Pattuglia - anno I - n. 3 - gennaio 1942

······················-······-·············"·-········ ......... _ .............................. - . . .................................................................................... ·-·-····-··--········ .............................. ···················-·· · ······ 'Pra i più felici effetti delle sanzioni, eUetti ben diUerenti de quelli che si nttendevnno i cioquanladuc stnt.i Ginevrini, li• gura in prima linea l'aUcrmarsi di una potente industria nazionale capace di emanciparsi da ogni dipendenza straniero per quelli che sono i nostri biso• sni vitali e fondomentali. L'industria it~ na ei suoi tecnici tecnici, per trarre prodotti di pregio dalle industrie di qualità che nel futuro .si andronno aem• pre più perlezionando e moltiplicando. L'industria italiana si è mantenuta in uno stato di palese inferiorità di fronte alla produ- ~iooe estera per quei numerosi motivi che si contrappongono ai fattori positivi i quali f(n ori~ono il sorgere e lo sviluppo delle diverse attività indust.riali. lnratO questo campo di ntti- \Ìtà fu ostacolato: o) dalla po\'ertà dei minerali metallici e elci combustibili (liquidi e solidi) dovuti alla natura geologica del nostro paese; b) dalla scarsezza di copi• tali nazionali, o almeno dalla deti.ciente iniziativa dei capito.- listi e risparmiatori italiani; e) daUa concorrenza stra• niern, sia all'interno che all'estero dn parte dei paesi industrialmente più sviluppati, meglio attrezzati dal lato tecnico piò ricchi di quelle materie prime che difottano a noi; Per sopperire ai bisogni at• tuali e futuri della produzione bisogna dunque attrarre nell'orbita delle attività tecniche una schiera sempre più larga di gio\ani energie ed assicurare oUa produzione un personale quantitntivamcnte ingente 1 in cui Ja selezione possa larga• mente operare per assegnare a ciascuno il posto più adatto, ed anche per scegliere quegli ele• menti cli nito pregio, destinati o. funzioni di ele\'ata importanza i quali saranno tanto migliori quanto piò largo sarà lo sceltta e quanto meglio si sarò fatto apprezzare ui giovani più do- • teti l'importanza e la bellezza della tecnica. *** Ecco dunque un vasto campo di ben remunerato lavoro che si apre ei giovani diplomati degli Istituti Industriali, che coi continui pedczionnmenti dell'industria e co·b corrispondenti maggiori esigenze tecniche trovano collocamento sempre più in largo. d) dalla dericiente cultura tecnico per la mancanza delle scuole tecnico-proressionali; FABBRICA SEMI-INDUSTRIALE PER LE CONSERVE ALIMENTARI (particolar<) Gli Istituti Industriali infatti sono scuole che nelle loro molteplici specializzazioni hanno il compito cli addestr~e i giovani al futuro lnvoro, all'esercizio delle professioni tecniche e produttive. e) dalla moncnnza di un rie• co mercato coloniale dove poter sicuramente smerciare i prodotti dell'industria metropolitana. A combattere questi fattori negativi, che se non hanno mni avuto la possibilità di rendere del tutto inerficente l'industria itoliono, hanno però ristretto qunntitntivomentc il suo sv"ilu1>· po1 è sorto il Fascismo, che ba compreso in essa un formidabile strumento di lavoro, di ricchezza, di progresso e potenza per le necessiti\ attuali e per quelle ancoro piò importonti del dopo-guerra, e l'autarchia imposta dalle sanzioni. Intatti il capitole impiegato nelle aziende industriali è nu• mentnto e continuo ad aumentare con progressione costante. AIla deficenza di combusti• bili, si è cercato di provvedere in modo erficento trasrormnndo l'ingente riserva di energia idrica in energia elettrica. Forti incrementi si sono verificati nel campo metallurgico grazi" a uno più attiva azione di struttamento delle risorse nazionali e coloniali nttro\erso l'opcrn della A \l~tl (Azienda minerali melnllici italiani) e In sngncc intelligenza e abilil1, dei noitri tecnici che lrnnno suputo sostituire in modo mcrad~lioso i minerali metallici a noi ddisostituiscono il rame, il bronzo e l'acciaio in una inrinitò <li applicuzioni: dn c1uelle prellumcntc industriali n quelle di carattere artistico, o negli usi domestici. La rinno\ata metallurgia dello zinco, del quale sino n pochi anni fa si esportava il minerale grezzo per ricomprare poi all'estero a caro prezzo iJ metallo, hn oggi conseguito una bilancia commerciole attiva negli scambi internnzionoli, pur ampliando il suo campo d'impiego nel paese. Mo non è soltnnto il \'Olume dell'industrio che occorre considerare. Anche In qualitt\ ha subito toli trasformazioni da modificare completamente natura e carattere dei cicli produttivi. All'inizio del secolo si conoscevano grosso modo tre pro• dotti siderurgici: acciaio, Ferro e ghisa. Ora invece la fobbricnzione delle ghise, dei Ferro• leghe, degli acciai comuni e spe• ciali ha conseguito tali sviluppi da corrispondere, con una gamma quasi illimitata di tipi e cli caratteristiche, nllc pilì di\'erse esigenze delle fabbri• cazioni. L'ingegnosità e lo spiri!o inventho dei tecnici italiani hn pe, messo di avere unn produzione abb3stanzn perfetta e rifinito, in tutti i particoleri che lo durata delle macchine cicnli con prodotti autarchici. riesce come le straniere e lo Infatti le leghe di alluminio, manutenzione è sempre più eco• \'ero caposaldo della nostro au• nomi:-a, si che i nostri prodotti ~crnoà1,on°ell~iuffiffj":"oForW" e anche vin• cere lo concorrenza che od e~si fanno i prodotti similari dei grondi stati. industriali. Per avere una voga idea di ciò basti por ment.e ai mezzi di trasporto italioni: na\oli 1 rerroviari, automobilistici ed aerei, che costituiscono un indi• sc.usso primato per il nostro paese. Anche nel campo delle costruzioni elettrotecniche e ro• cliotecniche abbiamo conseguito enormi progressi degni dei no• stri grondi scienziati de1l'elet• tricità e della radio. Le ultime nuove statistiche, banno sviscerato e viviFicoto molti altri problemi dell'industria nazionale mettendo in evidenza tra l'altro il sorgere di ampie e razionali possibilità di vita per le molte industrie chi• mico-ngrorie. Nè si de~,c pensore che, fi• nitn In guerra l'atth·ità industrinte possa subire unn crisi. Si fabbricheranno meno cannoni e meno proiett-ili 1 mn si riprenderà e si potenzierà in pieno lo produzione di pnce 1 oggi in gran parte interr,ottn. Oltre alle ricostruzioni che si rendono ne-es'i■"ie a sanare i danni dell'immenso conrlitlo, resterà da sorldisfare la enorme richie• sta cli macchine e prodotti industriali dei nostri territori cl'ol• tremare, che aspettano dal lavoro e dal capitole italiano lo mes"in in valore. Dntn l'ubicazione dell'Italin, posto al centro del \1editet·raneo, la nostra indu~trin è aperta alle vie del traUico maritti• mo, che dn occidente gli recano grnn porte delle materie prime, e ad oriente e mezzogiorno si aprono verso quei paesi quasi del tutto privi di grandi industrie e lontano dalle oltre zone industriali dell'Europa norddentole. Resterà infine il fabbisogno sempre crescente della stessa madrepatria che in relazione al progresso dello sua economia richiederò. sempre in maggior misura prodotti per tutti i bisogni della vita. * ** Ln tecnica della quale si vuol promuovere lo &viluppo in Italia, per nostri peculiari e '8tlu.ali e futuri bisogni, consiste negli strumenti necessari allo pratica esplicazione della vita nazionole 1 ossia in quella somma di mezzi e di procedimenti di cui gli uomini e i popoli si av\·aJgono per organizzare lo esistenza nel mondo esterno. Il nostro pnese ha certamente bisogno cli moltiplicare questi mezzi e di perfezionare questi procedimenti, per sen·irsenc nelln realizzazione di unn vita più piena e profonda, e per aggiornarsi tatticamente in quella lotta perenne contro la ,-aturn, che è il destino di ogni crenturn e di ogni nssoci,azione umana. In un paese dunc1uc come il nostro costretto a sostituire molte mnlerie prime pregiate con le sintesi e i ritrovati della autarchia, ha bisogno di un esercito sempre più numeroso di La percentuale dei giovani che escono annualmente dagli Istituti Industriali, è spropor• zionata ai bisogni del paese; si pensi che solo il S per cento dei licenziati delle scuole medie esce da questi Istituti. Si è notato, inoltre, e cja. scuno di noi è in grado di constatare nel cerchio dellu pro• pria esperienza, che la diserzione degli Istituti Tecnici dipende non tanto dalla prete• renza che i giovani e le famiglie dei giovani nccordereb• bero ano qualità degli studi classici, mo quanto olla tendenza dell'impiego generico ovvero dallo riluttanza, che è un po' nel carattere degli italiani, n determinarsi nello direzione cli una specirica competenza. Gli Istituti medi non tecnici favoriscono questa tendenza e confortano questa rilut.tnnza. )1a bi,ogna ag~ungcre che opera in questo stesso senso anche una tradizionale .svalutazione delle proressioni tecniche, cioè delle professioni innest.."\te al materiale e pratico lavoro, che per lungo tempo 1100 fu ritenuto degno dell'uomo libero è che nncorn oggi, nel giudizio di molti nn i lisce e diminuisce co1o'"o che comunque \ engono in contatto con esso. La giornata della tecnico s1 propone, per l'appunto, di vincere questj pregiudizi mentali 15

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