Pattuglia - anno I - n. 5-6 - marzo-aprile 1942

ALIMENTAZIONE E VITAMINE Il. ~'EL numero precedente abbiamo descritto con tratti caratteristici le vicende delle \'itamine nel quadro della storia dell'alimentazione dell'uomo, ed abbiamo visto come il processo del distacco <lell'alimentnzionc umana dalle forme naturnli degli alimenti e il processo elci la « denaturazione » assumessero un decorso [atale come conseguenza delle manifestazioni della 'civiltà che frapposero ostacoli sempre maggiori aHu prcpnl'azione naturale dei cibi. La civiltà stessa però, con le sue conquiste sta rapidamente rimediando ai danni precedenti. Soltanto nel breve pc1·iodo degli ultimi 50 anni la scienza medica riusci a -scoprire la particolare essenza delle catastrofi della alimentazione ricordate e ad impedire la loro comparsn in misura epidemica. Le avita• minosi sono divenute in Europa una raritù, se si fa astrazione della diffusione ancora relati· vamente grande del rachitismo. Ciò sopratutto per opere di due grandi conquiste: 1.• la dottrina delle categorie di Cai·• lo von Voit e Max von Petten· . kofer, secondo la quale il ri• cambio energetico dell'uomo e degli onimoli è dominato dalla mc componente della Carina, usutu per lu fabbricazione del pane, una percentuale di cru• • sca loie che la vitamina 13. vi sia contenuta in abbondanza. lnoltrc s'è cercalo di trovare un processo che consenta di accu• mulare 1>er l'inverno il sovrap· più di vitamine di cui sono rie• chi i legumi e le frutta. Risultati particolarmente buoni ha dato un metodo esperimentalo a Monaco di Baviera e detto •congelazione-lampo~. Si pren• dono piccole porzioni già cucinale sia di carne, sia di legumi e di frutto, si lasciano congelare per un periodo da una a tre ore alla temperatura di 65 gradì sottozero e quindi si mettono in Frigorifero. Conlezionati in apposite scatole impermeabili, questi blocchetti gelati rimangono colà, alla temperatura costante di 18 gradi sottozero, fino n che devono venir consu• mali. I viveri cosi conservati perdono, col ritorno alla temperatura normale, il loro contenuto vitaminico; perciò <! necessario farli pervenire al consumatore in istato• di congelazione. A questo scopo provvede la cosi detta « catena frigorifera ~, che a Monaco funziona perfettamente. Tratta dal magazzino, la merce viene in carri speciali trasportata al dettagliante che ha già pronto per somministrazione razionale di • riceverla una ghiacciaia, da do• proteine, grassi, carboidrati, so- ve arriverà, sempre in istato stanze minerali e acqua; da congelato, nella cucina del concui derivarono le tabelle delle sumat.ore. calorie che tengono conto del fabbisogno dell'uomo sano nelle diverse età della vita e nel.le diverse IH'Ofessioni. 2.à la scoperta delle vitamine attraverso le sindromi morbose causate dalla loro carenza nell'alimentazione; e quindi la conoscenza deJle proprietà chimiche e fi. siche di esse, delle percentuali secondo Je quali esse sono contenute nei vari alimenti. Soltanto riuscendo a tTasportnrc nella pratica queste nuove conoscenze, si può compensare una parte del danno che si é prodotto specie negli ultimi decenni con l'inadatta alimentazione del popolo, sopratuttp delle persone che abitano nella città. Cosicchè oggi all'industria alimentare non si pone sol• tanto la domanda: • Come si conse1·\·ano gli alimenti, senza che essi siano alterati dai batteri •, ma anche: « come si prepara un alimento da conservare, senzn che vada perduta la quantità di ,•itamine in esse contenuta•· Al tine di risol- ,·ere i .problemi che ne derivano, mofto s'è fatto e cli più si farà. Infatti, per quanto concerne iJ pane completamente bianco, già da anni si ò venuti alla risoluzione di lasciare coDes·idero ancora ricordare un esperimento, d'altro genere, ma interessante per i favorevoli risultati, compiuto sempre in Germania. In un certo numero di circoscrizioni scolastiche forono somministrate nell'inverno del '40 delle comp.resse di vitamina C; in totale 60 milioni di dosi distribuite a 1,6 milioni di scolari. L1UUicio di Sanità pubblica inlormò dei risultati ottenuti che superavano di gran lunga l'aspettativa. Nonostante l'inverno rigido lo stato gene· raie di salute degli scohu·i (u particolarmente buona. Il numero dei casi di rartredorc e d'influenza fu assai inferiore alla media degli scorsi anni e, dove apparvero, furono combattuti in un tempo estremamente breve. La frequenza degli sco• lari ru regolare come non mai. I ragazzi si sono sempre dimostrati pieni di buona volontà e non han0o afFafto accusato l'u• .. sunle stanchezza di prùnavera; osservandosi, al contrario, un aumento dell'appetito e il con• seguente aumento di peso. Troppo spazio accorrerebbe per ricordare i numerosi espe• rimenti, che si stanno facendo in questo campo, per risolvere in modo completo il problema Fondazione Ruffilli - Forlì «alimentazione-vitamine•. D'ul- · tra parte questo problema interessa fino ad un certo punto l'alimentazione dell'Italia, la cui cucina fa poco uso di conserve, e la cui popolazione ama nutrirsi, ingerendoli nella Forma naturale, di Frutta, ortaggi, legumi ed agrumi, dei quali tanto provvidenzialmente la nostra Patria abbonda. Ai tempi delle famigerate « sanzioni » fu pos• sibile sottrarsi ad esse per la parte alimentare e di ritorcere 1verso i sanzionanti le privazioni delle provvidenze che il clima e la capacitò agricola dànno in larga disponibilità ad ogni cittadino italiano. Il problema trattato acqui;ta una maggiore importanza in questo periodo di guerra, pcrchè è necessario assicurare le popolazioni contro i rischi di avitaminosi, conseguenti alle inevitabili restrizioni aHmen• tari caratteristiche di questi periodi. L'esperienza, infatti, della passata guerra mondiale ha insegnato che è buona norma pre\'enire le avitaminosi da carenza, se si vuole mantenere elevata la capacità di resistenza della popolazione. t questa volta l'Inghilterra, contro-bloccata dai tedeschi, che, come comunica un editoriale del Journal ot American Medicai Association, ha preso fin da anno scor- •so, i seguenti provvedimenti: ai grassi (tipo margarina) è stata aggiunta vitamina A e alla farina per panificazione sono stati aggiunti calcio e vitamina D sintetica. Vi è probabilmente della esagerazione nella frase conclusiva dell'editoriale che atrerma che l'erticenza di un popolo per la prosecuzione della guerra può essere aumentata semplicemente dando un pò più di \'itamina l\. di c1uclla che il pubblico ora ha, ma si deve tuttavia riconoscere \!he, ai fini bellici, il soddisfacimento del fabbisogno vitaminico è altret• tanto importante che il fabbisogno calorico. (fine) ALBERTO BA.ZZOCCHI PRINCIPI DI RADIESTESIA L~al~:d~:::hf!a d!ta su:~c=- 0 miratori e dei suoi appassionati ed entusiasti cultori che ne fan• :rv:~: m~:e 0 r~~~s!!r 0àefi ;~~ mondo di arte, cd ogni giorno più fa la sua comparsa fra il pubblico. Se ne stanno occupando anche i giornali che hanno pubblicato critiche in pro• posito; cd abbiamo letto articoli ispirati a lusinghiere speranze di un avvenire ricco di !rutti per la lladiestesia, ed anche critiche spietate che la destituiscono d.i ogni fondamento scientitico. Nei crocchi meridiani che come d'incanto si formano al sole che a tratti fa capolino Ira squarci di nubi in. questi mesi invernali, o durante la solita passeqgiata se-raie, abbiamo messo nelJa discussione l'argomento della Radjestesio, per sentire un po' anche il parere dei compagni. t: ci siamo sentiti definire la Radiestesia come « la scienza del pendolino•, con un sorriso scettico cd una sottile punta di ironia nell'accento della voce. Alcuni hanno parlato di « scienza da appendice» ed altTi si sono mostrati addirittura scandalizzati per questa attività che ai loro occhi esorbita completamente dal campo della scienza sperimentale che ha nnzi del mctaFisico, del supcrtizioso. che si a"vicinn allo spiritismo alln fattuccheria. Ma &-io.moconvinti che tutti costoro hanno letto solo le critiche sui giomali e per semplice pre• giudizio non si sono voluti abbassare a tentare espetimenti propri di una « pratica superstiziosa », atta ad ingannare i gonzi in buona fede. Ma coloro che dediti a studi scientifici, spinti da una sana curiosità per tutto ciò che sa di nuovo ciel campo della scienza o indotti dall 'entusiasimo di qualche amico già e iniziato » si saranno presi la briga di controllare con la prova dei fatti le chiacchere sentite raccontare tentando con un qualsiasi pcn· dolino quei semplici elementari esperimenti che sono a1la portata di tutti, saranno rimasti stupiti dovanti a c1uelle oscillazioni ed a quei giri misteriosi, ed a,-ranno esclamato: « Eppure é vero! •. Ora non vogliamo ntteggiarci qui a paladini della Radicstesia ma solo diciamo che il fenomeno Radiestesico esiste, e che anzichè criticarlo e denigrarlo converrebbe stu• diario attentamente per trarre eventua.lmente una pratica utilità anche nel campo delle scienze. Certo molti entusiasti hanno esagerato attribuendo alla Radiestcsia poteri immensi in molti campi de.ll'atti,•ità umana e facendo opera di « divulgazione». Ci sembra che questo divulgare fra il popolo una materia delicata come c1uç.lln della Radicstcsia non sia cosa molto indicata pcrchè il popolo (acilmente la fraintende, e ere• dendo di avere nelle sue mani un mezzo di indagine infallibile sempre e per tutte le cose, la fa facilmente degenerare in supertizione. Per la salute men• tale del popolo quindi , sarebbe desiderabile che i fenomeni Ra- •dic&tesici ancora oscuri rima• nci:;scro nelle sole mani d.i coloro che soli si trovano in gra• do di oUrontarli. . .. Cosa studia dunque la Radiestcsia? - Cosa signiCica il suo nome? Qual'è l'utile che da es• sa può trarre l'umanità? Per coloro che di Hadicstesia si sono già occupati non abbiamo la pretesa di · dire novità, per gli altri cercheremo di rispondere in breve e semplicemente a queste domande onde invogliare anche i ritardatari ad acquistare un trattato di Hndiestesia a afferrarne almeno j principi fondamentali e mettersi al corrente delle dispute e polem.icbe sorte fra gli stud.iosi intorno a questo argomento. ~ cominceremo col ricordare alcuni elementari esperimenti, che sono come la provo sperimentale del fenomeno Radiestcsico. Prenderemo un pendolino tra l'indice e, il pollice della mano· destra e te• ncn<lolo sospeso sopra il pro· prio braccio sinistro, o sopra il palmo o il dorso della mano o sopra un oggetto c\ualsiasi, si vede che quel semp ice ciondo1ino appeso ad un [ilo assume strani movimenti di oscillazioni e di girazioni, che cambiano col cambiare la forma e la posizione del braccio e della mano, ed anche il sesso della persona a cui la mano appartiene. Ed è facile dimostare, contro gli oppositori che tali movimenti non sono determinati da quelli sia pure impercettibili della mano, che si cerca anzi di tenere completamente ferma. Qual'è allora la causa di questi movimenti? Quale forza misteriosa ed inesplicabile la compiere al pendolo questi moti? Una ri• sposta esauriente una teoria precisa non è stata ancora formulata dagli studiosi di radiestesia. l'.ila secondo l'ipo~si più accreditata, ogni animale, ogni corpo, ogni oggetto, emanerebbe certe proprie radiazioni, certe onde, che si propagherebhero (>er lo spazio con una velocità enorme ed a distanze infinite. Ora ogni creatura umana, mct• tendosi nelle condizioni adatte, può aver.e la capacità di captare e rilevate tali onde, come un apparecchio ricevente ha la la capacità di captare e rilevare le onde di una radiotrasmissione. Certo occorre un lungo e paziente esercizio per affinare La propria sensibilità ed acquistare una certa attitudine e per trovare, « provando e ri• provnndo • le condizioni migliori di riuscita. E come si captano e si ~rendono sensibili? - Qui entra in giuoco il sistema nervoso. Secondo recenti ricerch.e il cervello umano sarebbe un centro emittente e rice\.·ente di onde e la percezione radiestesica sarebbe dovuta « ali 'interferenza » delle radiazioni emesse dal cervello con quelle dei corpi e• splorati •. (Cassamalli) « Quando la vostra anima forma un pensiero, ciuesto si imprime nel vostro cervello, che essendo materia, produce per quel tocco certe determinate vibrazioni che sono diverse per ciascuno pensiero ». Tali vibrazioni per se stesse minime, ia- (initesimali, ampliate dai nervi, si irradiano all'esterno a distanze incommensurabili ed a velocità prodigiosa. Quando poi le onde del mio cervello si incontrano e sintonizzano (os• sia sono della stessa qualità, dello stesso tono) con quelle irradiate dati' oggetto cla me pensato, allora esse si rendono sensibili e vengono captate•· (Grandori) Dipende poi dalla nostra volontà captare certe detttminate radiazioni, trascurando le altre, col pe6sare solo a c1uelle che ci interessano; e queste sintonizzando in tal modo con quelle emanato dal nostro cervello si rendono manifeste at- ,traverso i movimenti del pendolo, che ognuno interpreto secondo la propria esperienza (generalmente le girazioni destrofse sono favorevoli ed alfermative, le sinistrorse sfavorevoli e negative ecc.).. Occorre quindi dirigere il nostro pensiero attentamente e senza di• strnzioni solo allo cosa d.i cui ci interessa captare la radia19

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