"LA NAVE BIANCA,. di R. Rossellini TENZONI NEL CINEMA Gli uni contro gli altri armati, stanno i critici ed i produttori. Senza i particolari delle trombe a destra ed a sinistra e senza il tradizionale calpesto cli cavalli e di fanti d'ambo i lati ancora tenzonano sulle colonne dei giornali i critici cinematografici e nelle colonne pellicolari i produttori. Infatti già eia parecchi mesi alcu11i critici d'alto rango gridarono allo scandalo provocato dalla superproduzione elci film in costume, subito seguiti, del resto, a brevi passi dai sottocritici cli ogni specie razza e rango j quali - come sempre - per meglio ribadire le opinioni dei sommi arrivarono aiJ'esagerazionc e spesso sfociarono nel più nero pessimismo per la nostra cinematografia. Dall'altra parte non esigua ma compatta come certe schiere cli prodi che ben spesso incontriamo nei film elci Far- \\lest, sta la schiera dei produttori che all'unanimità pare che a suo tempo deliberasse di progettare film in costume, di impiantare film in costume, di far ideare film in costume, di far sceneggiare film in costume, di far realizzare film in costume e - questo naturalmente fra i desideri - di far vedere e piacere i sunnominati film jn costume. Come programma di produzione è buono. forse non troppo vario, ma buono. E in mezzo al fragore della battaglia il pubblico ormai dimenticato va al cinema per passare quei pomeriggi nei quali non sapr<'bbe assolutamente a che sanlo votarsi, per calmare la noia. E , ~ a vedere Valenti, sempre \'alc-nti, che dopo « Mille lire al mese » forse perchè gli hanno ~0CA1clé!t 0zi'B'n'~ 0 ~ uffil1 i"- far da tartaro o da Valentino (se fossi Dino Falconi ci farei lo sfottetto) e quando proprio ci stiamo persuadendo che egli è un malrngio cattivone, lo vediamo in seconda visione nelle vesti del claml"'rino Boccaccio. Blaselti con voce potente e tocco felice continua per la st-rada di « Ettore Fieramosca » ecc. ccc., ci ammannisce tenzoni e tenzoni e guai a chi lo ferma, e Bonnard cliet-ro e dietro ancora Coletti, Calzavara e (oh, meraviglia!) Gioacchino Forzano, nonchè altri e vari. E la battaglia dura e durerà presumibilmente finchè qualche coniendent.P non si accorgerà che di cinema deve dire qualche parola anche il pubblico, quel pubblico buono e sincero anche se tah-olta motteggiatore e screanzato che ha visto «Scipione» e « I Condottieri » e « La maschera cli Cesare Borgia » ( cito a caso e senza seguire un ordine qualsiasi) e che vedrà in seguito anco,·a parecchie rh·oluzioni francesi con i più completi corredi cli ghigliottine nonchè parecchi Napoleoni con abbondante contorno dei più felucali marescialli. Quello stesso povero pubblico che fra poco dirà Francioso ed Inghilese alla Forzano per snob smettendo l'ormai stantio erre "moscio alla moda della « grande vie parisienne •. I cri tic: però ( nobili gesta dell'onorabile schiera! ) spuntano le lor lancie in difesa del pubblico - o meglio - in difesa dei gusti del pubblico che essi critici come del resto in buona fede (buonissima fede, lo ammettiamo, ne va dei loro quattrini) i produttori credono di indovinare e cli capire. Così, sicuri di loro, critici e produttori procedono ~6'rlìo per la lor via. Fermo però sta il pubblico e guarda nello schermo e legge sul giornale. Spesso vede cuori e legge picche, spesso pure legge cuori e vede picche. Eppure certe volte - chissà pcrchè - forse ricercando non l'ester;orità di un vestito ma il signil'italo di un dramma - torna a casa soddisfatto. Soddìsfatto checchè ne dicano e ne scrivano gli ipercritici, checché facciano i produttori. E cosi fra le battaglie utilissime - perchè no? - al miglioramento della produzione nazionale, la cioe1natografia italiana vive bene e prospera ben poco. ENRICO CAMl'OIIESI U111; "piemio 11u.1;11//l,eto 2, Ritorniamo ad insistere - in questa rubrica - su una noslra l)rOposta formulala tempo Ca nel sctt.imanale Film in una letlera n \lino Doletti. F: stalo isliluito dal Ministero della Cullura Popolare - sin dall'anno scorso - iJ Premio per i critici cincmotograCici. Istilu7.ione bellissima, non v'è dubbio, che ha riscosso il plauso di tutti. Ma chi sono stati e chi saranno i vincitori di questo Premio? Naturalmente i critici dei grandi giornali: (E, sin bene inteso, con « grandi ,. intendiamo dire «importantissimi'", « autorevoli • e non « a grande tiratura >. V~ possono essere - e vi sono - giornali grandi, o se pre(erite, importanti, che tirano poco). Ma, oltre ai critici dei grandi giornali, ci sono anche i critici dei piccoli gior- .nali; i critici di provincia. (Alla qualè categoria noi apparteniamo: e siamo orgogliosi dì appartenervi). E i critici di pro,•incia, per evidenti ragioni, non possono - pur volendo - misurarsi a gareggiare con' i primi (a parte il fatto che qualche nostro collega « maggiore • è soltanto tale in virtù del nome e dcll'nutorìh\ del giornale • che lo ospita). ;,foi di provincia non possiamo sempre scrivere, nelle nostre modeste ma appassionate rubricJic, articoli densi, profondi: riguardanti problemi, questioni complesse; come in• vece possano (are i colleghi « maggiori •· ~oi ci rivolgiamo ad un pubblico ditrerent.e dal loro. t, il nostro, un pubblico non solo ristretto e limitato, ma anche semplice: vogliamo dire meno preparato. 'foi di provincia siamo cosi minacciati continuamente da due insidie. Ci troviamo tra Scilla e Cariddi: o sacrificare la nostt·a personalità (poca o molta) a quella del nostro pubblico, oppure non sacriticarla e, cLi conseguenza, non essere letti o comunc1ue capiti. E tra le due insidie dobbiamo spesso troppo spesso - scegliere la seconda. Per tutte queste ragioni i nostri articoli non possono essere sempre all'altezza di quelli dei colleghi « maggiori •. Ma non è logico, non è giusto, non è umano che noi dobbiamo essere dimenticati o del tutto ignorati - lasciati nell'ombra: ecco In verità - non solo dai grandi giornali (le eccezioni ci sono, è vero, ma sono pochissime), nia anche dal Ministero della Cultura Popolare. Così proporremmo pe'bl c~,lticl "mùllo'il., rimanendo l'altro dei grand.i critici un Premio per i critici « minori •· l!n premio magari non in danaro. Non pretendiamo nè dieci nè cinquemila lire. ~oi ci accontenteremmo che ogni anno i due che tra di noi di provincia risultassero i migliori venissero semplicemente segnalati. La segnalaziOne sarebbe il nostro miglior premio, la nostra « oasi • o se preferite, la nostra « cesta vanità •· E il Premio - che al Ministero non verrebbe a costar nulla - sarebbe per noi sprone a fare, nei nostri limiti e nelle nostre possibilità, sempre più e sempre meglio. Sarebbe per noi incoraggiamento a seguitare il nostro lavoro, o meglio la nostra missione. ì\è ci si venga a dire - come c1unlcuno tra gli « anziani • commentando l'idea ha detto - che sarebbe bene. prima di pensare a premi, di aver fatto anche noi il nostro « duro e faticoso tirocinio"'· Non ci si venga a negare un sogno, .un ideale, un'oasi, o se preferite « una casta vanità •· Questo negare non è, non può essere umano. Sopratutto perchè non pensiamo al Premio per noi personalmente, ma per tutti i nostri colleghi, cari e sconosciuti colleghi che lavorano in silenzio, ma con passione, fede ed entusiasmo. Cari colleghi, che meritano a.Imeno una segnalazione. Ed è per questo appunto che ritorniamo sulla proposta e sulla proposta insistiamo. t per questo che, dopo averla formulata sulle colonne di Film (ci eravamo rivolti a Mino Doletti perchè questi, essendo venuto dalla provincia, poteva più d'ogni altro capirci e segnalare Pidea, come invero ha ratto), In riformuliamo su queste colonne, su questa giovane rivista di• retta e redatta da giovani. Noi sappiamo invero che il Ministro Pavolini è 1>articolarmente attento ai problemi impostati dai ventenni. Ci auguriamo cosi che la nostra proposta riformulata in questo mensile del G. U. F. venga al più presto presa in considerazione. E praticamente, intendfamo dire, e non solo teoricamente nel giornale, dove, d'altra parte, è già stata presa in considerazione. (Cfr. tra gli altri, l\fino Doletti: Film del SO di• ccmbre; Antonio Morini: Popolo cli Brescia del 5 dicembre e R'enzo Renzi nell'Assalto di llologna). GUIDO A/I/STAI/CO
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