Pattuglia - anno I - n. 7 - maggio 1942

s 1 dc~ ~~~:3~t~~t' 3 ~he Cl~ 1 ~;;!~ ma sia un'artej un pl'IOblcma invece che nncoru assilla questi appassionali della purola è questo: ..:Chi è l'autore del Film? )t. C'è chi dice che non vi è arte do,·c è collaborazione di più personalità e chi, di contro, s0- :~:~~1:n cl: 01 ~'ar~:s~~~n v~:uiddt collaborazione (Lion)i v'è inoltre chi afferma che l'unico, ,-;olo, uolissimo autore del film è il rcgist,a e chi invece asserisce che più intelletti concorrono nlln realizzazione di un'opera cinematografica (•.;oggcttisto, sceneggiatore, rcgi,3ta cd anche montatore). Su <1uo,;tc opinioni im·cro contrarie non è diUicile creami una teoria •3opratutto se, pre1;.c,indcndo dalla pura astrazione, cornidcriamo quanto vediamo ul cinema; teoria che, pur avendo curolteri di compromci3so rrn le \'aria 03tremistiche opinioni e1;lctichc sopra citate, può senz'altro mserc considerata logicmncnte cd univen3almcntc più giL...;ta delle altre. L'arte cinemntogrnrica è arte di collaborazione: quo3to in quanto le varie tecniche di c;ui •3i avvale sono così numerose e diICerenti che un uomo Golo non può COnù3ccrle cd adoperarle intelligentemente tutlcj a quc13tc tecniche quindi è naturale Vittorio Dc Sica mentre dirige • Un Garibaldino al Convento• Vittorio De Sica REGISTA i.:hc vengano prepet3ti degli spccinl~3ti. Però è indubbio che za italiuna, ha ottenuto una nuoin un film, 13in esso più o imeno va conferma nel terzo film •Tcriuucito., noi spesso ritroviamo rrna Venerdì.,, il quale, pur <1uella unità di realizzazione, cli rientrando nello 13tcsso genere mu·razione, di ritmo e di impo- di • Maddalena .,, già mostra ,;tazione che ci indica come una più ,3piccata la maturità dclpe1oonalilà spicchi fra le varie l'autore nei 13uoi vari elementi altre che concorrono al film che r:t.,ultnno maggiormente fue rirr3suma cd assommi le v{1- ·3i. Ricordo ancora di questo rie pen.Jonnlità passandole al film h, 13cqucnza finale che mi vaglio della pròpria ocnsibilitù. ha ,;inccramcntc toccato: De SiQun3ta unitil indica l'artista; cu e la Bcnctli ,3000 all'uffiil confronto fra le varie opere cio pcotalc e, trasportati dateli uno utcsso artista indica lo l'amore, 13embrano idealizzarsi ,3tile. e ,;ollcvarsi sul resto del mondo E: evidente da c1uanto ho so• mentre Migliari, accigliato impra wposlo che io sono di quel- piegato pc,3tole, altro non è che li che credono unico autore del il felic:11simp contl'ario dei due film il rcgir;tn (parlo natural- colombi tutto attaccato alla termcntc di vero rcg'3ta). Orn vo- ra ed alle ,:.uc relative esprcsglio notare come ,3in molto più !jioni più o meno meschine. Alprobahilc e Incile trovare in l'etereo ,;i contrnpponc giustaun film l'impronta pcmonalc m~nte il 13olido ed il col\trasto <ll,·c,rlnc~eg!!tb,!,l ,.cl'r•iu 0 sc 1 ·i 8 re r,','c,.cl o 00 ncslr'·,••· rie, ;cc I impidamcntc amalgama- . I ~· • . to finchè le due figure ,3i allondi nu,;tierc 1>iuttosto che pro- tannno, io:;iemc, fra In Colla ,•iu'c ìn , nri rilm dello :stesso anonima e formicolante che, punulorc la uicssa vena, la stcs- re accogliendoli, non ,3i cura 1m ispiruzionc, lo stesso stile. di loro. Per.130 che questo fiQuwta lungu premessa ha nnlc, alcuni l'hanno detto rctlH ,,ua ragione di csistc1·e in torico addirittura, pOO:sa essc- <1unnto nei ,,oli quattro film re con.Jiderato come uno dei che [ino ad oggi Dc Sica ci migliori • pezzi ., cincmatogrnha (h1to è rir,,cito a <limo- rici da antologia e pc,3sn reg• •.trarc un suo stile. « llosc ~cnr· gcre al confronto con qualche luttc ., C del 1939 e non h113ciu pezzo decantab3simo e di Clair molta traccia di uè; possiamo e di Cumcrini che di c1uc13to <1uindi ,~cnz'ultro considerare co- genere pcr3sono dirsi i migliomc ,;ua prima opera c1ucl 4,;Mnd- ri rapprmcntnnti. clalena, zero in condotllh del Con « Tcrc,3a Venerdì :i, la 1040, film riuscitissimo del sene- rr, 3c più propriamente cameri• re roseo-sentimentale. Lnfluisce niann di Vittorio Dc Sicn può ,.m De Sica la scuola di Come• cli·,:,i concluso. rini (C bene ora ricordurc che egli cominciò la ,3ua usccsn di li 1 3UO gusto si evolve e lh attore con l'indimenticabile •Gli nua opera ne risente naturaluomini, che mascalzoni ., e eh" mente a fondo. Quc,3t'anno Dc più volte ha i-ecitnto ,3otto la Sica, dopo una breve pnrentroi direzione cli Camerini); però ritorna rcg:,.;ta cinematog1·afico è Facile notare in c1uc,.;to suo in • Un Garibaldino al conJilm già una certa originalitù vcnt.o » il cui ,3oggctto, a difdi ,;ituuzioni cd una inventiva fcrenzn cli quelli degli altri feconda; i 11uoi personaggi so- film, ha uno ,3fondo storico. no ingenui, timidi, 13inceri di A propeo3ito <li c1uesto tilm unn sinccrilii intima: C il gu· credo che ,,ia opportuno dii-e ,,;to di De Sica, attore di pal- qualcC1>R cli più cli quello che cc•,c::enico e cli cinema, che si è ,semplicemente il suo apporto •,:~f1\~:1:~l ritmo misurato della fattivo alla formazione di una · Altro merito grande di De l~~~~~-f! 1 i~!i 1:i~~~n~-~l~lrt~ttivi~~:~ Sie.:n• è qutt;to: <li essere riuucito a dimostrarci una perso- nei confronti di quello che è nalitil cd uno ,,;tile senza ricor- il ,,oggetto in sè. i·cre alle ,,tranc innovazioni e• Contrariamente tanto a •Mud1,tctiche, agli esotici eslelismi dnlcna, zero in condotta » come di cui cc,_;ì facilmente si com- a • Tercnu Venerdì», Dc Sica piacciono certi reg;3t.i, in par- ,;i è. trO\•ato c1uesta volta di ticolar modo gli 6tranie1·i. fronte ad un Goggetto poco oriL'arte di Oc Sicll, Glrettu- ginnlc e che •.tpecie nei suoi mente 1taliana, cli una gentile rirlu;si storici si prestava trepacala r3obria rculistica fmcz- mcndamente alla rettorica. Ma Fondazione Ruffilli - Forlì Dc Sica è rii.:,3cito u cavarsela (l'o3pressionc non è forse troppo letteraria, ma mi •li perdoni) brillantemente e per di più b rinscitO con il garbo, il gusto e la mimrn della regia n trarre un rilm cinematograficamente buono cd una narrazione viva 1 intcro3santc, gradita. Ncll'atm(t,fora resa pienamente e nello •Jua classica per- [ezionc « Un Garibaldino al convento • pote\'a trovare una ccrtn pc,Jnntczza di linguaggio e di forme; e invece il film procede con una levità ed una finezza compei3itive le quali compendiano in un campo generale la qualità c,3tetichc dell'opera. «: Un Garibaldino» c,mla c1uincli anche un poco du tJUCllo che era il genere filmico caro 1:t Vittorio Dc Sicai quc-.:;to è infutti un film cli JH"•3sionc, di umore imperituro, cli •juprcmi giur<t1nenti, di cte.-nc promc1.,- •jCj non è più il mondo cosi comunemente ncr;tro tondato su di un ,3enlimenlo più limpido lul"'3C e anche meno rinunciatario ma più umano 1 più no,1tro, più •3cntito. c1uello che Dc Sica ci m(l:,trn in questo suo ultimo film. L'amore ne è il centro ideale; il dolore il corollario logico cd il racconto della ormai vecchiu tremenda ragazzina che ,3i svolge nel tepido quadro ultimo ottocento cli un sulot.to di ,;tilc ripieno di teiere e di tazze con prezit.,Jistici paesaggi, e di ,jignorine dal collettonc altissimo, visto oggi ci uppare forne solo come una vecchia 11torin che pure ci. commuove e ci toccn. Dn idero aggiungere, a dimo- •Jtrazione dellu italianità dell'arte di Dc Sicn un tipico confronto fra uno c1ualunque dei ~uoi film ccl un film non it(lliuno e precionmentc tedesco « Silss l'Ebreo•. SpeciFico: sic• come SC,3s è un rilm di carattere ,.;torico ed un dramma certamente più potente di una qualunque delle tenui trame di cui rino ad oggi •li è servito De Sica per i •3uoi film, come il •3uo confronto investo non il dato letterario dell'opera bef'llò3ì In regia. Infatti ee considcrin• mo bene «Silss l'Ebreo» vi troviamo proprio tutti gli clementi più propriamente tcdrochi <la quelli a favore {metodicità, ra• zionalità, accurata preparazione ecc.) a quelli a Hfavore (prnantezza, scarsa potenza cli emozione ecc.). Ora consicleran• do ad esempio, « Un Garibuldino al Convento ., cli De Sica non vi troviamo invece quella vena spontanea, lieve di semplici emotive e di gusto [inc e delicato proprio del carattere nostro ? Vittorio Dc Sicn è dunque un •·egista cinematografico schiettamente nostro e, pur in alcune sue intemperanze cli gusto teatrale, occupa un posto di prim'ordine nella schiera invero esigua dei nostri registi. Per <1uesta strada C,:.!:li rii"ncirà ben presto ad eliminare quegli accenni di tentrnlitil che ancora turbano la i:ma pcrsonnlih\ cincmatograricn e ril:,,;cirà ad abbandonare o, fon3c meglio, in un maggiore aUinamento, a 13uperare In sennibiliti, stessa ciel Camerini che 11embra ora rivolgersi fuori dal 1ìuo mondo nell'intento di realizzare opere più grandi di lm. Dc Sica •3n dirigere gli attori, li plrr.Jma intelligentemente cd inquadra le diveme intcrprcl.azioni in una linea unica, in un complo3so armonico. A quu3Lo proposito abbiamo corntutato come attori non più diretti da lui abbiano dimo- ,;trnto unn inetricacin intcrprelutivu che mai ci ,3m•emmo immaginati. · li cinema italiano quindi, ol• tre alle tre ,3tclline che egli ha lanciato e che ,3ono fra le spernnze più genuine del cinc• ma n<•>tro: Carla Del Poggio, frri;cmn Dilian cd Adriana Benctti, a Vittol'io De Sica deve ,llolto: prima co3n fra tutte la ticnsibilitt, genuina, schietta, gcn. tilc, Fine clj cui egli ci hu dato prova in ogni •.mo mm i e così il ,_;cnso di responsabilità, la curata prcparnzionc con cui, oltre. all'abilitil, ha creato ogni ,;un opera dimostrando a tutti la vitalitti, anche ,3c scarsamente documentabile, del 11Ct3tro cinema; .ed in[ine la dimc•3lruzionc evidente che, nono,;tunte buona parte dei cinematogra- [ari d'Italia ,~iano o degli incompetenti o dei mediocri, cait.ilc ancorn <1ualcuno che sa usare la parola dcli 'arte. El'</lICO CAMl'Ol1t:s1 12) Nicola Moscllrtleln ( io:ìi Lavoro d'Italia.,, lloma 1926): • Col passare del tempo il tcutro ha perduto <1uesti caratteri corali, Fino a diventare squi5ito divertimento Òi solita1:·i, i c1uali, non potendosi più richia• mare agli antichi miti, tramontati, e non avendo fede nei nuo• vi, si sono fatalmente distaccati dalla folla primo vero attore di un vero teatro». 1\forco di l.ibert.o ( « Scenario», Boma 1942): ... , il contributo del teatro nlla formazione della nuova cultura ò nella chiarita tendenza e una ricostruzione cli miti e cli certezze, in un clima cli poesia, espressione ~i una civiltà che lotta per imporre nuovi va.lori». 13) Dedicato a certi cincusti: • li regno del cinema è quello della più fantastica rantasin. Esso può rendere , isibilc la vita di un formicaio o la contrazione dei nervi di un uomo i~ prc~? ad una forte cmozi2!kc. :Non e e spettacolo t1lcuno che esso non possa rcalizznrc: il volo cli un uomo a cui spuntano le ali o lo sbocciare cli un fiore, la vita negli abissi marini o l'incendio di una citlù non sono per esso che còm pili quotidiani. L'invisibile, mcr cè sun, ··,tivcnla tangibile cd è presto sollo gli occhi clcllu folla. I letterati, per una cli c1uclle d~f~r!na~ion~ della intclligcn;r,a s1m1h alle deformazioni fisiche cli certi mestieri, hanno creduto che per fare del cinematografo bastasse sceneggiare dei .. romanzi o dei drammi». (Nicola Moscardclli, • li Lavoro d'Italia•, 1926). 14) l problemi ccntr.:1li del cinema ituliano (nlmeno a scn· tirc certi giornalisti cincmatog~arici): il ca~o di <1ucl tal g1o"unc Rabboni il mrnlc si \'C~ de ri[iutato un soggCtto Hai rcgistj itnliuni· e poi quasi occct.- tato cln Pabst ccc., ccc.; l'eroico gesto di '\1'n.r.zal'Ì (:\'nzzari dc,c avere un scgrelurio \'Cramcntc intelligente nel trovare 'il modo di procurare a( principalc pubblicit1\ gratuitu·) che si ofFrc di sostenere senza compenso unu parte nel rilm di Albani: « Hcdenzione » (e spc1·iamo proprio d1c con c111csto film Alblmi si redima di:,llc precedenti pessime prove); e tutti gli altri attori d1c ranno l'eco a Nazzari. Altro compilo della slampa cinemalograficu italiana ora è quello tli scambiarsi vicenclc\'olmentc, sulle colonne dello stesso giornale, elogi spertic:.1ti u base di « maestro », « grande », e cosi di seguito. Dopo di che la c1·isi di intc-1• ligcnzu che noti.uno ora nel nostro C'Ìn<.•rna è pienamente giustificabile ed in un certo senso meritata. Infatti che c'entra in lulti 11ucsti pettegolezzi il cincnut? Che importa a questi signori che lo dovrebbero incoraggiare e sforzare con intcliigenzu? Essi non pensano ad altro che ad imitare lo 6tilc <lcgli uffici stampn u Oasc di ~ort'ictti e di evviva. Sbagliamo forse quando diciamo che c'è ;:~ 1:~~~!~: :\1~~~acl~;~ia p~:~ 1 t~~ profilo di divn od unu stron• cuturH inzuccherata od un elogio sfacciato ud un tizio influente? WA/1 15

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==