nerissime e luccicanti, sulla tua faccia di donna opulenta e pal · lida, d'un pallore prezioso e malato. Oh come rifulge la tua faccia lunare sui bruni e lucidi capelli ondulati! E quel che mi piace di più ancora è che tu non sei certa della tua bellezza. V. CAR· DARELLI» 29 - S. M1No · Per festeggiare ~fino Maccari, ricopiamo un suo felice «Schiribizzo»: Com'è dolce sentirsi - profondamente imbecille, - palpitare e sdilinquirsi - al Fox trott delle Antille. ) '\1,~'----.. 1::,~i;~~ \:_it(t ~~J :\ (. _!.,--.._--~- t~ l :::::,_-::;:;.; : ::. '-, :. c.. ........ fare, ad un tè, l'elogio - del romanzo di Da Verona, - rimettere l'orologio - quando il cannone tuona. - lnfine pigiato un grilletto - suicidarsi per malinconia - non senza aver scritto un biglietto: - «Quando tu leggerai questa mia ... » G U G NO « Vorrei che nella tua fronte candida si annunciasse il mattino, prima ancora che il ciclo si tingesse cli rosa, e, a poco ,a poco declinando il giorno, F ombra della sera si facesse densa Ira le sue ciglia, prima che nelle fo. elie. nelle pietre, nelle nuvole. Ma anche vorrei che la notte nascesse dal suo grembo, che fosse nera e compatta in lei più che in ogni altra cosa: che la inia donna fosse notturna più di un animale notturno, che fosse come una pietra nera. C. MALAPARTE». 6 • S. MEDARDO- Giacomo Manzù fingerà di non ricordarsi che oggi è S. Medardo: noi naturalmente gli crederemo. IO - S. MAnGHERITA- Per fe. stcggiarne l'onomastico tutte le riviste di Architettura dedicheranno un numero speciale alla ~--- .;.~. prcscntnzionc della grande orafa Margherita. • Distesa estate, - stagione dei densi climi - dei grandi mattini clcll'albc senza rumore - ci si sveglia come in un acquario. ,·. CARDAllELl.,I» 11 - S. 13AnNABA· Barnaba Oc- ~Q~adazro~et~u'fff}Yta _ Italia la rivista «Secolo XIX•, da lui diretta: Papini e Soffici, correranno ad acquistarla, e visto il buon esito, ne dirigeranno una altra, a· cui daranno come inse• gna: «XIX Secolo•. Q4 • S. G1ovANNI BATTISTA• L'architetto Gio. Ponti apre un negozio di mode. « Il grido dei gabbiani - dai neri scogli desterà felici - immagini di tempeste e cli naufragi, e nclJa morta selva - crepiterà la fredda fiamma del vento. - Dall'ombra argentea degli ulivi il canto - della cicala notturna - chiamerà l'alba al lontano orizzonte. C. MALAPARTE» 9 • S. LETIZIA- A proposito perchè mai sono andate a finire nel silenzio le •Edizioni di Via Letizia»? Prendo argomento per rammentare a Ponti, questa sua rara e preziosa collezione di vo• !umetti, che oggi con tanta letizia rivedo e rileggo. . ·15 - $. ENRICO- Enrico Falqui ha molta voce in... capitolo. Nel 1871, nasce a Roma, accademico, Ugo Oietti. «Davanti all'entrata della capanna, fatta di fusti di granoturco, stava seduto su uno sgabello. Mangiava in una scodella il pane bagnato con la ricotta. C'era un fresco nell'aria, e l'erba era umi• da di guazza. Verso i monti !on· tani cominciava a sbiancare. M. OnTOLANI» AGOSTO 3 - S. ALFONSO Festa del poeta nato ali'« !sola•, che dopo d'essere stato «Mort.o ai 1>aesi », cerca i «Motivi» nella sua «Memoria felice•. 4 - S. DoMEN1co • Auguri al pittore Domenico Cantatore: la natura si ricorderà di lui e farà scendere su tutto, nonostante la calura di agosto, una grande ombra. 10 · S. LonENZO • «Enfatica, teat,-ale, - incredibile Olinda! - Non cri che una povera fanciull.a dal viso a!filato - come la luna nuova,. - · dal passo di baccante - riposata e indolente. - ...Ma come stella cade e non dà tempo - di formare un aUf,'llrio, cosi ti vidi, effimera, sparire - nel t'llo nero destino. E mai saprò - se pietà 1n'ispirasii o forse muore. V. CARDARELu». « È troppo triste - che tanta pace illumini a spiragli - e ti.,tto ruoti poi con rari guizzj. - su l'anse vaporanti con incroci - di can1ini, con grida dai giardini - pe11sili1 con sgomenti e lunghe Forl1 risa - sui tetti ritagliati, tra le quinte - dei frondami ammassati ed una coda - fulgida che trascorra in cielo prima - che il desiderio trovi le parole. E. MoN• TALE» «Mi rialzo alle colline - ( cosi lustre di µ.ila nel soffio d'agosto). - Silvestro dolce amico mi rassegni - d'ogni cosa trascorsa, dell'usura - che fa liscia la pietra sopra il grano, - e una foglia mi porgi sulla mano - generosa. el torpido alone - dcl 1a giovane luna ti chiudi - e parli di tante allegrie. - Fresco il vento sugli occhi si avvicina - e rintoccano i sonagli alle vette. - Sono luci di San Lorenzo - le fole che vidi ardere: tu ridi - se penso la lunga fila - di formiche che bruci. L. S1NISGALL1 » SETTEIVIBRE 7 - S. REGINA- In questo giorno sarà eletta la regina delle scrittrici italiane: si fa con insistenza il nome cli L. Peverelli. (Quando si dice l'arte ... ) « Questa verde serata ancora nuova - e la lw,a che sfiora calma il giorno - oltre la luce aperto con le rondini - daranno pace e fiume alla campagna - ed agli esuli morti un altro amore ... A. GATTO• 10 - S. · N1cOLA• Nicola Lisi consegna a «Primato», gli avvii del «Diario d'un prevosto di città», mentre N. Moscardclli passerà anche questo 'giorno di festa, sfogliando le riviste dell'annata onde compilare in perfetta coscienza la sua « Antologia della lirica italiana per l'anno 1942•. ~-Q C>---0 ~ C2:2 ~ Q11,•lo è [•,.pini ram' ,ra .,,. dì: Oflf/(i è f'arnbit1IO #'C~olo a lt1la f25- S. PACJP(CO· Antonio Balclini spera, dopo morto, cli essere collocato vicino a questo Santo: noi per ora gli proponiamo come nome: San Antonio della tranquillità. « Scende, dall'altezza dei primi lumi sulle colline, la sera con un areò marezzato cli aliti freddi tagliando le cime più commosse; poj si ferma improvvisa con un · «alt» apprensivo che spiana perfino le foglie accartocciate. G. MANZNI» . OTTOBRE 4 - S. FRANCESCO- Francesco Pastonchi scoprirà d'essere il più grande poeta di questo mondo - e·va bene -: l'anno prossitno, anche del resto dell'universo - e va bene anche questo: - ma fra due anni? 16 • S. GALLO- Se piove il giorno di San Gallo, piove cento giorni senza Callo. c., ì \,._ « Che tristezza, per un pomeriggio d'estremo autunno, in bilico sull'orlo della stagione, sparuto e come arruffato, raggiun• gere - via via sollevandosi e arretrando di fronte al vento che spoglia - la parete d'un biancò spaventato (sola parete cui ap• poggiarsi), d:rotto fragore a strapiombo giù dall'orlo verde della collina fino al golfo della fontana. La luce, tremando sopra gli alberi disfatti, mischia sgo1ùento alla veemenza dell'acqua. G. MANZINt» 21 - S. ORSOLA· Orsola Nemi s'è fatta regalare un salottino. stile • Roccocò •, mentre promette di pubblicare un libro intitolato • Liberty». 27 - S. F1onENZO - Festa di Fiorenzo Tomea, il pittore venut.o sudai sorbetto: «A Milano in quegli anni vivevo esercitando il mestiere ciel rivenditore di frutta e verdura da un mercato all'altro con il carretto, e nei mesi caldi di Luglio e Agosto andavo a Grottaclimare con i gelati ... •. NC>VEIVIE3RE È il mese dei morti: ad essi lo dedichiamo, radunando alcune liriche moderne ispirate alla morte o ai morti: « Ch'io liberi i miei morti - dal freddo che non splende - dal buio che non rende - sembianza alle sue notti. - O rendimi all'estremo - bisogno che ti regge, - a questa dura legge - della morte in cui tremo? A. GATTO. « Mi pare s'aprissero '\!Oci, che labbra cercassero acque, che mani s'alzassero a cicli. Che cicli! Più bianchi dei morti - che sc111pre mi destano piano; -. i piedi hanno scalzi; - non vanno lontano. S. QuASIMODO » « Oh il gocciolio che scende a rilento - dalle casipolc buie, il tempo [atto acqua, - il lungo colloquio coi poveri morti, la cenere, il vento, - il vento che tarda, la morte, la morte che \'ivc ! E. MONTALE» « Troppe volte partimmo . senza commiato. - Sul punto di varcare - in un attimo il tempo, - quando pure Ja memoria - da noi s'invole!r<-1,- lasciaci, o ìVlortc, dire addio al mondo, con• 11
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