Pattuglia - anno II - n. 1 - novembre 1942

A ;ctiarles Camoin Aix 9 dicembre 1904 Caro Camoin, . .. • La lettura del modello, e la sua realizzazione è talvolta lentissima a venire per l'artista. Chiunque sia il maestro che voi preferiate, questi non deve essere per voi che un orientamento. Senza di ciò, non sarete che un imitatore. Con una coscienza della natu- _ra, qualsiasi, e alcune doti felici, e voi ne avete, dovete arrivare a liberarvi; i consigli, i l'Iletodi di un altro non debbono farvi cambiare il modo di sentire. Si, subirete momentaneamente I' i niluenza di un anziano (credetemi dal momento che vi risentite) ma la vostra vera emozione finirà sempre per emergere e conquistare il suo posto al sole; prendere o,mtaggio, confidenza, ecco un buon metodo di costruzione che dovete arrivare a pos· sedere. li disegno non è che rappresentazione di ciò che vedete. Michel.angiolo è un costruttore, e Raffaello è un artista che, pur nella sua grandezza, è sempre legato al modello. Quando vuol diventare meditativo, cade al disotto del suo gr~nde rivale. Molto cordialmente, vostro />. CÉZANJ\'E '(,.. A j:;111ile Bernard Aix 1905 - venerdì Mio caro Bernard, rispondo brevemente ad alcuni capoversi dell'ultima lettera vostra. Siccome me lo scrivete, io credo eflettivamente di aver ancora realizzato qualche piccolo progresso negli ultimi studi che avete visto da me. Tuttavia è doloroso essere obbligati a constatare che l'affinamento prodotto nella comprensione della natura, dal punto di vista del quadro e clcllo sviluppo dei mezzi espres 0 sivi, sia accompagnato dall'età e da!J' indebolimento del _fisico. Se i « Salons • uf!iciali rimangono così in.feriorj,, la ragione è nel fatto che si limitano a porre in opera solo metocli più o meno ingenti. Sarebbe molto meglio portarvi più emozione personale, più osservazione, più carattere. ,--~#eie--, DI PAULCÉZAN.NE prendiamo a leggere. Non dobbiamo tuttavia accontentarci di tenere a memoria le formule belle dei nostri illustri prede_ce~sori. Usciamone per studiare lo splendore della natura, vediamo di indagare lo spirito, cerchiamo un'espressione seguendo il nostro personale temperamento. Il tempo e la riflessione d'altra parte modificano poco a poco il « modus videndi » e infine si crea la comprensione. È impossibile, con questa pioggia, praticare all'aria aperta queste teorie pure cosi giuste. Ma Ja perseveranza ci conduce a comprendere gli interni come tutto il resto. Solo le vecchie scorie ostruiscono la nostra intelligenza che ha bisogno di essere sferzata. Molti cordiali saluti a voi, i miei rispetti alJa vostra signora, un buon ricordo ai figlioli, I'. <,t::tA \1\f; Mi comprenderete meglio quando ci rivedremo; lo studio modidere che l'umile e colossale Pissarro si trova giustificato nelle sue teorie anarchiche. Disegnate; ma è il rillesso che è • avvolgente » mentre la luce, dal generale riflesso, è l'involucro. Cordialmente il vostro P. C. Aix 23 dicembre 1904 Caro Bernard, ho ricevuto la vostra cara lettera datata da Napoli. Non mi dilungherò con voi in considerazioni estetiche. Certo, io approvo la vostra ammirazione per il più grande dei veneziani: noi celebriamo Tintoretto. 11 vostro bisogno di trovare un punto d'appoggio morale, fotcllcttuale, nelle opere che certo non saranno mai superate, vi inette su un perpetuo chi-vive, vi pone nelJa ricerca incessante dei mezzi intravisti che vi condurranno sicuramente a sentire sulla natura i vostri mezzi efica talmente il nostro mòdo di sprcssivi; e j} giorno in cui voi Il • Louvre • è il libr'o ove apF8ndazione Ruffilli- Forlì B. CASSINARI, "PANNO VIOLA ., (J V Pr. Btitum<>) ,.. ne sarete padrone, sia~ sicuro che ritroverete facilmente e sulla natura mezzi jmpiegati dai quattro o cinque veneziani . Ecco, incontestabilmente (io sono càtegorico nelle affermazioni): una sensazione ottica si produce nel nostro organo visivO, che ci i.ncluce a classificare in base alla luce di maggiore o minor for- ,za i piani rappresentati dalle sensazioni di colore (la luce clunque non esiste per il pittore). Tanto che, i'orzatamente, voi andate dal nero al bianco e poichè la prima di codeste astrazioni è come punto di appoggio per l'occhio come per il cervello, noi ci i.mpantanjamo, non arriviamo a fer1nare Ja nostra autorità, a possederci. I Durante questo periodo (per forza mi ripeto un poco) noi andiamo verso le opere splendide trasmesscci attraverso l'età, e in esse ritroviamo un conforto, un sostegno, a guisa del galleggiante per il nuotatore. .. ...vi stringo cordialmente la mnno l'. C,:,ZANNE '(,.. Aix 26 m,zggio 1904 Mio caro Bernard, approvo abbaot..anza le idee che sviluppate nel rnstro prossimo articolo destinato ali'• Occident •. Ma io batto su questo punto: il pittore de\'e consacr<rrsi interamente allo studio della natura e-cercare di produrre quadri che siano in insegnamento. Le discussioni. sull'arte sono quasi inutili. Il lavore che fa realizzare un progresso nella propria arte è sufficiente compenso dell'incomprensione degli imbecilU. Il letterato si esprime per astratto; il pittore invece concreta, attraverso il disegno e il colore, le sue sensazioni e percezioni. Non si è nè troppo scrupolosi, nè tropo sinceri, nè troppo sottomessi alla natura, ma si è piuttosto più o meno padroni ciel proprio modello e soprattutto dei propri mezzi espressivi. Penetrare ciò che si ha· davanti agli occhi e perseverare acl esprimersi con la miglipre logica. P. CÉZANJ\'E (Trudu.~ione di PAOLO CRASSI)

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