mmrnnnnrn ltllA ff llV,A1rnIAIAUAH • Le polemiche scatenate in questi ultimi t1uarant'anni dalla critica intorno alJa poesia italiana hanno dato vita a diversi equivoci, creando presupposti letterari di dubbia origine. Dallo inizio del secolo sino ai nostri giornj, in un -clima irrespirabile e tormentos_o si sono così formati flussi e ritlussi idi tut~i i gusti e di tutte le tendenze, - movimenti fugali, correnti e controcorrenti, inattaccabili chiesuole e lo~ri d'avorio impenetrabili. La critica ha quasi sempre dovuto pescare nel torbido e nell'equivoco, ma pu;e fra questi stenti e <1ucstc incertezze, nel travaglio morale del nostro secolo una vena limpida di pocsi:1 è ,·cnuta affiorando come polla sorgiva nel terreno sconvolto della nostra modernità, formandosi attraverso v.elari eterni e spirituali che confermano la validit.ll di una civiltù letteraria rinnovata nel Fascismo. Questa sorgente non è ancora del tutto pura pcrchè nelle sue acque esistono tuttora <le1le infiltn;,.ioni estranee, ma già comincia a scorrere più limpida e più chiara nella corrente della tradizione italiana. Accenmmdo ad un linguaggio della poesia itnliana bisogna risnlire al Gentile e al CroCe sopratutto, che impose i limiti di un'estetica in nome dei propri valori umani e fissò il genere detterario attraverso una valutuzione del contenuto derivando da una concezione immanentistica della realtt\. ]I Croce ha messo in rilievo il carattere intuitivo della coscienza artistico e quindi il sentimento fondamenta.le dell'indi,i<lualilù che determina il c.;nrattcre lirico dell'arte. Partendo dalla critica del Oc Sanctis, per il qunlc l'arte è indi!.J)cnsabilc da ogni elnbornzione logica, il Croce risolve la linguistica nell'estetica e istituisce una critica sottile nella vecchia dottrim1 dei generi letterari. Presupposti in• torno ai quali lavorò tutta la critica italiana contemporanea, confermando o io parte dissentendo, o imponendo dei nuovi valori, ma pure sempre prendendo l'avvio da quegli annunci. Ed è necessario ricordare anche la poesia dannunziana, come espressione di una poetica prima, e del super uomo, poi, e il post-dannunzianesimo formatosi attraverso la decadenza etica ed estetica dell'epoca, che infine non era altro che lo specchio di un mondo in lenta ma fatale putreCazione. Mn questo male spirituale aveva delle ori· gini più lontane e proveniva indubbiamente del più nauseante romanticismo f.rancesc, quello che venne chiamato simbolismo o decadentismo e che formandasi senza l'ossatura di una se• vera cultura e di un protondo classicismo doveva avviarsi fatalmente verso un rapido tramonto. In questo crepuscolo morale s'accesero come d'incanto riflessi e barbagli che di quel fuoco lontano conobbero scintille, ma più ancora le ceneri. Sbocciò così il crepuscolarismo che nei rari splendori di sole ave\'a già il presentimen(to della notte e deUa morte. Poesia d'cchi e di rit1essi, piena di balbettii e di piccole malinconie quotidiane senza un "ivo contenuto morale. E sbocdò, anzi scoppiò il futurismo con l'accesa girandola delle parole in libertà e delle simultancilà, nel tentativo di svecchiare e di rinnovare il mondo, privo però di un sentimento umano e reale della vita. ~lentre questo movimento, pure nelle sue aberrazioni estetiche, ha recato alla poesio il senso del dinamismo e ciel mo\'imento, il crcpuscolarìsmo in alcune delle sue espressioni estreme è sci\'olato verso la rivelazione di un'umunitù piccolo-borghes<', d0\1e si sente lo sforzo di tradurre il sentimento in canto. Queste due poetiche cercando di reagire al dannunzianesimo ne peggiorat·ono invece i difetti, pc1·chè partirono dagli stessi presupposti estetici e sfociarono conseguentemente in un insano decadentismo che aveva le sue origini nelJ'entasi detla paroh, e in un'inquietudine morale, ultime propaggini' del Romanticismo. Furono come gli avanzi del sontuoso l,anchetto dannunziano imbandito dalla magniFiccnza dionisiaca del poeta pescarese. Un mondo ('he andava lcntomcntc spegnendosi attraverso i 1csidui deµli estetismi ottocenteschi e delle abbondanti libagioni rettoriche di tutto un secolo, ma che pure nella sua irrimediabile decadenza spirituale ave\'t1 nncorn lampi rugaci di nuove conce• zioni e di tentativi più o meno \'alidi, presagi di una rinno\'ata civiltll letteraria. E qui bisogna ricordare l'azione profondnmcnte umana e morale intrapresa coraggioso mente dalle rh iste fio1·cntine dell'epoca, in mo<lo particolare da· «: La Voce"' su un piano di cultura europea e da « Lnccrba » nei suoi limiti strctlamcntc leltcrari proposti come vnlutazionc di uno coscien,.a nazionale. Travaglio di tutta una generazione in un J>criodo storico di grande importanza che potremmo chiamare di transizione, perchè segnò il passaggio da un secolo all'altro attraverso la prova suprema della guerra mondiale. E il tentativo di chiarificazione e di spiegazione <li questa crisi, aHrontato come impegno morale e umano, lo tro\'iamo nelle open:• letterarie maggiori di quel tempo, ma specialmente nell'-« Esame di coscienza di un letterato • di Renato Serra. La conFlagrazfone mondiale distrusse completamente quel mondo corrotto e tragico, mentre il dopo guerra, nel suo clima di ricostruzione storica e sociale, impose nuovi problemi e propose nuo\'i tentativi sulle tracce di un rinato classicismo giù aUiorato attra- "erso le lotte letterarie del tormentato' periodo pre-bellico. E nacc1uc il momento rondista che aveva le sue radici nella più valida tradizione itazione italiana .e voleva ridare purezza e dignità al linguaggio, rivelando sotto la ricerca di uno stile una profonda ricerca di u.manih\. ]I ritorno alle pure Conti della lingua italiana fiorì p.ttraverso l'amore per il Leopardi e per il Petrarca e se~nò l'ov\'ento di un nuovo classicismo. In questo clima di rinnovamento spirituale si formò la poesia disco1·sivo di Cardarelli e quella recitativa di Ungaretti. Ma è sopratutto su quest'ultimo che bisogna soffermarsi per capire la formazione del nuovo linguaggio lirico retto dalla grammatica e dalla sintassi artistiche moderne e gli -ulteriori sviluppi della poesia italiana. Dopo aver as~imilato il meglio delle poetiche mode1·ne attra\'erso un SC\'ero lavoro critico, Ungaretti sentì H bisogno di liberarsi di quell'immanenza culturale e s'impose un to1·mentoso 1>roF 9n daziO n 8 Ruffilli - Forlì c·esso di scavo interiore. Via via si spogliò delle so,•rastrutture letterarie e dei riferimenti storici ripiegandosi in sè stesso in ascolto di voci più umane <! più nostre, lncoponc, Petrarca e I ,c-opardi. Questi ricordi ridestarono in lui un sentimento profondo e un ritmo interiore che affiorarono con splendido immediatezza attraverso la duratu di un tempo e dello spazio come memoria. Ungaretti si riconosce uomo e ritrova la sua origine nell'origine stc6sa delle cose che fanno parte dell'unjverso e vi,·ono nella suu stessa orbita nel giro eterno delle stagioni. La sua poesia rispecchia il tormento dei suoi simili e non può essere più seinplice dizione, ma acquista già valore cl.i gesto e di memoria. l termini di li~ica e di vita s'identificano nella ricerca di un'espressione uni- \'Crsale che possa rHlett.ere un sentimento comune· attraverso un linguaggio comprensibile. Nasce così Pinvoca• zionc ungarcttiana che ha un profondo valore di preghieya, dove la parola riacquista tu sua forza espressiva originario. L'intenso recitativo crea un alto tono lirico dove il passaggio da sillaba a sillaba nell'incanto della pausa viene determinatu dal chiaroscuro prospel-tivo e dal richiamo evocativo. , 11 I ingunggio lirico moderno si è formato essenzialmente atlra\'erso la sintassi poetic.;a ungurcHiana, pur non trascurando l'apporto notevole di un Saba, di un Carclarclli, di un Montale. Queste sono le lince maestre e i TUomcnti più felici per una precisazione del mondo poetico contemporaneo. Montale, pieno di un umanesimo moderno ereditato da ,11; Lu Honda » 1 fisS!1 in modo forse clcfiniti,·o la trugica ariditù <li questo mondo pocticò cd esprime con rapidi accenti il flusso del vivere e il suo continuo soffrire. Le immagini della vita sono intese e rac~ colte attraverso un'eco lontana che cerca di trattenere nella coscienza dell'uomo un ricordo cocente. È sempre Ja memoria che agisce come valore supremo di vita e sopratutto come sentimento. Desolata angoscin che si esprime in forme rupestri e con un'aridità sintattica che mettono ancora più in luce il processo di scavo e di economia linguistico di quella generazione letteraria. Le lince essenziali della poesia italiana d'oggi partono e si divergono clu c1uegli ennunci e da quei punti validi inquadrandosi direttamente nella storia della letteratura italiana. La critica più recente lavora su c1uestc premesse e cerca di mettere maggiormente in risalto il· valore dei nuovi apporti; Quasimodo, Sinisgalli, Gatto e pochi altri che vogliono condurre il conto ad un'assoluta condizione di grazin, operando su un piano culturale che s'allaccia al divenire della letteratura contemporanea europea. Ma una nuo\'a voce è nata dalla Fonte del moderno linguaggio poetico italiano che trascurando i giochi stilistici e gli impegni formali vuole essere sopratutto espressione dello spirito e supremo atto di fcdo. Come contenuto e sentimento c1ucsta poesia è sbocciata dal pensiero cli\'inatorc di Mussolini e dal clima ri"oluZionario nel quale sono cresciute le giovani generazioni. Lu polemica sorta in questi ultimi anni sui più noti fogli letterari italiani sulla necessitù cli creare un'arte fascista, intesa non come esaltazione rettorica dell'Uomo e dell'Idea, ma come espressione intima di questo nuovo modo di vivere e di sentire di tutta la nazione rinn~vata, ha servito a preparare e ad indicare alle nuo,,e generazioni artistiche la slrada da seguire. Abbiamo volulo, in sede di un primo bilancio, fare il punto ai maggiori risultati poetici d.i questo quaranlennio, 8Caturiti attraverso esperienze letterarie e assunti polemici, per arrivare logicamente ai più recenti tentativi di tradurre in canto il · sentimento Fascista e il profondo rinnovamento spirituale operato dal Regime su un piano pura• mente etico, con lo scopo di con"alidarc la formazione e l'esistenza di un clima poetico ben deFinito che rispecch.i l'essenzn e lo spirito del nostro tempo. Ed oggi possiamo senz'altro affermare che esiste un'autentica poesia fascista. come condizione lirica e atto cli fede, formatasi attra,·crso le caratteristiche e le tendenze <lei nuovi poeti italiani, di quei giovani che si sono nffucciati alJa vita della nazione rinno,•ata già inquadrati fisicamente e spiritualmente nel Regime come in una milizia, con l'anima pura e la coscienza inlatta, verg·ini di qualunque altra esperienza politica negativa. respirando a pieni polmoni l'aria sana della Rivoluzione. Il cantare schietto e umano di questi poeti sulla nuova vita italiana, spiritualità che per essere fascista non si t:saurisce in un aspetto particolare, ma convoglia in sè Lutta la vita, dal pensiero al lavoro umano e all'azione. .sopratutto, assurge ad espre:::sionc poetico e artistica universale che non h11 più mdl.1 ciel genere limitato a sC SlCSS(). f: finitu il tempv dcli' f111archi.:1 spirituale, quando <1uulun<1ue soggct1..0, il più nuuseantc. immorale e dissolvente che ci fosse, purchè asservito d.:, un linguaggio appena decente bustuvn per Care iJ capolavoro. La poesia come l'arte è sempre della vita del tempo dc.I quale de\'e rappresentare i caratteri fondamentali e le concezioni umnne. .'fon si è avuta mai una grande art.e in un periodo storico e politico insignificante, mentre il Rinascimento insegna che di fronte alla potenza delle signorie (a riscontro un'arte grande e potente. Abbiamo vfato che il linguagg"io lirico italiano si è formato come espressione sintattica di moderniti1, attra- \'erso soFferte esperie•nzc letterarie e tormentosi sconvolgimenti morali, che si connettono alln definitiva crisi dj coscienza di tutta un'epoca che doveva concludersi logicamente con la guerra mondiale e con la nostra Rivoluzione. Oggi ln nuova poesia italiana, dopo la soUcrta conquista cl.i uno stile metrico e di un ritmo interiore, è riuscita ad evadere dai limiti chiusi cli semplice rivelazione lirico per assurgere ad un alto significato etico nella volontà <l'esprimere i x_alori spirituali elci nostro tempo. Questa gigantesca guerra di liberazione e di ricostruzione storica contro un mondo in disfacimento, <lovrit ancor meglio dimostrare il significato e l'ìmportanza <li una poesia fascista come documento umano di unu mcra,·igliosa civiltà lctterariu e di una coscienza culturale italiana· che dovranno l'ormarsi attra,,erso la profonda crisi spirituale e il contributo di sangue delle nuove generazioni. f;,VQ'l'l/10 MAS'/'UOI.0,VAIWO
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