l' Ab~te .segna il Nord (dov<1 i ~almoni fanno il salto nei vetri delle cascate fra gli urrà dei remagi). le stelle dell"Acquario con scarti improvvisi di code entrescono nell' Ab!'te. I Pastori di corsa recano torce al camino nel belato dell'Olifante. (lo mi_acc,alco tra la folla che mi volta le sealle: t' altare e l'organo. Voglio affogare nella liturgia.) Santo Stefano e gli Innocenti, • I , San ~ilvestro chiu,de la porta. ,Il giardino è in fondo alla bottiglia. ' . LUIGI SANTUCCI Mia Di Negro con la sera nelle spalle sempre oscilli nei giorni la voce rossa dei fanali : le cicche ceneri degli operai. Non c' è pena da espiare in questo limbo senza Ìusso dove la memoria àncora alle radi luci: la mia vita. TULLIO ,CICCIA REI,/,/ L"ombra degli usci sul mare; l'ora bian~a dell'alba: la scalza scia della luna scende sulle nostre mani. Il peccato del sangue si perde in questa isola uscita dai cieli. (Dietro ad un candido teatro di onde le rondini giocano sui remi dei pescatori.) •••• dlc••• uo Paplat, caUt•o po•••: la poesia • quella cosa di e11l st" ba tal•Olta ph\ bbogao clu- del peae. I que11a •oUa •ogllamo compe■· sua d,;lla lunga astlaeaza I tenori di Pattaglla, con a.a'lDtara pegl•• di po- ■la. DI ana Il •••••mo prl•atl 101la11.toper ragioni tac·■tdaa: la qua■ttt• a '1a quallt• cl auol•aranno certo• dalla nostra obb!dlaasa a troppo matarlaH Hlgaasa. Mi piace il fiero tempo di Pasqua. le foglie e i fiori sortire, mi piace gli uccelli per boschi, mi piace a vedere sui prati tende e padiglioni posati. E grande mi viene allegrezza per Ja càmpa9na ar_mati cavalieri, cavalli e soldati. (Trad. di GIANNINO GALLONI) La strada s'inarca nel cielo, bianca tra solitari occhi che tremano; '')1 • •, lega le sponde del golfo di un silente rimpianto terreno. E' notturna invocazione d' ombre ' . l'umido sonno dei giardini I • • • ove t'aspetto; e il soffio degli ulivi s' i~nesta nella strada verso il nulla. Vl'ITORIO BONICELLI STRADONE: NATURA MORTA ( IV Pr. Jugamo) ~/unno d'jt~etùJ Torri di settembre coli' angelo in vedetta vestito 'di edera. Sotto il mio portico di sellaio nessuno può non amarmi rannicchiato sulla mia chitarra e il fazzoletto rosso al collo quando i fichi si scuciono in una rossa ferita, E' la ,bassa marea dei ricordi e mia madre si fa inquieta sotto l'albero della notte che rinasce dall'aia. Ecco I' ass!'dio dei cani al nostro villaggio umano, ecco la luna, l'assassino, il favo di miele ignaro. Sotto la stalla c'è un fiume che scorrerà fino ali' alba. lo r~sto solo coi sogni dei miei cavalli. LUIGI SA.NTUCGI * O pianto, pianura dei celesti fumi I E tu, corrente estiva che ci porti Co~ il filo delle erbe brune. Tu gridi, terra, nelle caverne E gli uomini non ballano; Si curano di te, Respirosa. Q/'lm,aie Meraviglia di marmo Senza segni. Pesci nuotano Simboli di vertebre Nello schema d'universo, Lenta preghiera è il fiume Che lambe spiaggie E in casolari echeggia. RifÌuisce al piano Dalla grande arca dei monti. Sospiro di quiet-a invade L'ampia fronte delle rive, SEDAS'flANO CARTA 19
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