàzs di Pudovkin, del nostro Barbaro, no» ba più nuUa da apprendere dn Chiarini; ma Ja maggior parte dei lettori ha tutto da imparare da1 suoi libri. E ~uesti libri, sia detto per inciso, sono libri scritti per essere letti. Perchè Chiarini ha scortato i[ suo primo titofo del suo ultimo libro? Perchè Il film come assoluta forma pochi l'avrebbero letto, e invece i1 suo era un lavoro composto per molti, per iJ maggioinumero possibile. Da Luciani a Giovannetti, da Margadonna a ConsigJio, da Pasinetti n ScoteS(\ è sto.to un fiorire di libri teorici e di libri storici,. notevolmente accentuato in questi ultimi anni, e alcuni di questi lavori riuscirono davvero eccefJenti e si rese,ro sempre più indispensabili. Manca ancora iJ manuale agevole e completo alla portata di t.utU (chè iJ tentativo dei cattolici, Il vullo del cinema, non è ben riuscito appunto per la diversa ispirazione dei troppi compilatori, per la molta superficialità e il poco controllo nelle trascrizioni e nelle copiature, e per il dilungarsi di alcuni interessati in soggetti niente affatto indispensabili nlJo scopo della raccolto); mancano i profili accurati e sostanziosi sui migliori autori, proliU dei quali siamo ricchi negli altri campi delle attività spirit.Jali, e che onz~ da qualche tempo in qua si sono diffusi con un crescendo quasi impres- &iononte, a parta·e ùalla preziosa collezioncina Formlggini; mancano 1e analisi compiute e appassionate dei testi essenziali, quelle analisi che si replicano e si intersecano anche troppo ormai, nel mondo deJle lettere; e mancq nel campo della teoria un superamento sostanziale e dinamico delle esatte ma -:ncorrnletissimc posizioni di Pudovkio e Dulòzs. Ma non dubitate che questo lavoro si farà; qualcuno di questi libri, v1 possiamo assicurare, è già in via di svolgimento e di attuazione concreta. Non dubitate che il cinema avrà, e più presto di quanto non si osi spe~ rare, la sua ottima biblioteca ben attrezzata e olla portatu d.i tutte le curiosità e di tutti i bisogni int.eCtettuaJi. Non dubitate che presso Je Università nasceranno le cattedre di storia del cmema~ e che lo primitiva laurea di Pasinctti si amplierà nelle variate discussioni dei più importanti argomenti, dei più urgenti ideali. Non dubitate che si arriverà alla fine, tutti, a parlare di cinema come si parla di pittura e d1 letteratura e di teatro: con ·Ja stesaa considerazione, con la mede&ima competenoza, e enzi :.....egFoffdazione Ruffilli - Forlì giungiamo noi, che forse sinmo gli "' illusi > - con un pi1:'tacuto e sostanziale inie.resse. Poicbè il cinema ha dimostrato di meritare tutta la nostra attenzione e tutto il nostro amore in diverse manifestazioni: da quelJa spet-- taeolare n quella pròpagandistica, da quelta scientifica a quella eminentemente e potentemente esteHca. Ma il <lisccrso non snrebbe completo se noi non esarninassh.nv quali sono le funzioni e i doveri. della critica anche in senso assai cte\'ato. Si vuol dire: tutti noi crediamo a quell'alo~ risma celebre, secondo il quale non dev'essere l'opera act abbassarsi al pubblicoJ ma il pubblico stesso si devo elevare a gustare l'opera d'arte: e perciò anche Ja critica non deve limitarsi', come si è preeisnto dianzi, ad un suo nobile còmpito di propaganda e dj chia ... rificaziooe, ma deve investire, volta per volta, i problcmJ decisivi e ulteriori dell'argomento affrontato, in modo che non si corro il pericolo, per 1n fregola di ag"ire in diffusione, di fermarsi su un piano [issato riguardo alla profondità. E giusto riconoscere che, i quattro decenni di cinema csauritJ equivalgono, nelJa storia delle orti affini, ad almeno quattro secoli di svolgimento; ma è d'altra parte agevole ammettere che noi, in quanto a cinem• d'arte, e Iors'anche riguardo ai ritrovati tecnici e meccanici del cinema.. siamo ancora agli inizi. Noi non riu ... sciamo neppure a intuire quanta e quold possibilità <l'espre&sione, sintetica e a~ :nalitica e lantnstico, e soggettiva e psicologica e rabescata, stia per avera nelle proprie mani il cinema. Noi sia..i mo convinti che il cinema non ha trovato ancora Ja sua strada, o l'ha trovata in modo assai incompleto. E ciò, si spiegherebbe con le diverse tendenze [inora nlfrontatc daJ cinema, ma, salvo altune, non ancora portate a C<>mpimento. Si pensi ed esempio nJJa tendenza allucinata e fantastico, e -all'emotività che in · essa potrebbe giuocllr'Q l'uso del " negativo >. Si pensi alle immense facoJtà descrittive - e, più. narrative - aperte da un prolungato 'JSO clel carrello in Drcyer. Oppure nlle Possibilità del colore e degli spu:.iti. offerti da CJni1· e dai francesi c;ol rallentato, e in genere dat trucchi ~ dagli altri sistemi di proiezione. S11 pensi all'analisi. attenta e dilungr,ta che BAlùzs compie del e: primo piano • nel suo trattato, la quale ha praticamente superato - tolto Drcyer, cui 8Ulàzs SO\"eote si conduce - anche 1 risuJ· tati della realté. E aU'enorme spaziare def mezzo net mondo della pura fantasia; mentre sembra che a parte l'esasperazione cervellotica e onarchi~ cn di un Lang, o ie effervescenzo e i luccichH dei rivjstaioli di IIollvwood 1 la bella fantasia si sia tenuto piÙ~tosto lontana dal cinema d'ogn1 tempo. E pi~ sopra di~evo che le teorie di Pudovkiu dove\'ano essere continuate, perchè ancora oggi molti concetti londameotaJ.i,_ riguardanti gli specifici elementi dello espressione liJmica (come queUo di sccneggfatura, d1 sccnogrnfin, cli materiale plastico e visivo, di autore deJ film, di commento musicaie, di rcci .. taz1one, ecc.J, non br;Uano per niente d1 0dnmanbna chiarezza. Si crede eh• il russo abbia detto tutto con Ja sua centrale intuizione di montaggio, ma si sbaglia nettamente: ha detto molto soltanto nei riguardi deJ cinematografo del suo paese. 88.sterebbe osservar~ quanto banno già aggiunto Balàzs e Arnheim e, in vin più limitato, t'ita~ liano Barbaro, sul classico testo di Film e fono/ilm ( che, sia detto ~a parentisi, meriterebbe di !s.sere pu) Bl-ccssibile ar· fP.'•mde pubbhco: lib~, com"è, tra que1u: . nevràfgici del nostro tempo). E poi si pensi oll'immensq: Javoro da compiere quando, superu!a e stravolta ogni infezione di contatto ron le oltre arti, nasceranno generazioni pure di fronte al -. fenomeno~•• e senza imposizfoni d1altro genere: e per toro ta macchinnn sarà come 1n penna e come iJ pennello, e non t:tvrnnno modelll letterari, e non sa• ranno nngoscieati dal problema della contaminazione, e scriveranno soltanto a pennellate di luce. E ci sarà una com◄ piuta eh ihù cinematografica: non spe-- riment.illc ed egocentrica o !orzata ed esclusiva come l'attuale, ma libera e creatrice e Iantasiosa. Questo panorama attivista e proteru.ioso che ,')biamo schizzato, presup~ pone un lavo) · dJ critica e di illu• stradone sempn. più raffinato é coe"' rente. Fino at giorno d'oggi la crjtica ba fatto molto - come s'è visto-,

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