Pattuglia - anno I - n. 5-6 - marzo-aprile 1942

ARTISTID'OG.GI -..TON sempre il presupposto critico l...~ nell'ambito ristretto della polemica, può creare in un'artista quella liberazione spirituale e qucll'in<lipcndc:1za estetica necessarie allo svolgimento logico e naturale della propria arte verso forme nuove ed espressioni personali. Con <1uesto non vogliamo certamente negare il valore morale della polemica, sopratutto come anticipo cd avviso ad una evasione verso la ricerca di un proprio mondo soggettivo. Ma la polemica, specialmente quando non significhi adesione culturale a una · corrente d'origine letteraria, si sente necessaria per il suo valore profondamente critico e formativo in quanto atto di fede e dj coscienza come rivelazione di un proprio impegno morale e come giustificazione di una proprio jn<1uictudine. E questo ci sembra il caso di Achille Barbaro, un giovane che si è sempre tenuto lontano dalle correnti più o meno di moda e da gusti più o meno accettabili per segufre una propria visione con una termo volontà di esprimere solo se stesso. C'è in lui un'urgenza di voce che ancora non si esprime apertamente cd attende lo spacco dcc.isivo per fluii-e ch.iara e copiosa. Intanto bisogna notare la sua vena limpida che scaturisce daJla sorgente profonda e segreta dello spirito e lo sforzo anteriore di renderla sempre più alta e più pura. Invano si potrebbe cercare in Barbaro una qualsiasi influeJ;n e un richiamo qualunque a un gusto riconoscibile. Nello sforzo costante di mantenere la scultura entro i suoi termini [un- .zionali, nella ricerca di un rapporto sempre più sentito e unitario Cra gli .clementi plastici, non si avverte nessuna estranea suggestione che possa aver avuto valore d'avvio o solo d'indicazione. L'architettura delle cose è H motivo ispiratore di Barbaro il quale vùole collocare nell'ampio respiro cosmico la sua scultura come un suo elemento naturale che abbia la stessa Iunzione degli alberi, delle rocce e dc• .gli uomini. In questa ricerca d'origi.nQ puramente spaziale sulla destinazione della scultura s'avverte un profondo ed umile amore per il mondo e per le sue creature da cui scaturisce una vi- ..sione alta e superiore. La forma plastica s'integra e si compone cosi nella natura con lo stesso ordine e in uno .stesso grandioso respiro. Si guardi ad esempio il bozzetto per una « statua di Giovane Italiana » con il quale il Barbaro ha vinto l'ul• timo Premio F'umagalli. La Ianciulla è colta in un atteggiamento immediato -di Iierezza e di certezza con la bella testa superbamente eretta. Il movimento del corpo flessuoso che si rivela sotto le pieghe della divisa crea un equilibrio .di volumi che s'integra nelJa plastica .delle cose in uno stesso ritmo. Del 1938 è invece lo « studio per statua virile » che spiega meglio le· sue r-icerche d'ordine formale e spaziale impostate su un piano puramente architettonico. In un atteggiamento apparentemente statico la ligura è piena di vita e ha un suo movimento segreto che scaturisce dai muscoli appena segnati del corpo attraverso un'acuta indagine plastica. La gamba su cui pes& il cot·po è saldamente piantata sulla terra e vibra di una potenza latente. A questo punto il Barbaro sentì il bisogno di arricchire lo sua scultura di una trascendenza e di un'immanenza che ne superasse i limiti reali ottravet·so una trasfigurazione dei valori umani. In questo senso il periodo ch'egli frascorse ad Albissola fu prezioso per il suo definitivo orientamento e per la ma.turazionc della sua tormentata visione. A contatto con la ceramica fu co• stretto dalle esigenze della materia stessa ad una rapidità di realizzazione plastica che non gli consentiva più una sottile analisi interpretotiva. Entra cost in gioco la sua naturale fantasia che non ha più il tempo di coagularsi entro un lento processo d'indagine, ma scorre impetuosamente, si manilesta con im• mediatczza e spontaneità senza coolini chiusi. I termini reali della sua plastica si allargano e cedono di fronte al suo estro inventivo che gioca così una Stran&. avventura d1immagini e di sensazioni diverse. Si guardi fra i lavori più emotivi la « Ragazza seduta sulla spiaggia » mossa attraverso una linea vibrante e tormentata, « Uomo al mare » pieno di rillessi e d'echi marini e le incantate visioni di cavalli in fuga dove gli animali creano nei loro fantastici giochi un equi• librio notevole di ritmi e di cadenze. Fra. ì lavori più unitari e sicuri ricordiamo, invece, « La figlia del pescatore » espressa con casto abbandono nei suoi essenziali valori plastici messi specialmente in risalto nel movimento deUa schiena, « Pescatorello » che stringe nel• le sue esili braccia, sino quasi a confondersi, un pesce enorme, « Ritratto di mio fratello » forte e deciso e un incantevole e: Busto di bambina > pieno di pacata dolcezza. Ma l'opera più importante di quesb., periodo, perchè meglio delle altre definisce l'impostazione plastica del Barbaro su un piano puramente soggettivo, è certamente « Dopo il bagno ». La Iigura femminile è colta in una posa di languido abbandono mentre piega la testa come per mirare le sue tenere membra che Iremono ancora per i 1·itlessi argentei dell'acqua. In questo atteggia• mento cosi naturale tutto il corpo vibra di un movimento impensato che ~•accentua sul peso delle gambe accavallate. Ora il Darbaro è avviato verso unà razionalità ragionata che trova il suo equilibrio in un esatto rapporto spaziale e in un'unità volumetrica che preludono o soluzioni più profonde e du• raturc nella stabilizzazione della forma. La. sua scultura non appare ancora completamente unitaria e fissa entro ribni compiuti. La linea s'allarga e si perde nell'esasperante tensione plastica e le masse s'addensano senza' misure precise a coprire gli spazii. La visione architettonica è però concreta e si risolve in un ordine fonnale che s'avvia a diventare sempre più preciso e ritmico entro una sua sicura funzionalità. Rispettando le esigenze plastiche del• la scultura il Barbaro non s'accontenta di operare in superficie per ottenere solo semplici vibrazioni coloristiche e facili risuonanze ritmiche, ma scava dentro la materia come dentro se stesso per ricavarne inflessioni interiori e quella luce viva e umana che scaturisce dal profondo dopo una seVcra indagine dei propri valori umani. La sommarietà della linea e la castigata sobrietà dell'espressione nascono da un bisogno di sintesi che chiarisce e sempliiica sempre più la sua soUerta immagine umana integrantesi in una più ampia ,isione cosmica. Arriviamo cosi alle opere più recenti e più concrete come « Ragazza raccolta ::. e « Donna al sole» che spiegano meglio la sua inquieta scultura piena di fermenti, riassumendone ·nel contempo i caratteri essenziali e le intenzioni. I volumi plastici sono intesi nella loro naturale architettura e gli elementi che li compongono sono resi di una semplicità elementare. « Ragazza raccolta » ha un impianto costruttivo solidissimo basato su ùn forte equilibrio volumetrico. La testa è chi• nata leggermente sull'ampio petto mentl·e la schiena s'allarga creando delle masse potenti mosse dal profondo re• spiro umano che si equilibria al ritorno armonioso delle bellissime gambe piegate in avanti. L'atmosfera che ne scaturisce è vibrante di luce e di risuonanze intel'iori. -----------·-------7 <0ifaldna i ' Contt.nuava l'aurora ad oscillare, i tra luce ed ombra e la borgata ferma sopra la valle chi·usà dalla notte ,_Ì da scura neve ri"viveva. A porta i a porta rtappari·vano le donne. . e.Andavano per vi.coli"scomparsi I ai· campi· dove i"n vento si" disperde la quùte. S'accresceva lo scontento I tra le stamberghe. Ed oscillava tutto Di questo stesso periodo sono il « Ritra(to a S. E. Farinacci» colto in -una forte e carntterist.ica espressione f :::i~::nt: c~st:U~~tr::: 0su:: v~~:t:::. i come la luce fin che il chi'aro gi"orno I non gi·unse con i·ghiacci· e l'acqua tremula nato sui· sassi· d'un' accosta valle. I LUCIANO BUDIGNA I • listici e umani. I ~-----------•11••~•-•-••-•H••-•u-- Fondazione Ruffilli - Forlì ACHILLE BARBARO Bozutto ptr una statua di Olovant ttollana, « Donna al sole » nella sua mistica immobilità C un inno alla terra e alla natura. La [igura femminile distesa in una completa e fredda indif-terenza di idee d'altri tempi appare assente e senza vita. t radicata nella terra come una pianta, come una roccia e come questi eterni c)emcnti riceve dal sole la certezza di vivere e di rinnovarsi ogni giorno, ogni ora, ogni attimo. Cosi la donna ritrova come per incanto la sua antica origine e scopre la sua umana inquietudine senza pace. t una possente architettura umann dove le linee s'allargano paurosamente re i volumi s'addensano in masse enormi che contengono a stento i palpiti nascosti e le eterne passioni della donna. C'è in questa grandiosa visione, espressa con un senso d'òrizzontalità che si illumina di scorci potenti 1 un acuto sapore fisico che è lo stesso sapore della lerra, pieno di prorumi e di odori cni•nttcristici. Con <1ueste opere il Barbaro ci fa capire chiaramente come pet· lui la scultura sin intesa essenzialmente corno architettura umana attraverso la ricerca dei suoi elementi costruttivi e compositivi. La luce che ne scaturisce, a volte abbagliante e a volte .fuggevole, compone in volumi unitari i !rammenti dispersi della materia plastica ,non ancora completamente raccolta e riempie certi vuoti ancora insoluti. Ma già la linea mutevole e agitato si raccoglie e si addensa sempre più in masse consistenti mettendo in giusto risalto i valori plastici. Si precisa sempre più e sempre me• glio la funzione architettonica di questa scultura che rinUncia agli attributi convenzionali delle sue misure e delle sue forme per assumere nello· spazio i caratteri eterni dello natura. Achille Barbaro, aderendo nd una severa disciplina formale e ad una su&. tormentata visione spirituale, si è proposto una realtà che viva nel respiro cosmico delle cose in uno stesso ordine naturale e in uno stesso rapporto unitario che possano testimonia.re la stessa profonda origine . ENOTRIO MASTROLONARDO 15

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