Pattuglia - anno I - n. 5-6 - marzo-aprile 1942

ILTEATROGUF ;-lccwi/o allu schiera degli al.- lori commremente rappresentali, accanto al classico e deprecc,Jo teatro di me.-.li(•re e commerciale che r,on può rispondere alle acuii.e esigen:e del nostro spirito, esistono alcuni aitlori nuovi e vecchi degni clellll pùì gronde alle11:iot1e: è per/el.tamenle vero cioè che vive oltre il lempo, un teatro valido moralmenJe, eticamenl.e, arti-.ticamenle. Teutro che non è da con/ondcre nè con <Juello dei 1·eccl,i e nemmeno con quello dei giovani, gli uni e gli allri fermi alle loro posizioni clie non po.ssfomo sempre condividere e sosl.enere, teatro che è valido perchè semplicemente tale e risullanle da un equilibrio fra forma teatrale e significazione poetica. • Il pubblico, il 110.dro pubblico c!ie per diver<;i motiui ,rn,i cono,,çce mollo di questo 11-nlro, ~ap!·à cerlamente ap• pre::are e • sentire » il prepo· lenle senso di poesia dei tes-li cl1e noi abbiamo inscenato questa sera. Di questo ci dà ccrtez:a la personale convinzione che il pubblico provinciale sia ugualmente dotato di sensibilità e di intelligenza quanto quelto tielle grandi città. Questa é la nostra convin· :ione e tale è la nostra polemiccJ: il pubblico ,/i provincicJ tJppre:zerd senza reticenze quello che è elfettivamente U cero teatro, il teatro-arte. IVALTER RONCf/1 (Dal programma del « Tealro Cui•) o Lo sera del 6 marzo il Teatr:o Gur ha rappresentato: « Le ombre sul fiume• N6 di Anonimo Giapponese per la regia di Enrico Camporcsi; • Felice viaggio• di Thornton \Vilder per la regia di \Valter Ronclti; « La Patente » di Luigi Pirandello per la regia di \Valter Vichi Scenografie di Stclio A'lartini e Anton Luca Bonora. Al pubblico è stato distribuito un questionario in cui si chiedeva: « Quale dei tre autori questo scrn rappresentati sentite maggiormenLe vicino alla vostra sensibilità? Quale commedia vi è sembrata realizzata con più impegno? E pcrchè? ». Delle risposte, per mezzo delle quali è stato in un certo senso saggiuto il gusto del pubblico, v'errit data ampia notizia nel prossimo numero. Una scena de e// Digiunatore• di E. fulchignoni al Teatro dell' Univc-rsità di Roma Difendiamo l'intelligenza A UANDO nel turbine di un 'C,i grande sommovimento bellico le idealità e le passionj dei grandi poj>oli vengono ad assumere posizioni antitetiche e al• l'occhio di chi si trova in lizza non è sempre facile o possibile distinguere <1uclla che è la posizione critica da adottarsi nei riguardi del valore artisticoculturalc-lettcrario della nazione nemiéa, è necessario che in tempo sorga nell'animo di chi sente e crede nella propria superiorità un cosciente odio che, Fondato intellettivamente e secondo ragione sui vitali interessi che deve difendere e sulla partecipazione intima dello spi· rito all'idea animatrice, lo renda idoneo alla obbiettiva e intel~ ligente disanima. Di questa necessità però - a quanto stiamo notando - non sono troppo convinti quei gior• nalisti o scrittori che pensano di ra1>prcsentare l'intelligenza nostr'a servendo non so quale propaganda che ha tutti i caratteri per essere anliita1iana in quanto antiintelligentc e che si dimostra ed è banale e clclctcria. Ora soltanto - c1uesto prc· messo - entro in quello che è l'argomento particolare che desidero trattare, cioè l'atteggiamento nostro, di noi che scriviamo, nei confronti del cinema americano. Permeltctcmi. lettori, a questo punto di aprire un'altra parentesi; volevo intitolare l'articolo in questo modo: Difendiamo il cinema co• me arte, anche quello dunque di marca amCJ•icana pu1·chè rispon· da a q'uellc esigenze estetiche unh•ei-s11.li da cui non possiamo prescindere; orbene · non l'ho fatto non tanto perchè non ne avessi il coraggio <1uanto perchè nessuno domani prendendo Ìu<'ciole per lanterne mi accusasse con riscaldate parole o di antifascismo o di antitalianità; mi sarebbe spiaciuto per· chè avrei dat.o modo, nel · \'Olerc dircndere la nostra intcl• ligcnza, a qualche signorucQlo dalla \'i~uale molto ristretta di mostrare tutla la suo vasta, crassa, piena ignoranza. E - tornando di nuovo a noi - \'0rrei ora esaminare quanto è stato fatto in America per il _cinema, per <1uell'arte insomma che, seppur gio• vanissima, noi .oggi consideria• mo notevole in quanto diretta più di ogni nitra alla massa, e sottolinearne gli esempi mng~ giori quali le conquiste di Porter e di GriUith (a che avrebbe servito la macch.inn dei Lumière se fosse rimasta semplicemente una meraviglia e non si fosse dato modo alla pellicola di esprimere?), le primi• Live trovale di Mnch Sennett, la umana comicità di Charlie Chaplin, originai~ e toccante, la sensibilità di un Vidor, di un Mumoulian 1 di un Capra, di un Ot1 uJ"ent'nnni,. A Clii I POSTI DIIIETTIV'I/ "'-0 al accollaao I pNl■uppoatl foodameatall di 111.111. re11:lme totalf. tarlo e al Jfultla con maao renna ud lu.Dentblle, ■111asch11raado e pGulralln:ando gl' lnc■pad, -cbe se da tempo ln1111dl■tl al posti lii j;•ld"7 sen:r.a sbl,follln pcu: la loro eweulnale po.! naa. oppuN!: aoa ■I tla■e Il passo, e a11a.11t.l con Il p■• s11U■mo, la lranslgeaxa, la buro• craala, gll e:rrod di aaa da■H dirigente Hrpa■-a~a, Il tono di 11lta 11 la corru.nlonu del pagglont del re•lml boqh1111I dusUuato a s.:ompedre pur ■empii:e dal ,iolto, aache latudorc, della 11uo11a llurop■-,.. Aldo De Soncrb •11 "Vent'nnni., Drown; rivediamo le conquiste nel campo del disegno animato; constatiamo l'alto livello artistico raggiunto con una produzione bene dìrclla che, dopo un lavoro accurato di preorganjuazionc per ogni fil.m, af[idova il com· pimento cicli' opera cinematograrica a specialisti che - anche <1uando non raggiungevano l'arlc - riuscivano sempre a pcsentare un [ilm di mestiere che non guastava la buona media dell'intera produzione. Noi italiani, tutto t:1ueslo dobbiamo constatarlo e lo dobbiamo ricordare anche oggi che, nemici di Roosevelt, della sua politica e del popolo americano, odiamo e combattiamo l' Amcrica; noi italiani che sappiamo come moltissimi degli atlo1·i del firmamento holliwoodiano sono fra i più accaniti (ci possono fare ben poco!) nemici dell'Itaiia e del Fascismo; noi italiani persuasi della pericolosa pu• bcrtà di un popolo come quello americano, dobbiamo notare tutto questo non come ghignando il fesso di guerra potrebbe notare sul lurido taccuino della sua memoria la perdita di un nostro mercantile navigante in convoglio, ma intelligentemente, da uomini che sanno distingue• re ciò che è da ciò che non è. Con tutto quanto ho <letto credo di essere stato più che chiaro e spero che domani chi s_pstiene la necessità di un cinema italiano di gusto italiano non voglia in qualche modo, rispondermi o ribattere le mie antecedenti asserzioni perchè, e lo dico per evitare un altro possibile attacco, riconoscere una maturità artistica non signiFica autorizzarne l'imitazione. Sono certo ad ogni modo che, riguardando ~l cinema ame·· ricano sia come industria sia come m·tc, il cinema italiuno potrebbe riuscire ad im1>nrare mollo pur rimanendo esseozinl· mente italiano; non è in[aUi giusto, scoperta la tecnica che uno scalatore ha usato per salire fino a una quota elevata, impossessarsene e 'l.1sarla a )nodo proprio fino ad arrivare allo. vetta? t c1uindi desiderio dì tutti quello espresso da Stcno e da Pellegrini che non sì debbano domani più vedere gli autore• voli critici degli autorevolissimi giornali non recensire gli ultimi Film venuti dall'America: tanto più che questi film vengono presentali al pubblico che · in ogni caso giudica a m~clo suo. « L'Arte .. non conosce barriere • afferma infatti intelligentemcn• te l\H.nico Glauco Pellegrini su «Vent'anni•· Proprio ora mi vengono in mente I~ frequenti chiucchernte Fondazione Ruffilli - Forlì che Giuseppe i\1nrotta mi indi· rizza\'~ e mi indirizza dalle colonne del suo « Strettamente conFidcnziale • ed o cui nemmeno lontanamente avevo pensato di rispondere in quanto, con la limitazione della carta, non volC\'O sprecarne ancora parecchia nel vano tentath·o di mettere punto alla polemica e chiarificare la mia posizione la <1uule è e rimane c1uella di partenza che adottai appunto nella mia « lettern aperta a Mino Doletti». Hitengo quindi come non <lircltamcntc riguardanti la nostra queslio_nc ll.1tte le difese cieli' umorismo dei va1·i corri· spondcnti di « Strett.amenle conFidenziale », pcrchè io nella mia « leLtern aperta » 1 se non mi sbaglio, dissi chiaro che ., Film ,. l'avrei preterito senza tanto umorismo; non che non volessi e non apprezzassi il ve· rn umorismo (evidentemente qui non mi riforisco al buon Marot• to). Infine per quel criterio di obbiettiva serenità che ho finora adottato curando di [arlo notare come estrinsecazione del senso comune e della logica italiani, considero per nulla adatti ad un giornale serio o comunque proticamente utili - pur se ce· JaLi sotto{ i fronzoli solleticanti dell'umorismo - i -c0111inui, risoluti e coraggiosi (?)·accenni alla necessità cli eliminare clai nostri schermii i film anglosas• soni .. ; tanto più che se tali film circolano in Italia e se non vogliamo nc~are la com· pctcnza del Ministero della Cui· tura Popolare 009- contengono niente di nocivo - diciamo cosl - per le nosl.rc icle& e i nostri intendimenti. Se poi anche c:on· tenessero qualcosa di nocivo tutti capiremmo questo loro carattere e· - naturalmente - da persone intelligenti e coscienti della idea per cui combattiamo e sopratutto convinti della sua verità, valuteremmo il folto co• me sintomo del decadimento at• tuale dcli' America. Dunque perchè proprio noi italiani, che l'arte sempre colti· vammo con [ede, coscienza e passione, dovremmo oggi negare la sua immorLalità e la sua forza di superare ogni barriera, solo per asservirci ud un metodo di propaganda che non riconosce le n·o.slre {)ul,lità intelletti\'e e vede poco più in là del proprio naso, cercando il solo Fatto contingente? Si~•mo intelligenti e sappiamo distin!,.~cre il sano dall'insano per potere progredire culLuralmente cosi come progrediamo politicamente; sappiamo ricono· sccre e notare le conc1uiste degli olLri per potere, in quella consapevolezza, lottare per il primato. ENRICO CAMl'ORESI Caro Marotta, Vi ringrazio della gratriiia pubblicità che fate al ,nio no,ne presso le persone intelligenti. Vi surò doppia,nente grato se vorrete citare nei prossim.i num.eri del Vostro setti,nanale anche la nostra "P<ittuglia,, che ha ospitato gli art.icoli che Vi hanno pestato i piedi. Questo sempre " scopo p«bblicit<trio. Di nuovo grazie. Vostro <1ff.mo E· C. 17

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