Pattuglia di punta - anno I - n. 1 - novembre 1941

AMOREdicA ... ~ proprio un graude <tmore, nno r sviscer<ito amore per /a, nostra ...... H..om<igna,e/re ci ha in<lotto a creare nel periodico degli ,rniversitari romag,wli questa pagina c/1fl non poteva, e non doveva avere titolo diverso. Ì11t auwn~ forte e prepo• 1enteme11te radicato per la nostra terra, 1111 amore che può confinare, 11011 .-.embri esagerllZÌOIIP. ('011 f odorazione per lui.IO quanto P ronu,- l!"olo : per le sue arti, per i suoi uomini pilÌ significativi, ma sopra,ttutto per il suo popolo di lavoratori e di contadini. Popolo che costitnisce con la ferrei un tutto unico, omogeneo. i11sci11dibile: 1111 blocco pt!rfe11ame11tf' fuso, lu l{omag11a. Non è. per uu irwlile e poro i11te/Ligente -~pirito cumpanilistico che noi abbiamo i 1isto e giudicato la Homagna una ciel/e più vive e vi1ali regioni 11:pi,·ameute itaUane. Perchè a queslo chiu11r1tu!, rom<ignolo o no, dopo un bre,,e soggiorno ne/I.a nostra terra. può facilmt!IIIP arn,•are. Gli basti ammirare il nostro cielo 1erso ed (lz:urro dPi freddi mattini <I' inver1101 quello delle assolare P ca/dP, giornat.e est,i,1e, qua.11do I' a:zu.rro acquista toni pi,ì carichi e pi,ì cupi: gli basti arer vissuto anche per brevi mome,ui uelh~ ampiP aj)umicate cucine delle nostre case coloniche, fra il pro- /111110 del pa.ue nppena sfornalo ed il sentore ocre e caldo dei buoi nel.la stalla auigua, misti in 1111. wt.to formante una gradevole e placida atmosfera di pace e di, i,11ima serenità: gli basti aver sentito - chè il fascino della nostra terra. del nostro I 'AH }:SE sacro che da secoli e ...., seeoli prepara i c:1mpi ad accogJiere la semente per nuovi covoni, sono in questa stagione a sconvolgere la terra bruna che s~apre len• tnmettle in solchi dietro il passo gri1vc dei IH1oi. JI contmlino regge con mano ferma l'aratro, menlr(~ un ragazzo o una giovane don11:1conducono le bestie. incitandoJe con le gri<lr1 e col canto. Lt~semplici strof<" a largo respiro che da un campo ,di' ahro capita ancora sovente di udirr hanno un loro t·arnueristico sapore agreste e• una genuina freschezza che Je dice chii1ramerne spera <lei nostro popolo. E' interessante raccogliere qualcuno di questi canti. che sgorgano dall' ,mima popolare: fen;niamoci un poco ad udirli: ci accorgeremo cli poter tanto meglio comprender<' I' aninw della 11ostn1 gentf" e di actostarci alle tradizioni e alle genuine forme di vita e di espressioni delb1 razza romagnola. Se lo studio della poesia popo• niare prima di tu.I.lo si sente com.e per divina .. poel.ica intuizione - la poesia emanante dall'Adriatico freddo <le/la, luce argentea delle, luna t1lta nel cielo! .E si accorgerà subi10 dell'incanto di que.st.a terra, 1u> .i.ubirà il fascino profondo, sentirà il bisogno di vivere in lei e per lei. Romag11a : l'amore c/u> noi proVÌHIIIO per le ha <111alcosa di ultra• terreno, ha l'aspetto di 111w venerazione e di un m.it.o che dai 1uoi campi opaco dorati dal sole, dalle tue vii.i affaticate d«i grappoli pesanti nella vendemmia, <lal t.uo gra.uo oro splendente, dalle spiagge di u11a molle dolce:za, dal luo mare, dai tuoi temporali violenti - improvvisamente sca1,enantisi. ed ultret~ lauto improvvisamente calmatisi come le ire dei tuoi bollenti figli - si è trasfusa mugicamente in noi. Gli uomini della, Roniagna hanno in pieno lè caratterisliche della loro terra : e lontano da essa vivranno sempre in angoscia, impacciati, co,i negli occhi .fissa la sua visione: e la sogneranno sempre, e cerclier<11rno di indovinare rrell' a.ria LIII po' del suo profumo. A more di. Romagna: che non è da confondersi uè con I' ammirazione e neppure con la valodzza• ::ione, ma che è u,i amore geloso. i11co1uli:ionato, totlilitario, egoistico. 1Vostro tLm.ore. E quest.<t pagina vuole appunto essere una prova di questo nostro amore per la terra che ci ·vide nascere e che ci vede ora lavor<ire ed agi re per esse,-e degni, di lei, di questa nostra prodigiosa amante i.deo.le. WALTEll llONCtll a tanti per le vare regioni, esso poteva sembrare piuttosto vano in Romagna, dove un clialello particolarmente aspro, rude e co11Lorto lroppo scarsa1nente si portava alJa poesia. Non è facile pensare al nostro dial~uo come a un mezzo espressivo che si possa facilmente piegare aJ verso carezzevole e armonioso: d'altra parte iJ carattere stesso ciel nostro popolo. piuuosto scontroso e rifuggente dalla retorica del sentirnento e per cli più scarsamente dotato di fantasia, potrebbe far credere alla mancanza tra di noi cli una poesia che dal popolo abbia avuto alimento e diffusione. Eppure c' i:. nel nostro animo, un cullo forse inconsapevole della poesia. I fatti ordinari e straordinari deUu ,,ita quotidiana e i sentimeuti di amore o di odio, cli nostalgia o di ira, di rimpianto o di speranza ànno trovato anche fra di noi I' e- ~pres.$ione completnmentr artistica per opera spesso cli iJleuerali anolare h& dato lavoro privo Li'intcresse nin1i. Ascoltiamo il la\'Oratore del Fondazione Ruffilli - Forlì I - • f!ettemBte UIL rfloma[Jna I A Romagna a sellembre è luce di- terra. li sole par che - sia sceso nei campi e risplenda nei colori accesi del meriggio. Le ocre dei campi, disegnale geometricamente dai filari, han toni bruti e arrossati che si fondono ed amalgamano ù1 una tinta viola stendendosi nella piana verso il mare. Dalla piana, su per i fianchi dei colli luminosi di verde, sale un abbraccio di caldi colori che ti prende e non ti vuol più lasciare. Son ciuffi di piante fisse nel sole, molli filari scuri sul cielo cbe non è più intensamente estivo ma ha una tene·rezza nuova d'azzurro. ~fa a guardarci più addentro in questa festa <li colori si trova II n che di accorato, come la tristezza di qualcosa cbe stia per finire; sui pamp1111 e sui melograni arrossati e' è il fuoco d'autunno che brucia e consuma il verde e l'oro d'estate. E come presentendo la sua prossima fine la campaf,'113 s'abbandona a quest'ultima dolcezza di sole, voluttuosamente. Gode. che l'uomo non si sia ancora accorto del suo 1nalc e le fanciulle ridano ancora, giù per le· strade, e mettano sempre i vestiti d'estate: benchè faccia freddo, la sera. Ma la sera non ne può più di questo dolce inganno e mentre i colori si spengono spreme dalle zolle Ùo malinconico viola d'autunno... La luce ristagna nei campi, si ferma alla soglia di ogni casa come a un dolce riposo. C'è una pace sospesa, una pausa di luce che sosta. Son voci per l'aria serene, accorate. Dal paese un ragazzo chiama un compagno lontano fra i campi: e quello risponde; il dialogo è fatto cli grida prolungate, di vocali distese, dome due galli che si chiamino ali' alba. [ campi son fermi, in ascolto : muoiono i colli lontano, nel ciclo. campo che accompagna cc,I canto tradizionale o i1npl'ovvisato la sua fatica. Nei versi sem1>lici, spesso rudimentali, traluce non di rado lo splendore di un'immagine fiorita: " U s' è I ivé la stelo. de buvere : se j occ i n.' u' m. i11ga11al'è d~ ce,-e. U s'è livé la si.eia buvare,ui: se j occ i n' u' ,n ingcina l'è matena.,. Al canto dcli' aratore risponde la ~, zarladora,. la donna che incita i buoi; si snodano le strofe cd esprimono la corrispondenza dei sentimenti nella concorde fatica: ·' Se fossi mi la dona de buver fareb Jiurì la rosa in t' e cavdél. Vn la, bnver, e toca so chi bue ch'a vlem furnì di lavurer iucue ,,. Se il cuore canta in un dolce e sereno ,iJito dj poe.sia, al lavoro si accompagnano le liete speranze che sorridono nel sorriso stesso della natura e le dolci \•isioni che s' affacciano al cuore di chi lavora : ' 1 E sol u n'u po' stè ch'u ,u, camena e me mt po-'i sté che n.u vi ama. E sol n n' 11 po st.é da caminé e m.e nu posi sté di no v' amé ,•. STELIO MAHTINI A conlallo con la poesia della vita della natura più liberamente si effonde il sentimento amoroso e sa trovare tocchi pieni di Jirismo, immagini di idillica deljcatezza: " Guerda l'acqua de mer coma la (brela, toti li berch i al ven a gal« a gala; loti li berchi al veri a gala a gala; quela de' l' (imor mio quando fvnirala ?... ,, 1l rude dialetto romagnolo si t, piegato a creare espressioni piene di grazia, di melodia, di sorriso .. Ma risorge J' ispida forza del linguaggio quando nel cuore pass.a un soffio d'odio, una ventata cli gelosia o d'ira, un desiderio acuto di clispeuo. Le poche raccolte di canti popolari di Romagna dimostrano quanto sia notevole la quantità di strambotti cbe ànno come qualità predominante I' ironia spinta al sarcasmo e si vestono di toni provocanti : veri dispetti più che rispetti, anche quando si tratti di una serenata : HO fat pti a la finestra, spi.ntaccedci, che i sorgh i t'cì ru-sghé la tu cam.isa, i ghet i t,i farà la serened«; o faut pu a la finestra, spintocceda! ..,, Anche la lingua usata riproduce, con un susseguirsi aspro di parole duré come schianti, il dispello e 11

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