Pattuglia - anno I - n. 5-6 - marzo-aprile 1942

FBRUNANOOVA t NZONB ITALIANA sperante negli imposti sonori. Ciò, si potriì obbiettore, spcs· so dipende dal [otto che nelle orchestre,· per ragioni economi• che, si sono ridotti al minimo in· dispensnbile gli interpreti. Quc• non sono esclusivamente ritmici. Anche In bnttcrin sarebbe ~JIE il Jozz abbia contriU buito al progresso della nos1ra musico popolare è innegobile, mo è altrettanto innegabile che esso, inrtuenzanclola, abbia oscurato certe carAlleristiche nozionali in essa insite, pur senza Carla raggiun• gerc queJ livello artistico og· ~i tanto desiderato e discusso. In questo e in numerosi altri giornali sono apparsi articoli pro e. contro l'attuale musico popolare. Ciò dimostro quanto sia sentito questo problema. Jamente il suo compiCo senza assumerne altri i quali non fa• rebbero che appesantirla e r·en• derln schiava cli essi. t. ora insomma di togliere alla canzone un compito da molto tempo nddossatole: la donzo. Quest'ultima ha delle esigenze ritmiche superiori oJ.. le possìbilitù ritmo-estetiche della nuova canzone. La struttura armonica do· vrebbe essere modernissima, gli nccorcli non più alle regole comuni dell'armonia dovrebbe· sto in,•eee è un motivo secon· dnrio esistendo 1>ure diverse canzoni bene istrumentnte. soggetto ad un cambiamento: da comJ>lesso ritmico si mute· rebbe in complesso ritmo-colo• ristico. 10). - A proposito di certo li contrabasso dovrebbe evi- criticu leggiamo assieme quanto tare di suonare a « Slapp » se scrive Mat in uno degli ultimi Gli è che noi dovremmo prc- non per un determinato eHeUo numeri di e Meridiano di f\ot.endcre molto di più dagli stru- voluto. ma»: « potrelTimo inFolli cit.nre mcntotori, essendo la loro fun- Per chiarire maggiormente di- Carlo L. llrngaglìa, che in ogni zione esplicata do professioni- l'emo che aflche· i registri gravi suo nuovo spettacolo apporta sti O non da dilettanti. deJl'orehestra, di solito impic• l'ormai elevato (?) contributo Ogni canzone, per proprie gati, per scandire monotnmcnte della sua personale esperienza ragioni interprelative, necessita il tempo, dovrebbero !are quel• e della sua apprezzato (?) di un complesso istrumcntole l'atmosfern voluto dal testo. nbilitù (vedasi Barbablu con Li· diverso dalle altre. Perciò occor• Circa il modo di suonare e ,.Jia Si lvi e l'anoor pili recente rcrehbe, se si volesse alleviare di contare sentiremmo con pio• Violette nei capelli); Camillo Diciamo subito che noi sia•, .. ro essere soggetti, ma a quella l'inconveniente non trascurabile cere una canzone priva di por· ~'lastrocinc1ue, intelligente quan• mo di quei giovani i quali sen· del gusto ispiralo daJ testo dello questione rinnnziaria, con· tementi e di tutti quegli inlon· lo sensibile e colto regista, af• tono urgente bisogno di una poetico. In molte canzoni on· tinuare nella non l()dabile mn· tilissimi « do ra eia ecc. ecc. •· fermatosi con il successo vene· musico popolare nuove. Sicco• coro oggi in voga, l'armonizzo• niero ùi affidare più istrumen• Se il testo poetico sorù un ziono de / mariti (e <1ui siamo mc e giuslissimo jJ non obbat• zionc è tutt'aJt:ro che catliva, ti ad un unico interprete. grottesco è ovvio che grottesca d'accordo) e or non e molto tcrc se primo non si ~ costrui· mo bisognerebbe invece seguire dovrà essere le musica e )'in· con il gustoso e toccante (?) sempre l'evoluzione delle « mu• Anzi si dovrebbe completa• terprctozione; solo in questo co• Ultimo l:Jallo di Hcrczcg; in• sica pura » perchè non eyvcngo re l'orl!hestre col numero ne• so si potrebbe pcrmette•·c egli rinc si dovrebbe oggiungere più ciò che è capitato aJJn fine cessario di essi senza chè il lo.• interpreti di alzarsi e gestico• oggi il r<'gista Ccntilomo che le, ,ogliamo dire come ci e pie• del secolo scorso che di front.e to economico potesse esserne tur• Iure con gli strumenti. con • Drh•ido » anche ci ha di• ccrebbe » sentire questa nuova od un deciso progresso sin· bolo. Insomma, richiedere agli Ecco come ci «piacerebbe• ~ostrato la possibilih\ di reo• to, pur senza per questo aver l'uria di dcttnr legge e di vo· lcr aUinncnrc l'Autorità all'Ar· musica. E. per ora pnrliamo so· fonico la musica popolare, bi• orche st ra1i la conoscenza di un la nuova canzone.' lizzare in Italia, e olla per• lo della canzone, espressione sogno confesso-rio, rimase nelle mnggior numero di stru menti, t errato dire che con tutte fez.ione (? ), i famosi g(allo•ro· mnssimn dello nostra musica condizioni pietose che tutti son• non ammettendo però l'abbas- queste modiUche Ja conzone ne sa che il 00st r0 pubblico im·• p0polare. no. sarsi del UvelJo artistico del• uscirebbe appesantita ed impac• parò ad amare attrovcrso le più Il testo di essa dovrebbe La slrwnentozione ha assun• esecuzioni. ciato. Tutt'altro. Oro è pesante celebrate produzioni st raniere». t<> <:ol progresso un'impotton• Anche il compito di certi ed impacciata per gli incon· Se non avessimo avvertito zo non indirrercnte. La tovo• strumenti dovrebbe necessario• venienti causati da una veste il lettore che quc5 ln prosa è Jozza dei colori orchestrali di· mente cambiore: il pianoforte non sua. opero del critico cincmatogra• non sarebbe più oonsiderato un AUidandole il suo e solo fico di un settimanole letterario istrumento ritmico, mo, se nel- compito fondamentale la con• egli potrebbe giustamente pcn· orchestre dovrò. essere presen· zone ritornerebbe ad esprimere sare che simili pucchiani ap• te; sarà il caso di fargli ri· <'ti accontentare per intero l'anf• prezzmncnti critici, nl latte• prendere in pieno tutti i suoi mo urtistico del nostro popolo. mi<"le, fossero pubblicati in uno mezzi di espressione i quali ALBERTO CECCARELl..,I di quegli sdolcinnti notiziari ::,,~" .:~::. · , ::-::::: Aproposito ~e· "Il c~iromante,, e~ei film diMacario· §i:,~~rf fi(\~ nostra vita e del nostro sen· diamo inutile commentare mag• essere vcrumentc poetico e non un insieme di pnrole che, come spcs!'\Q accade sentire oggi, non hnnno senso alcun~. Non pre· tenderemmo che il testo poeti• co nvesse il valore di una poe• siu d'autore, ma potremmo e do, remmo pretendere che fos• se qualcosa di più che dcccnle cd espressive. Ln poe• sin dovrebbe COQ'lmuoverc di \'ente di giorno in giorno più ricco, ma purtroppo si notano strumentazioni e complessi mu• sicnli sc1uilibruti 1 talvoltn con \ 1Uoti pauosi, con mancanza di fusione e con una monotonfo esotimento. Non escluderemmo pe• vER..\Mt~TE è già un due rito? mtliUì del filo narrativo con· giormcnte. rò potesse avere temi diversi ~ tre mesi che è uscito, ma Mn poi basterebbe una co- dutt~rc. ~ua~dia~nb piu~tosto ni 11) • Cnrlo Corlon<lo sul tulL'nltro, ma i concetti dovreb• ci piace richiamarcelo allo men· so, clu: dice molto: Macario molh e1>1sod1 divertenti e nun « Lnmbcllo » di Torino scri,·e: bero essere sempre ottimi. Am• te perchè ci dà occasione di diverte, e, diverte 'del buono peregrini che esso ha servito ., Perdurando l'ntluolc confusio· metteremmo pure vi fossero notare qualcosa sulle nuovo e del grosso, come appunto ad unire, ed in un'u!'ilà in\'cro ne l'interessamente dello Stato conzoni volutamente ~rottesche p~uzione di casa nostra, e riuscivano e fare i Lloyd, i niente affatto effimera, poiché è, se non necessario, almeno le <1uali dnrcbbcro varicti:\ al complesso della produzione con• zonettisHca nazionale. Nel te• sto prefe-riremmo escludere il ritornello, forma questo supe· 1·nt issima dni tempi. F: ci sia oppure no le rima è una quc• &lionc di secondaria importan• zn, purchè da esse traspiri un nlito di poesia. '.•. Ed crcoci alle parte musica• le: la m<'loclia dovrebbe co• stituire nella nuo\'a canzone la parte princi1>ole. La struttura della frase melodica imitereb• be quella del testo poetico. Sopratutto sentiamo che nefla nuo\'a cnnzonc non vi dovrebbe essere posto per gli abusi ritmici stC"reolipati tanto fre• c1uenti nello musica popolare dj oggi. Il ritmo si dovrebbe pre• scnLarc in una forma di ele• l(Onzu poctict) e perciò meno ba• nale, come lo è ad esempio nella com1>0sizione d'arte mo· derna. sulla cosiddetto critico (io di- Kc.:oton, Cric e Croc e compn· \'Ìrn rimarcata molto bene nd a•uspicabilc. Non si trotta cU rei più propriomente « cricco ») gnia. E se il pubblico, che non esempio dalla scenografia, scm· creare un vero e proprio Tea• di casa nostra. Ho giù trovato C poi tanto invecchiato do di• plict' mn ,·eristica, succosa e tro di Stato che forse e.ristai• infAlt.i un bel gruppetto di mcnticarsi del tutto quei tempi nclll'insieme appunto assai ci• lizzerebbc troppe inizioth·e, che « critici • i c1unli hanno boe• di continua sorpresa, apprezza ncmntograCica e personale (il sia pur errlllc e sfavorevoli, cinto come son far bene loro e non dice: " Fn piangere » in· purco dei divertimenti, ove in cle,,ono oncoru overc vita per~ c1ucsto innocentissimo e gusto· vece che ridere, è segno che poco spazio si cambia di on• chè costituiscono il più acuto sissimo rilmetto del simpatico sostanze ce n'è. E noi siam goto e di visuale con uno vn• punto di riferimento della nor· ~lacerio, e si sono anzi quasi con lui. Errore, d'accordo, vo• rietù e pittoricitò pressochè in• male attività; lo Stato, o qunl· scandalizzeti che une simile ro· ler cercare uno prorondp, in- finito; e quellu piozzetto nel• siosi F.nte preposto ulla biso· ba si stia ripetendo in c1uesto diviclunlità comico, e quindi or- l'ultima scena, con quegli al• gna, doucbbc assumere un modo. Ebbene io invoco con tistico e sostanzialmente t.lrom· beri tra la gente e i buroc• compito t.li soneglionza con fini lutto l'ur<lorc unn cinquantina matica, come quella ad escm- coni, o, e avviene lo precipitosa di suggerire, di indirizzare - non uno - di filmetti gai, pio di un Cheplin o anche di fuga con rincorso e acchiappa• l'iniziali\'R pri,·ntu. Esso diven• spontanei e ben condotti (on• un Keoton, in qJestc comme• mento), molte cose appunto tercbbc l'organo regolatore e che se non scnzn pecche) come diolc gaie che usufruiscono di tanno pensare, per restar trn coordinutorc di tuU..u o di mog· c1uesto che si è agg"iunto te· diverse ottime esperienze della -noi, a un Camerini il miglio- gior purte dell'aui, ità, unifor• stè alle ,;erie ormai ragguar• storia del cinema (Clair e Cn· re. e forse meno provincialuc• mandola. e se indispensabile, ·de,•olc dei film del nostro mi· merini non esclusi). ~la l'inveo• cio e forse anche in audacin limitnndoln aHc sue mire ed glior comico cinematografico. tivo, anche sc- cnlcolatn, nnche supernto. nlle sue finalitù ». Perchè: si critichi Macario e se « prodottn )t, secondo In no· Insomma, son io proprio Qut'Sto si legge in una pn· lo si stronch;. e lo si disprezzi, ta formula americana della col• tanto cieco e ruor\'iato, o i gin,1 de, c1uindicinalc elci carne• come ra certa gente quando laborozione al soggetto, c'è: os- nostri c-ritici della «cricca» si rati torinesi. pnginn che i ca• di una novitll ha ormoi usato sin in dcfinj(iva risulta cffi• svC"lnno un po' troppo « sfrut· mcrati suddetti hanno intit.olnto quel tanto che non lo tolga cocc. ta•situazione • quondo si scn• -=-tentro nuovo». li loro sforzo <lull'npparire « aggiornata », ep· A<l ogni modo, per tornare tono in dovere cli difendere · per 1'0Uermn7;ionc ciel nuo,o pure egli, cd i suoi ingaggia• al film, che ci lrn dato lo spun- l'onore cincmotogrofico italin· tcalro è lodevole: solo li prc• tori, soggettisti e regisli, be• to per ouestn nostra chiocchie· no di fronte a un « Senza cie· ghercmo di ,olcre essere un nintcso, sono i soli che han ruta, esso non ~ arrau.o dei lo» o ad uno slucchcovlc poco più aggiornoti. A questn creolo c1unlcosa di cinemato· ph} scat.lcnti rutti dal « Grup- « Eravamo sette vedove• e si• ora· sperinmo si saranno oc· graficamente omogeneo e nello po Macario•· Il primo, « lm- mili, per J>Oi togliere il di• corti che quanto propugna Cor• stesso tempo originale. Il so• putftto alzate,•i ,-, [u, d'accordo ritto di cittadinanza e anzi on- lando è giù stato in massima lo Vero nostro comico cinema·, il più subitamente sorprenden· che , 1ucl po' di merito, ce•·· parte nlluato e sto attuandosi togrnfico insomma, pur· se du· te ccl esiJarnnt..e, perchè il pri· tissimo almeno in una più sa• du una certa Direzione gene• questi est('tici bisogni <lovreb• plicato (nell'intenzione se non mo 1 e pcrchè veramente ben na e ricreante veramente, con· l'alc per il Teatro che, se non bero essere llCContcntuti. Na• nelle trovale) su <1uelli della congegnato. ~la anche qui non cczionc del cinema, e film no· erriamo, agisce presso il Mini· Lo s,,iluppo <lellu melodia potrebbe richiedere talvolta, per rugi,mi di cadenza; bnttute con <li,ersa di, isionc duratn cd ampiena. F: logico <1uindi che turalmcnte , n da sè che la nuo· fumosa era comica del cinema. bisogna lasciarsi troppo stor- strani come questo? stero della Culturu Popolare ... "' canzone esplicherebbe SO· E <1uesto è forse picciol mc.. nure dalla futilitt\ e convcnzio· ~STONE CANESSA WAR F~ndazione Ruffilli - Forlì

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