del libro. Oall' osservazione della realtà il Machiavelli muove per andare in'contro a potenti idealità e per trovare le altre leggi che regolano non solo la vita degli individui ma anche quella della società umana. Per questo in tutta I' opera del Machiavelli appare evidente una frattura insanabiJe fra r essere e il dovere essere, fra l'esigenza politica e quella etica. L' aspiraiione viva, immanente del grande autore fiorentino è quella monarchia unitaria, destinata a raccogliere nei suoi voti tulla la parte migliore deJ popolo italiano e a opporsi conLro l'insidia per·nrnnente del Papato. Ritornando alla duplice condizione che determina il buon go,,erno notiamo come al vertice del pensiero machiavellico sia sempre l' idea fissa del popolo armato, nella cof1.vi,,zione che la potenza bellica debl>a assicurare anche in uno Stato costumi sani. vita sociaJe coerente, sple11dida fioritura artistica e civile in pace. r n questa concezione appare evidente uno sforzo di anticipazione dei principi autarchici, i quali tendono appunto a creare il massimo di po• tenzialità entro i confini dello Stato. Il concetto del popolo armato trae vita dalla potenza del numero: esso inoltre presuppone l'apporto spontaneo e appassionato dei cittadini. Tale sogno ideale porta il MachiaveUi ad amare considerazioni sulle armi mercenarie, le cruali rappresentano un pericolo continuo per la sicurezza dello Stato, dato il rapport'b instabile che viene creato fra esse e i loro compratori. Vincolo che si basa semplicemente sulla moneta e che non ba alcun valore morale. Nella pestilenza delle milizie mercenarie egli intravvede appunto la causa prima della decadenza po• litica della Patria. Gli esempi luminosi di Roma, ove tutto un popolo faceva propria 1' aspirazione di conquista e di espansione, di Sparta, che fidava nella difesa delle mura, rappresentate dal petto dei suoi cittadini, dimostrano come soltanto con una salda efficienza mi litare uno Stato possa perpetuare quasi indefinitamente la sua potenza. Men tre gfj Stati poco o male armati raramente hanno avuto periodi di splendore nella storia. LI Principe savio deve perciò avere l'animo rivolto continuamente alla guerra e deve procurare di educare in tale arte i cilladini, mediante utili provvedimenti intesi a raggiungere il potenziamento fisico dei sudditi e mediante una politica intesa a cementare gli animi, ad u• nire gli sforzi, a consolidare la compattezza morale dello Stato. PRINCIPI ECONOMICI Nel Principe sono delineati an• che alcuni elementi fondamentali per il buon governo economico e finanziario. li principe rigidamente deve amministrare le pubbliche entrate anche a rischio di incorrere ru~lla fama di " misero ,, , come è chia• malo in lingua toscana colui " che si astiene troppo di usare il suo ,,. Questo saggio rigore amministrativo contribuirà a rendere salda la compagine statale, ad aumentare la sua capacità bellica, ad affrontare con possibilitA di successo qualsiasi Fbn"ém':iibne Ruffilli 4: •Ma il principe nel pensiero del Machiavelli deve pure usare par• simonia e rispetto della proprietà dei sudditi, svolgere la più intensa attività a favore della economia pubblica, favorire il traffico e il miglioramento agricolo con premi invece che ostacolarli con taglie. La sicurezza e l' indipendenza econonùca sono la condizione indispensabile della potenza e della in• dipendenza politica. Inoltre la sua dottrina della po• polazione, che da vita e respiro a tutto il suo sistema politico, ba tanti riflessi, come abbiamo accennato dianzi, nella dottrina moderna. Essa presuppone nelle sue finalità una normale distribuzione nel ter• ritorio dello Stato e parte perciò dalla necessità di evitare l' addensamento eccessivo nelle zone più fert.ili e di provocare uh afflusso di lavoratori verso le zone meno sane e meno fertili, che altrimenti sarebbero condannate all'improduttività. Anzi questo sforzo dei governan• ti di conquistare nuove terre al lavoro dei sudditi è per Machiavelli uno dei più alti titoli di nobiltà. Nella sua concezione appare già l' aff~rmazione, che sarà poi ripresa e sviluppata dal Fascismo, che la potenza degli Stati è collegata necessariamentè con la · quantità della popolazione. FERMENTO I "1;ecchi,, della generazione tra11w,ita11.te, coloro cioè che, st<itici, sono rimasti tenacem.ente abbarbicati al loro primo punto di parte,iza, tui tempo certamente ottimo, ma che non hanno saputo o <,oluto accorgersi dell' _evoltizio,ie dei tempi e delle coscienze, sono sta.ti pronti a " gonfiare ,, polemicamente un. certo '' problem<t dei giovani,, e i pitì generosi nel dare consigli e nell'additare soluzioni. 1 " vecchi ,, sono stati inoltre precisi nell' indicare i difetti della nuova generazione, nel!' accusarla anche. E le accuse ,ui po' tutti le conosciamo: dei quella di s1tperficialitd a quella di menefreghismo. Non vale dunqne la pena di tentare ancora una ·volta la disamina di queste <tccuse per diversi ,notivi falsi ed inintelligenti, e che conseguenzialmente, ad un attento esame critico, potrebbero essere i111putate agli stessi accusatori. Bast,i il segnalare che l'errore in cui sono caduti quelli che hanno pret-eso di giudicare i giov<ini e stato causato da una, miopia che sembra itiguaribile. Che tale anzi è: dai ·casi particolari, in cui potevano avere rcigione, sono itite,izionalmente e malame,ite trascesi a quelli generali. Come se 1ui' intera generazione potesse essere compromessa, da un nucleo deficiente di cui è sconoscittto il valore e il significato : 1-,;enteche non conta, insonuna, che in qu.alsiasi caso, non inutccherà mai minimente la nostr<t cosci.enza. Non è neppure il caso di pass<tre al contrattacco, segnalando ed additando gli errori e le deficienze dei loro pretesi giudici. Pere/tè in questo modo, potrebbero essere invertiti i termini della discussione e potremmo scoprire, senzu. stupircene del resto, l'esistenza, grave e dan,wsa per l'intero organismo della Nazione, di un assillante " problema dei vecchi ,,. Effettivamente e serenamente la questione può riassumersi nel bisogno e nella ,,rgenza di uno svecchiamento totale e definitivo, di tuia demolizione di tutto quanto sa cli sporco e di marcio, di una ideale ricostruzione attuata stt un pilino immediatamente pra• tico. Secondo ,ioi le idee, quando non sono strettamente seguite dalla attuazione pratica, per quanto buone possa110 essere, sono inutili e negative agli effetti di rm miglioramento delle generali condizioni della Patrici. La guerra che sta travolgendo l'Europa, non dovrà costituire una comoda barricata per certuni, un modo elegante per frenare la nostra opera, non dovrà servire ai molti che si sono vigliaccamente inc,·oni.c/t.iti nel " tutto va ben ,, con quel Che segue, a procrastinare l' ora della loro fine. Non è 1nai presto per raffor:are la potenza della Patria. E di questo tutti, anche i pi1ì disperatamente ottnsi, dovrebbero essersi accorti : dello sviscerato a,nore di Patria che i giovan.i hanno, amore che non conosce date, <tmore che li stintola ad ogni azione. A more che è al di sopra di tutti e di tntto : nessnno, chiunque egli sia,, potrd frencirci. La guerra ha messo a nudo m.olle falle, ha denttnziato molte manchevolezze, molti errori non sempre commessi in buona fede. La gtterra ha trovato i giovani pronti. Un grande numero di essi sono già alle anni, altri li seguiranno. Ogni sacrificio, fatto o al fronte o in Patria, sarà. disinteressato, assolutaniente. 1Vessuno al ritor,io, ne siam.o certi, cercherà di speculare sul sangne dei caduti, sul proprio sangue stesso. I giovani non sono dei vili: dopo tu.tti umilmente e disciplinatamente, torneranno al proprio po"sto. Eviteremo la burocra:ia dei nastrini nell' interesse supremo dello Sta.to. Ognuno dovrà ave,.e la coscienza di essersi meritato il proprio posto e di esserne degno Non sono pitì concepibili ed anunesse le carriere galoppanti e pro~ digiose. Nessun motivo può infat.ti giust·ificarle: esse costituirono degli errori, i quali oltre ad essere dannosi e stupidi, conipro,netto110 il buon nome della italianci e latina intelligenza. Rispetteremo solamente i valori dell'intelligenza e dello.,spirito, oper<uiti, _ciascuno ai posti di propria ed esclusiva competenze,, in pace ed in guerra per il bene, la grandezza, la libertà della Patria. W.11. Forlì La potenza demografica è una condizione indispensabile per l' espansione, cioè per "l'ampliamento dello Stato n· Sulla base di questa realtà politica egli delinea una distinzione fra Stati " indirizzati per la via dello ampliare,, e Stati " indi.rizzati per la via del mantenere ,,. Ai primi occorre una notevole potenza demografica, una solida attrezzatura bellica e ordinamenti politici differenti. Il pensiero economico-sociale per quanto riguarda i diritti e i doveri della proprietà privata non è meno interessante. Machiavelli si oppone agli ec• cessi della proprietà fondfaria inoperosa e propugna l'attività industriale che è fonte legittima di proprietà. Nell' indagine dei rapporti inter• correnti fra politica ed economia egli professa il concetto di una mutua dipendenza fra fatti sociali e fatti economici, riconoscendo però ai fattori morali un valore preminente nella determinazione degli eventi storici. Si appalesa in ciò una interpretazione di valore squisitamente moderno, che dà vita e calore a tutto il sistema politico ed economico del grande Fiorentino. l\la altri concetti del Machia• velli assumono ad un esame attento un singolare carattere di modernità. Quando egli afferma che le condizioni naturali ed economiche di uno Stato, pur delineandone in parte la funzione e le possibilità, non possono costituire un cerchio chiuso alle virtù di lavoro e di conquista di un popolo, ma recano invece ad esso sotto l' assillo della necessità nuove insospettate energie e gli clan• no i mezzi di creare tenacemente la propria potenza e di domi~are con la propria volontà gli eventi storici, noi vediauio rispecchiata nella sua sostanza la dottrina economica fascista, ed auspicati gli odierni orientamenti autarchici e il potente anelito dj espansione del nostro popolo. Il Segretario fiorentino, conscio della povertà naturale del suolo italiano, aveva compreso come a tale mancanza si poteva sopperire con la inflessibili, volontà, col lavoro tenace, con lo spirito di creazione e di cQnquista, che sono la caratteristica inconfondibile della stirpe latina. Ad una analisi attenta del pensiero economico del Machiavelli appare anche delineata la tendenza ad evitare il concentraniento deUa ricchezza in poche mani a svantaggio della maggioranza. Da essa sboccia poi il concetto sociale, in base al quale il Machiavelli vorrebbe ricco il pubblico e povero il privato, per evitare che con la ricchezza si accompagnino la corruzione e la.. decadenza. Le sue teorie, più che un valore puramente economico, pongono le basi di una politica economica, molti elementi della qua.le saranno ripresi e sviluppati organicamente daJI' ltalia fascista nel campo della battaglia autarchica. In Machiavelli appare infine gid limpida e precisa la concezione unitaria della Nazione, che rappresente• rà il fondamento della dottrina corporativa. Per tutto questo egli può essere considerato un precursore delle odierne tendenze corporative e autarchiche della Nazione italiana. BRUNO MASOTTI
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